Il mondo del teatro italiano piange la scomparsa di Franca Rame, che ci ha lasciati oggi all'età di 84 anni. Malata da tempo, l'attrice e autrice - che ha avuto un ruolo di spicco anche nella politica italiana - aveva fondato la compagnia teatrale Dario Fo-Franca Rame insieme a suo marito. Tra i suoi lavori più importanti e significativi, Lo stupro, attraverso il quale l'attrice ripercorse un episodio drammatico della sua vita.
Nata in una famiglia di antica tradizione teatrale - legata in particolar modo al teatro dei burattini - Franca Rame era la figlia di Domenico Rame ed Emilia Baldini, anche loro attori, così come l'altro figlio della coppia, Enrico, scomparso nel 1986.
Dopo aver debuttato sul palcoscenico ad appena pochi giorni di vita, la Rame ebbe modo di prendere parte alle rappresentazioni teatrali portate in scena dai genitori, sempre in ruoli vincolati alla sua età, fino a quando, insieme ad una delle sue sorelle, nei primi anni Cinquanta, decise di dedicarsi alla rivista, che allora andava per la maggiore. Nello stesso periodo, sposò Dario Fo, con il quale otterrà grandi riconoscimenti in ambito teatrale, e non solo. Tra i suoi spettacoli più significativi si ricordano Morte accidentale di un anarchico, e poi Tutta casa, letto e chiesa, Grasso è bello!, il già citato Lo stupro, che andò in scena nel 1981 ed era incentrato su un episodio di violenza da lei subito, da parte di un gruppo di esponenti di estrema destra e Mistero Buffo, che insieme a suo marito, ha riportato in scena tra il 2011 e il 2012, prima di essere colpita da un ictus.
Per il grande schermo ha partecipato ad una manciata di film, soprattutto tra gli anni Cinquanta e i primi Sessanta, tra cui Il cocco di mamma con Maurizio Arena, La zia d'America va a sciare con Tina Pica e Lo svitato, di Carlo Lizzani, accanto a suo marito. Negli ultimi anni si è dedicata attivamente alla politica, ricoprendo il ruolo di senatrice - ruolo che ha poi abbandonato nel 2008.