Il terzo Live di X Factor 2024 ci aveva promesso musica dance, ancheggiamenti e giravolte, ci ha dato invece performance di tutto rispetto, nozioni interessanti sulla storia della musica da ballare, vere e proprie sorprese in fatto di look, ma non ha propriamente convinto il pubblico a casa a togliere la coperta dalle gambe e ad alzarsi dal divano. Escludendo, certo, il solo momento in cui il tamarro che alberga in tutti noi ha potuto volare di nuovo libero.
Le pagelle del terzo Live
Se dovessimo assegnare un voto in base alla pertinenza dei brani scelti, allora il vero vincitore sarebbe Jake La Furia, il solo che abbia veramente assegnato ai tre concorrenti pezzi che spingerebbero anche gli invitati "tappezzeria" a staccarsi dalla parete del conforto. Proprio nella serata in cui poteva trionfare, però, il rapper ha perso una pedina importante all'interno del gioco (ma meno determinante di quanto lui creda).
Manuel Agnelli ha fatto i compiti a casa, certo, ma senza il trasporto delle scorse puntate, e a salvarlo dalla sufficienza c'è solo la performance sopra le righe e irresistibile dei Punkcake. D'altronde il suo look diceva già tutto, essendo vestito come l'invitato che non ha intenzione di muoversi dai divanetti.
Se Paola Iezzi gioca benissimo l'unica carta rimasta nel mazzo, la serata dance consacra la "coolness" di Achille Lauro, che ad oggi non solo sembra il giudice cha ha saputo scegliere meglio i suoi concorrenti, ma anche colui che riesce a difenderli in maniera più convincente. Anche perchè alle spalle non ha solo la sua esperienza e un affiatato gruppo di lavoro, ma un intero "senato".
Mimì - voto 7
Per la serata dance, dopo le lacrime e i rimpianti delle prove, il suo giudice la accontenta e le assegna un classico per voci potenti come I Will Survive di Gloria Gaynor. Lei esegue alla perfezione, mentre mima Kill Bill con tanto di katana, ma tocca le nostre corde più profonde meno della puntata precedente. Il punto è che, Mimì dovrebbe capirlo, da lei non ci si aspetta la perfezione, di quella ne è capace (come ne son capaci altri), da lei ci si aspetta l'emozione, qualcosa in cui solo i più bravi riescono. Se riuscirà a fare tesoro dello studio a cui il suo giudice la sta un po' forzando, se riuscirà a portare quella paura di sbagliare e quelle lacrime nella giusta direzione, allora Manuel Agnelli avrà avuto ragione: tra qualche anno Mimì sarà colei che ci vendicherà di tutto quell'inquinamento acustico fatto di "culi e auto-tune".
Danielle - voto 5,5
Sulla carta la sua era l'assegnazione più bella della serata (Francamente con Gigi D'Ag gioca in un'altra categoria), il suo giudice aveva tenuto in serbo per lui un pezzo iconico di uno dei suoi cantautori italiani preferiti, Salirò di Daniele Silvestri, ma, intenzioni a parte, il tutto è andato un po' a rotoli. La canzone in sé non è facile, lui forse ha sbagliato tonalità e la messa in scena ispirata ai Duft Punk ha sinceramente avuto poco senso e poco appeal (o forse ci è mancato troppo il balletto del video originale di Salirò). Gli avremmo evitato il ballottaggio solo perché non lo consideriamo divisivo, come Jake La Furia (e se proprio dobbiamo dividerci in chi lo ama e chi no, allora propendiamo più per la prima). Per fortuna, se metà del pubblico l'ha condannato al purgatorio, l'altra metà l'ha salvato sul finale.
Punkcake - voto 8,5
Agnelli ha svelato che, quando li ha scelti, non pensava sarebbero andati oltre il primo Live, e non ci credevano nemmeno loro. Ma il punk è quella cosa che, nel caos generale, succede, anche se nessuno capisce bene perché. Nel caso dei Punkcake, invece, il motivo per cui veleggiano sicuri verso il quarto Live si comprende benissimo. Non soltanto riescono a suonare, precisi e compatti, qualunque cosa, ma, da punk veri quali sono, con una versione heavy metal di Do Ya Think I'm Sexy?, riescono perfino a diventare l'anima della serata disco-dance. Non saranno sexy, non alla maniera normalmente intesa, ma chissenefrega.
Manuel Agnelli - voto 8
Saremmo tentati di riservargli il trattamento "Guillermo Mariotto", assegnargli voti bassi solo perché non è possibile che non sbagli mai, non è possibile che lui abbia sempre ragione, non è possibile che adesso abbia anche imparato i tempi televisivi. Fortunatamente su qualcosa ieri sera ha toppato alla grande, l'assegnazione di Danielle, e così ci ha ricordato che poi in fondo ha ancora dei momenti di umana fallibilità.
Patagarri - voto 9
Al terzo Live, e alla sesta esibizione all'interno di X Factor, stentiamo un po' a capire la critica che viene loro mossa, con particolare vigore di Jake La Furia. Non soltanto scansano l'effetto noia con una versione boogie-woogie di Stayin' Alive, ma questi ragazzi stanno migliorando di puntata in puntata. Senza suonare sempre lo stesso pezzo (quello è un problema di Lorenzo Salvetti, al momento), ma "patagarrizzando" qualunque cosa.
Lorenzo Salvetti - voto 5
Resta in zona protetta con Non succederà più di Claudia Mori e Adriano Celentano, e riesce a rifarla perfettamente, cantando da solo come se fosse una coppia. Il problema, per lui sì, è che l'effetto noia non è solo dietro l'angolo, ma aleggia ormai oscuro sulle nostre orecchie durante i suoi 2 minuti o poco più. Tanto che la sorpresa maggiore della serata è non vederlo ancora al ballottaggio.
Les Votives - voto 9
Ha ragione Paola Iezzi quando dice che la loro vera marcia in più è avere gusto. D'altronde non si diventa a caso ideatori, promotori e massimi (e unici, per ora) esponenti dello chic rock. Prendono uno dei capolavori della musica disco come You Make Me Feel di Sylvester e la rifanno in versione alternative rock. Non si ballerà come con l'originale ma l'aggiunta della loro patina chic rende il pezzo decisamente più contemporaneo.
Achille Lauro - voto 9
Sarà pure vestito (in total look Versace) come Donna Imma Polese, ma se lei avesse avuto l'intuito di Lauro per la musica, forse del Castello delle cerimonie oggi ricorderemmo anche altro, oltre al cattivo gusto. Sembra sempre che stia per spararla grossa, con quell'atteggiamento da vecchio impresario teatrale, nascosto dietro i suoi occhiali colorati, ma poi, chissà come, alla lunga ha sempre ragione. Puntavamo tutto su Manuel Agnelli, ma non sarà Lauro il vero giudice da battere?
El Ma - voto 6
Il suo è stato un percorso in salita, perché dopo l'ottima prova delle Audition, questa ragazza di 17 anni ha faticato sempre di più, puntata dopo puntata. Ha avuto problemi con la voce, ha dovuto studiare anche l'italiano, ha dovuto probabilmente scendere a patti anche con una malcelata timidezza. Elmira ha dimostrato, insomma, che quella frase che i giudici dei talent ripetono di tanto in tanto - "non è ancora il tuo momento" - ha ragion d'essere. E l'assegnazione impossibile di Hung Up di Madonna, che doveva riportarla nell'Olimpo delle future pop star, ha solo reso palese anche al pubblico che lei ha ancora bisogno di tempo per diventare grande. Con grande dispiacere di Jake La Furia, è l'eliminata del terzo Live.
Francamente - voto 9
C'era una volta una puntata a tema musica dance in cui nessuno ballava, fino a quando sul palco non è arrivata Francamente. Non è chiaro se il suo giudice stia cercando di aiutarla o di affossarla, lei però risorge da ogni prova come l'araba fenice, ogni volta più luminosa e maestosa. Rifare una cover de L'Amour Toujours di Gigi D'Agostino è una missione quasi impossibile, anzitutto perché, alla sua sola menzione, quella che risuonerà in testa sarà sempre e solo la versione originale del pezzo. Poi pensi che il solo modo in cui lei riuscirà a farla sarà in una sorprendente ma "spompatissima" versione acustica. E invece no. L'Amour Toujours resta nella sua fulgida bellezza tamarra, Francamente aggiunge "solo" la sua voce e la sua allure dark alle strofe. E vince la serata.
The Foolz - voto 6
Jake La Furia ha intenzione di vendere bene tutta la "mercanzia", che sia il fatto che hanno un frontman credibile, che sia il fatto che sanno suonare, che sia il fatto che sono dei bei ragazzi. E in una performance, sulle note di Hot Stuff, che non brilla ma nemmeno li affossa, alla fine anche la "sexyness" ha un suo peso specifico importante. Ora basta però con l'inglese, ragazzi.
Jake La Furia - voto 6
Sembra il solo ad aver capito veramente il tema della serata, le mille sfumature della musica dance, perché di fatto è il solo ad assegnare i brani che ti spingerebbero pure a muovere un po' i piedi nelle pantofole. Poi però, come spesso capita a chi la festa la organizza, compra cibo e bevande, prepara la playlist, allestisce tutto alla perfezione... resta da solo a raccogliere bicchieri rotti e a togliere le macchie di vino dal divano a fine serata. Arriva al quarto Live con una concorrente in meno, El Ma, proprio quella su cui aveva puntato di più, e con qualche riflessione seria da fare anche con la band.
Lowrah - voto 7,5
Non è la sua performance migliore ma è sicuramente quella in cui si è divertita di più, nonostante la responsabilità di essere rimasta ormai l'unica della sua squadra. E la cosa ha stranamente funzionato, perché Laura ha dimostrato di possedere la qualità necessaria a qualunque aspirante popstar: nonostante qualche imprecisione sul cantato, ha saputo portare avanti fino alla fine, senza mai perdere di credibilità, uno show vero e proprio, con tanto di mosse, mossette e atteggiamento giusti. D'altronde non tutte possono avere il privilegiato di imparare da una delle migliori.
Paola Iezzi - voto 7,5
Lo stesso della sua concorrente, perché in fondo ormai il loro sarà un percorso simbiotico, esattamente come ci aspettavamo che sarebbe andata (anche se magari non così presto). Eppure aver perso quasi tutti i concorrenti subito sembra averle giovato, perché l'ha spinta a tirare fuori la grinta che aveva tenuto a freno nei primi due Live. D'altronde mette in chiaro fin da subito che, nonostante i tempi duri, quella che sa tenere tutti al guinzaglio è solo lei.