Ore - 10.24 Ormai siamo quasi arrivati alla fine della nostra avventura veneziana, la stanchezza inizia a farsi sentire un po' per tutti, ma nonostante questo si cerca di recuperare più film possibili, prima che il festival finisca. C'è chi si limita a scegliere le proiezioni in base al tempo libero e agli impegni - come me - e chi invece fa un'immersione totale nel programma e arriva a scandagliarne gli abissi più profondi. E quelli che appartengono alla seconda categoria li riconosci perchè se gli mandi un messaggio per chiedergli se gli va di andare a bere qualcosa ti rispondono "sono al russo, se dopo sei al thailandese ci vediamo lì" - Ecco, quando rispondono così, non ti stanno invitando ad un ristorante etnico dopo l'altro, semplicemente si riferiscono alla nazionalità dei film che intendono vedere uno dietro l'altro, fino a quando il programma glielo permette. Per praticità non fanno riferimento ai titoli del film, ma solo alla nazionalità, anche perchè spesso il titolo del "thailandese che proiettano dopo l'uzbeko" è impronunciabile.
Ieri ad esempio ho provato a mettermi in contatto con il nostro Stefano Lo Verme, per chiedergli se per caso avesse in programma di vedere Les nuits d'été in sala conferenze e mi ha risposto che era "al russo" quindi gli ho dato una pacca sulle bombole di ossigeno, e ho lasciato che tornasse a scandagliare gli abissi cinematografici di questa edizione della Mostra. Va aggiunto che in questi giorni a Stefano gliene sono capitate di tutti i colori tra alluvioni e giornalisti sconosciuti che si sono sfogati con lui sul film della Guzzanti, ma l'ultima disavventura, condivisa pochi minuti fa su Facebook, è quasi epica:
#Venezia71: restare chiuso in bagno (come nell'incipit di "Hungry Hearts") mentre coinquilini e padrone di casa tentano invano di liberarti, aspettare l'arrivo dei vigili del fuoco che danno la scalata alla finestra del bagno (al terzo piano), riuscire finalmente ad uscire alle 4,40 di notte, dopo circa quattro ore di prigionia (altro che i film d'azione americani dove le porte vengono sfondate a spallate in 10 secondi). E comunque, secondo me è stata Alba Rohrwacher a portare sfiga.
Noi ci aggiorniamo più tardi. Tra un po' mi aspetta il photocall di James Franco che oggi presenta L'urlo e il furore, e poi nel primo pomeriggio altri impegni fotografici. Un saluto a tutti, subbaqqui e non.
Ore - 14.00 James Franco arriva sulla terrazza dei photocall con il cast del suo film, L'urlo e il furore, nel quale spicca la splendida Ahna O'Reilly. Drastico cambio di look per Franco, che indossava un cappello da baseball attraverso il quale si intravedeva il cranio rasato e tatuato. (a questo link trovate tutte le foto) A photocall concluso abbiamo fatto gli auguri ad uno dei fotografi che ha festeggiato il compleanno offrendoci dei biscotti. A più tardi!
Ore - 18.03 Il pomeriggio scivola via tranquillo e operoso, il caffè è sul fuoco e le zanzare ci girano attorno senza farsi troppi problemi: ormai tutti gli insetti del circondario hanno preso confidenza con noi, chiedetelo a Luciana e Francesca che hanno avuto un incontro ravvicinato con le cavallette, qualche giorno fa, ma soprattutto chiedetelo all'enorme ragno che era nella mia stanza, stanotte alle due.
Parlando di cose serie, dopo il photocall di James Franco, nel primo pomeriggio ci sono stati quelli del cast di Perez. e del cast di Good Kill, con Ethan Hawke. Ethan lo abbiamo già visto qualche giorno fa, oggi invece era accompagnato da January Jones e da una splendida Zoë Kravitz, oltre che dal regista Andrew Niccol.
Tra un paio d'ore tornerò in zona Festival per vedere il film vincitore delle Giornate degli Autori, Ritorno a L'Avana.
Ore - 2.24 So che è un po' tardi, ma d'altronde siamo andati al cinese con altri amici. Non a vedere un film, eh. Proprio al ristorante cinese. Stefano ci avrebbe raggiunti volentieri, solo che lui era "dal cinese" (un film) che è finito dopo le 10, e ha dovuto rinunciare al cinese (la cena). A domani!
Diario da Venezia 2014, leggi anche