Pino, vita accidentale di un anarchico è un film del 2019 diretto da Claudia Cipriani con Olimpia Lanzo e Alessandra Pasi. Paese di produzione: Italia.
Ricostruzione della figura di Giuseppe Pinelli, delle circostanze che hanno portato alla sua morte e delle conseguenze per la sua famiglia negli anni che seguirono il fatto. La storia è raccontata dal punto di vista delle due figlie, Claudia e Silvia, voci narranti e alle immagini di repertorio e i filmati d’archivio si alterna la ricostruzione degli eventi narrati con attori a interpretare Pinelli e la sua famiglia.
Il ferroviere Giuseppe Pinelli, anarchico e partigiano italiano, fu l’animatore del circolo anarchico Ponte della Ghisolfa e un giovane componente della Brigata Autonoma Franco, connessa alle Brigate Bruzzi Malatesta durante la Resistenza.
Questo documentario ricostruisce le circostanze misteriose e mai del tutto chiarite che portarono alla morte di Pinelli il 16 Dicembre 1969, qualche giorno dopo la strage di Piazza Fontana a Milano, a seguito della quale Pino (come veniva confidenzialmente chiamato) venne fermato dagli inquirenti nell’ambito delle indagini immediatamente successive all’attentato.
Dapprima presentata come un omicidio e poi attribuita a un possibile malore, la scomparsa di Pinelli portò a inevitabili conseguenze per la sua famiglia nel periodo che seguì il tragico evento. La storia è descritta dal punto di osservazione delle due figlie, Claudia e Silvia, qui voci narranti che accompagnano immagini di repertorio e filmati d’archivio, con aggiunte originali (con attori in scena) che completano lo sviluppo dell’opera.
Attualmente Pino, vita accidentale di un anarchico ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
Pino, vita accidentale di un anarchico è stato accolto dalla critica nel seguente modo: su Imdb il pubblico lo ha votato con 7.5 su 10