Zeder è un film del 1983 diretto da Pupi Avati con Gabriele Lavia e Anne Canovas. Durata: 98 min. Paese di produzione: Italia.
Stefano, un giovane giornalista, acquista una macchina da scrivere usata e si accorge che c'è del testo leggibile sul nastro: partendo da queste righe, ricostruisce la storia di uno scienziato che, negli anni '50, aveva formulato la teoria che alcuni tipi di terreno avessero la proprietà di restituire la vita ai cadaveri.
Sangue romagnolo Stefano, un giovane universitario con aspirazioni da scrittore, riceve in regalo da sua moglie Alessandra, una vecchia macchina da scrivere, all'interno della quale si cela un terribile segreto: il nastro d'inchiostro che era stato utilizzato dal proprietario precedente, rivela infatti uno scritto che …
Date di uscita e riprese - Zeder è arrivato per la prima volta nelle sale italiane il 25 Agosto 1983. Le riprese del film si sono svolte nel periodo 01 Agosto 1982 - 31 Agosto 1982 in Francia e Italia. Ecco alcune delle location in cui …
Specifiche tecniche - Girato in: 35 mm. Proiettato in: 35 mm. Rapporto immagine: 1,85 : 1. Colore: a colori. Formato audio: Mono. Lingua originale: italiano.
Attualmente Zeder ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
Zeder è stato accolto dalla critica nel seguente modo: su Imdb il pubblico lo ha votato con 6.1 su 10
Zeder
2002 - 20th Century Fox
Contiene 1 Ora e 42 Minuti di contenuti su 1 Disco.
Dal video di Thriller, ai film tratti dai romanzi di Stephen King, passando per gli ultimi titoli del nostro cinema di genere, e le saghe che hanno lanciato popolari icone da brivido come Jason Voorhes e Freddie Kruger, gli anni Ottanta sono stati un decennio indimenticabile per gli aficionados dell'horror e che oggi 'rivive' nei numerosi remake dei cult che hanno segnato un'epoca.
Al di là di quelli che possono essere ritenuti punti fermi all'interno del sottogenere zombesco, occorre sottolineare l'infinita varietà di temi, trame e caratteri che si rintracciano in questo filone.
Dopo 'La casa dalle finestre che ridono', Avati torna ad aggiungere un altro tassello alla storia dell'horror all'italiana e prendendo le distanze dagli zombi-movies clonati dalle apocalittiche invasioni romeriane, racconta una vicenda meno eccessiva e sanguinosa, ma incredibilmente spaventosa ed inquietante.
Un festival alla sua prima edizione, forse ancora piccolo ma giovane, frizzante, coraggioso e già importantissimo per la sua scelta di campo.