Un viaggio attraverso il nostro fragile mondo
L'uomo sarà anche l'essere vivente più evoluto ad abitare il pianeta Terra, ma se questa superiorità lo porta soltanto ad usare violenza indiscriminata contro tutto ciò che non è se stesso, allora forse in questo caso la selezione naturale avrebbe potuto fare meglio. Una posizione di dominio come la nostra comporta infatti soprattutto delle forti responsabilità, al fine di assicurare una tranquilla e proficua convivenza per tutti, ma i buoni propositi che i grandi della politica internazionale hanno dato a vedere, firmando accordi e sottoscrivendo protocolli (poi senza incertezze ripensati o addirittura disattesi), non sembrano essere poi tanto prioritari. Probabilmente, anche in questo caso, una rivoluzione o, se non altro, un significativo cambiamento di rotta dovrà provenire dal basso, da tutti i piccoli e grandi gesti quotidiani in cui potremmo essere più virtuosi e più consapevoli, considerando questo nostro mondo non tanto come un'eredità dei nostri padri, ma un prestito accordatoci dai nostri figli. E se la consapevolezza passa inevitabilmente dall'informazione, quale migliore occasione di uno spettacolare documentario, targato Disney e BBC, per esplorare le meraviglie del nostro pianeta e per capire cosa siamo tenuti a difendere.
Il percorso, avventuroso e irto di difficoltà, dei protagonisti di Earth - La nostra Terra inizia molto vicino al polo Nord, dove un'orsa polare riemerge dall'isolamento invernale dopo cinque mesi, portando con sé due inesperti cuccioli. La famiglia dovrà spostarsi verso la costa in cerca di cibo, e dovrà farlo in fretta: l'innalzamento delle temperature porta il ghiaccio a sciogliersi sempre più precocemente, privando gli orsi del necessario territorio di caccia. Spostandoci verso sud, attraverseremo la foresta di conifere, quasi perennemente ricoperta dalla neve, regno silenzioso e incontrastato della lince, per arrivare poi nella tundra, dove milioni di caribù ogni anno sono impegnati in una faticosa migrazione, braccati senza tregua da branchi di lupi bianchi. Ma è un viaggio ancora più faticoso ad impegnare altri due protagonisti del suggestivo documentario: un'elefantessa e il suo piccolo, al seguito di un folto gruppo di simili, devono attraversare l'inospitale deserto del Kalahari per poter trovare acqua e sostentamento presso il delta del fiume Okavango. Non saranno soltanto le marce forzate attraverso sferzanti tempeste di sabbia a mettere in difficoltà i pachidermi, ma anche i leoni affamati, ben poco intimoriti dalla notevole stazza delle potenziali prede, mentre tutto intorno si consuma il ciclo della vita tra altri cacciatori e altre vittime. Infine, è un'altra coppia che seguiremo nel suo immane spostamento verso sud: due megattere, madre e figlia, devono infatti raggiungere l'antartico, particolarmente ricco di krill, per sostentarsi nei mesi dell'estate australe. L'oceano che attraverseranno sarà popolato da animali letali, come il maestoso squalo bianco, ma anche da innocui coinquilini, come i simpatici pinguini di Adelia. Impossibile non restare estasiati dalle spettacolari immagini che ci propone questo documentario, accompagnato da un'intensa colonna sonora e dalla voce narrante di Paolo Bonolis, che interviene in maniera opportuna per ragguagliare lo spettatore con le indispensabili informazioni, senza distrarlo dalla potenza del racconto visivo. Davanti all'imponenza delle vette dell'Himalaya, sfidate con tanta ovvietà da stormi di damigelle di Numidia, o contemplando lo spettacolo delle cascate che alimentano l'Okavango, qualsiasi prodotto dell'ingegno umano sembra perdere di forza e significato. Vedere l'appassionata lotta per la sopravvivenza di una giovane gazzella braccata da un ghepardo, o la debolezza di un orso giunto ormai al limite delle proprie risorse fisiche, non è meno avvincente dell'assistere alle vicende dei nostri simili. La qualità delle immagini e la precisione delle riprese, per cui si è fatto uso di tecniche all'avanguardia e di operatori disposti ad affrontare tutte le possibili condizioni disagevoli, permette allo spettatore di vivere davvero dall'interno il mondo della natura, diventando partecipe anche dei cambiamenti affrontati dal regno vegetale, apparentemente così imperturbabile.Earth - La nostra terra è rivolto senza dubbio ad un pubblico di appassionati, che non ne rimarranno certo delusi, ma tra le sue ambizioni c'è anche quella di sensibilizzare coloro che non hanno mai dato una particolare importanza alla difesa della natura, attraverso una maggiore consapevolezza della misconosciuta bellezza nel nostro pianeta. La speranza è che questa volontà si realizzi, affinché il fragile equilibrio su cui si fonda il nostro ecosistema non sia ulteriormente messo alla prova.
Movieplayer.it
3.0/5