Il diktat della produzione per la giuria di X Factor 2024 deve essere stato uno solo: evitare di fare i Morgan (ma anche i Fedez). Solo così si può spiegare tutto quel timore, emerso durante il quarto Live, nel dire cose, prendere decisioni. Non che i primi stracci non siano volati, non che le prime strategie non siano state maldestramente svelate, ma la sensazione generale, alla fine della puntata, quando su Sky Uno, dopo gli spot, parte subito la replica, è quella, per rimanere in tema con la serata, di una specie di coito interrotto.
Per fortuna che a mettere un po' di pepe ci ha pensato il meccanismo stesso della serata infernale, denominata non a caso "Hell Factor". Due eliminazioni, la prima nel giro del primo quarto d'ora e senza ballottaggio, la seconda, come d'abitudine, a fine serata. Una pratica che, considerata l'esclusione senza appello dei suoi The Foolz, deve aver gelato Jake La Furia, che non è più pervenuto. Così, a fare i galli nel pollaio sono rimasti in due, Manuel Agnelli e Achille Lauro, ciascuno con tre concorrenti a testa. E come ogni essere dotato di piume e becco, per il resto della sera non hanno fatto altro che cercare ammirazione per il proprio piumaggio, e attaccare l'altro con piccoli colpi pungenti ma male assestati. A vegliare su di loro la "diavolessa" Paola Iezzi e la saggia Giorgia.
Il punto qui è uno: tocca decidere quello che si vuole, loro - la produzione, la giuria - e noi - il pubblico. Comprendiamo che quattro personalità della musica italiana non abbiano affatto voglia di scannarsi in TV per qualche articolo in più o mezzo punto di share. Insomma, signori, è una questione di dignità. Però, senza andare negli eccessi di un anno fa, ci deve pur essere una via di mezzo tra Morgan e l'approccio al mondo dei pinguini del Madagascar!
Le nostre pagelle del quarto Live
In una serata in cui sembra che per i giudici tutti siano bravi, ma poi nessuno è all'altezza non si sa di cosa, a brillare è solo Mimì Caruso con la sua versione de La sera dei miracoli. Le altre interpretazioni sono "sporcate" da troppi errori o da troppe critiche ingiustificate. Spiacevole l'eliminazione di Danielle appena prima di sentire l'inedito, inevitabile, a questo punto della gara, quelle dei The Foolz.
The Foolz - voto 4
La nostra teoria è che ogni giudice metta sempre in squadra un concorrente sacrificabile, quello per cui se va bene è stata una bella sorpresa, se va male era tutto già previsto (perchè in fondo è il regolamento che vuole squadre da tre concorrenti, mica i giudici). La quota "sacrificio" nel team di Jake La Furia erano loro, che in fondo alle Audition avevano colpito più per l'avvenenza fisica che per la performance.
La sfortuna ha poi voluto che venissero eliminati a bruciapelo dopo quella che forse è stata la loro esibizione migliore, ma, diciamo la verità: era un risultato prevedibile.
Francamente - voto 7
Una delle sue caratteristiche più belle è l'entusiasmo con cui accoglie, almeno all'inizio, ogni assegnazione di Jake La Furia. Nella parte del suo percorso a X Factor che non è dipeso più da lei c'è davvero poco di sensato, e se proprio dobbiamo giocare a "trova il leitmotiv" (che è sicuramente il gioco più praticato nelle case degi italiani a Natale dopo la decima tombolata) allora potremmo dire che il suo giudice punta ogni settimana a far vedere quanto è brava a personalizzare ogni pezzo, anche il più lontano dal suo stile. Che Franca sia brava ormai lo sappiamo, per quello potevamo fermarci ai Bootcamp. Ed è anche per questo che non ci sentiamo di condividere l'entusiasmo che ha scatenato la sua cover di The Weeknd: è stato un compitino, ben eseguito, ma dalla prima della classe non ci aspettiamo niente di meno.
Jake La Furia - voto 5
Forse El Ma ha portato via l'entusiasmo di Jake con la sua eliminazione, una settimana fa, o forse davvero l'aver perso anche i The Foolz in maniera inaspettata l'ha scosso e intristito. Perchè l'impressione generale del quarto Live è che ormai abbia un po' tirato i remi in barca. Sarà che il suo rapporto di "amore e odio" con Francamente non rende ormai facile questo percorso, ma preferiamo ricordarlo con l'unica battuta della serata degna del Jake che conosciamo: la promessa di lui e Francesca insieme prossimamente a Pechino Express.
Danielle - voto 7
Ironia ha voluto che, non uscito con la pessima cover di Salirò una settimana fa, è stato eliminato proprio nella serata in cui, con Fegato, fegato spappolato di Vasco Rossi, era riuscito, merito anche della chitarra, a flirtare con la telecamera e con il palco come non mai. Magra consolazione: dopo la puntata gli sono arrivati via social anche i complimenti del Blasco.
Punkcake - voto 4
Il loro momento migliore a X Factor è stata la cover dei Fugazi alla seconda puntata, da lì in poi questo simpatico collettivo di ragazzacci toscani si è limitato a divertirci con performance che di strano non avevano nulla ma qualcosa di sorprendente e simpatico sì. Più spettacolo che musica, insomma, ma, come diciamo sempre, siamo in uno show televisivo e dunque va benissimo così, è anche una questione di furbizia. Solo che, se non hai la personalità di Giovanni Lindo Ferretti e l'estro dei CCCP, succede che al massimo puoi cantare la loro Mi ami? vestito come uno spermatozoo. Che è una cosa da ingenui maldestri, non da punk.
Mimì Caruso - voto 9
Dovrebbe vincere X Factor 2024 non perchè ha toccato ogni corda del nostro arido cuore con la sua versione di Lucio Dalla, non perchè è la più brava lì dentro (quella è Francamente), non per la sua voce miracolosa... Ma per i suoi 17 anni, perchè i talent hanno davvero senso per le persone come lei, talenti innati ma ancora acerbi che, alla ricerca del loro posto nel mondo dello spettacolo e dell'arte, devono avere il tempo di sperimentare ogni genere prima di affermare di aver in effetti trovato la propria strada (ammesso che poi ne esista una sola).
Manuel Agnelli - voto 5,5
Non è per le assegnazioni sbagliate, quelle capitano, ma è per l'incoerenza. Voler vincere non è una vergogna, voler giocare di strategia non è un peccato mortale. In questo caso però la strategia è la più vecchia del mondo - colpire il diretto avversario - ed è qui francamente portata avanti anche in maniera così manifesta da risultare goffa. Rendendo quindi trasperente tutta l'ipocrisia che (mal) si cela dietro l'affermazione che i Patagarri devono fare di più perchè i Patagarri non bastano più, ma i Punkcake devono fare i Punkcake e basta.
Lowrah - voto 7
Paola Iezzi continua imperterrita sul suo cammino di "ammorbidimento" di Laura, questa settimana ci prova con Someone You Loved di Lewis Capaldi. Rispetto alla scelta del pezzo, come si suol dire, "so' gusti", e rispetto all'esecuzione di Lowrah non c'è molto da aggiungere al giudizio già espresso nelle scorse settimane: è brava, è precisa, è professionale (provate voi a cantare così con un'infiammazione alla gola!). Il punto è: ma Laura c'entra qualcosa con quell'immagine della pop star strappacuore col morale a brandelli?
Paola Iezzi - voto 7,5
L'impressione è che quello da "diavolessa" sia solo un costume che si diverte a indossare, magari per tenere un po' sulla corda quei colleghi maschi con la sindrome da prima donna. La verità è che, non avrà capito poi molto del gioco in sè (ha rischiato di far fuori la sua squadra al completo in tempi record), ma le siamo grate per essere lì, ogni settimana, con grazia e umorismo, a sciorinare perle di cultura musicale come fossero pasticcini all'ora del tè.
C'è stato un unico momento durante la serata in cui ha tirato davvero fuori corna e tridente per difendere la sua Laura, ed è stata una lezione per tutti: "E chi la vole cotta, e chi la vole cruda...è la dannazione delle femmine ragazzi. Le donne devono fare tutto e poi quando fanno tutto non va bene lo stesso. Ragazze, è vero o no?".
Patagarri - voto 7
Assegnare Summertime di George Gershwin non è certo avanguardia pura. Loro però in qualche modo riescono nell'impresa di non risultare nè sacrileghi nè troppo banali. E Achille Lauro ha ragione quando dice che in fondo sembrava un po' di essere a Broadway. Infatti anche a un secondo ascolto le critiche finto-costruttive di Manuel Agnelli sembrano esattamente quello che sono: strategia e sana paracullaggine. E se New Orleans è piena di band di ragazzini che suonano jazz come professionisti, all'ombra del Duomo non se ne vedono poi tante.
Les Votives - voto 5
Il loro giudice lo ammette: è un'assegnazione fatta per portarli fuori dalla zona di comfort. Solo che, dovendo cambiare strada, le direzioni sono sempre almeno due, e qui Lauro sceglie decisamente quella sbagliata. Il pezzo in sè - La canzone nostra di Mace feat. Blanco & Salmo - è carente e invecchiato male, e i Les Votives non riescono certo a fare un miracolo.
Lorenzo Salvetti - voto 5,5
Tempo fa, su una pagina social umoristica, girava questa foto di quattro ragazzi, coinquilini, che si definivano "pazzi!" per aver mangiato un piatto di spaghetti dopo la mezzanotte, o qualcosa di simile. Per ora la versione "pazzerello" di Lorenzo Salvetti è un po' questa qui, da pagina umoristica. E quindi anche quando canta Me so 'mbriacato di Mannarino tu non puoi mai fare a meno di pensare che sarà al massimo una sbronza da sidro di mele, da indigestione di Mon Chéri. Il problema è che non gli manchano le capacità, ma l'impressione è che il suo percorso a X Factor, a prescindere dall'esito, si sia concluso qualche settimana fa.
Achille Lauro - voto 4
Visto che pensiamo che il look "mini-me" di Lorenzo sia opera sua, allora il voto più basso se lo becca lui. Che poi è anche un giudizio sulle assegnazioni tutte sbagliate, ma lo è soprattutto per quella scenetta prima di chiamare il tilt. La "pietà" verso Paola Iezzi e la salvezza che avrebbe regalato a Lowrah solo per non lasciare la sua coach senza una squadra (e non perchè Laura meriti, per capacità proprie, di stare su quel palco?) è forse il punto più basso della serata.