Atlantis è un film del 2019 diretto da Valentyn Vasyanovych con Andriy Rymaruk e Liudmyla Bileka. Durata: 106 min. Distribuito in Italia da Wanted. Paese di produzione: Ucraina.
La storia è ambientata in un prossimo futuro: Serhil, un ex soldato, lavora in una fonderia locale nell'Ucraina orientale devastata dalla guerra. Come tanti soldati, Serhil è affetto da PTSD e cerca di adattarsi alla vita civile in una terra ormai in rovina. Le cose cambiano quando la fonderia chiude e Serhil è costretto a cercare un nuovo lavoro. La svolta arriva quando trova lavoro in un'associazione di volontari che provvede alla riesumazione di cadaveri di guerra per dare loro degna sepoltura. Lavorando con Katya, Serhil intravede la strada per un futuro migliore.
In un prossimo futuro, nell’Ucraina orientale devastata da una lunga e drammatica guerra che ha causato la distruzione di intere aree e l’uccisione di migliaia di civili, l’ex soldato Serhil lavora in una fonderia locale.
Afflitto da stress post traumatico causato dagli orrori del conflitto, Serhil cerca comunque di riadattarsi alla nuova realtà, nonostante la rovina intorno a sé e un’esistenza in frantumi.
Un giorno, però, anche la fabbrica presso cui Serhil è impiegato sarà costretta a chiudere. Senza un lavoro, l’uomo troverà un’àncora di salvezza in un’associazione di volontari, impegnati nella riesumazione delle vittime della guerra, sepolte sotto le macerie. Serhil conoscerà Katya, che potrebbe rappresentare per lui una speranza dalla quale ricominciare davvero…
Attualmente Atlantis ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
I premi vinti da Atlantis e le nomination:
Atlantis è stato accolto dalla critica nel seguente modo: sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 97% sul 100%, su Metacritic ha invece ottenuto un voto di 85 su 100 mentre su Imdb il pubblico lo ha votato con 6.9 su 10
Atlantis, il quarto lungometraggio di Valentyn Vasyanovych, vincitore della sezione Orizzonti di Venezia 76, può essere letto oggi, ad un anno dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina, come un messaggio di speranza da un passato lontano.