El niño pez - Il bambino pesce è un film del 2009 diretto da Lucía Puenzo con Inés Efron e Mariela Vitale. Durata: 96 min. Distribuito in Italia da Atlantide Entertainment. Paese di produzione: Argentina, Francia, Spagna.
Lala ha una relazione con la domestica di famiglia, Guayi e decide di lasciare Buenos Aires insieme a lei, per provare a cambiare vita. Quando però Lala scopre che suo padre va a letto con Guay, decide di uccidere l'uomo con un bicchiere di latte avvelenato.
La ballata di Lala e Guayi L'opera seconda di Lucia Puenzo è una disperata ballata sull'impossibilità dell'amore, di quello che fonde in un corpo solo, ma deve scontrarsi con i fantasmi del passato. Dopo XXY, la giovane Inés Efron è ancora la sua baby-musa, espressione …
Date di uscita e riprese - La data di uscita originale di El niño pez - Il bambino pesce è: 09 Aprile 2009 (Argentina). Le riprese del film si sono svolte in Argentina e Paraguay. Ecco alcune delle location in cui è stato girato il film: …
Berlinale 2009 - Presentato al Festival internazionale del Cinema di Berlino 2009 nella sezione Panorama.
Attualmente El niño pez - Il bambino pesce ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
El niño pez - Il bambino pesce è stato accolto dalla critica nel seguente modo: sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 83% sul 100% mentre su Imdb il pubblico lo ha votato con 5.8 su 10
El niño pez - Il bambino pesce
2010 - Atlantide Entertainment
Contiene 1 Ora e 36 Minuti di contenuti su 1 Disco.
Disponibili i primi DVD di una nuova linea a tematica gay. Si tratta di film di qualità premiati nei festival di categoria, da scoprire grazie a queste edizioni home-video.
Dal settembre si concretizza anche in Italia, la possibilità di poter vedere opere ed autori di film a tematica GLBT finora esclusi dal mercato distributivo italiano.
Il festival torinese dedicato al cinema gay festeggia il 25esimo compleanno con Claudia Cardinale e Holly Woodlawn, nuove pellicole in cartellone e una retrospettiva di classici della cinematografia queer. Premio alla carriera a James Ivory.
Come nel suo precedente lavoro, la Puenzo lavora soprattutto sulle atmosfere, schizza di onirismo il suo film, ma si lascia prendere la mano e finisce con l'eccedere nel melodramma.