Uno dei film più attesi non solo dell'anno ma dell'ultimo decennio è certamente il nuovo lavoro del regista di Titanic, da ben dodici anni lontano da progetti di finzione e dedicati al grande pubblico; questo suo Avatar da tanto tempo è al centro di mille speculazioni a causa del grande mistero che avvolge l'intera pellicola e soprattutto per la tecnologia utilizzata da James Cameron, così avanzata da essere già entrata di fatto nella storia del cinema per rivoluzionarne il prossimo futuro.
In realtà finora intorno al film e al suo look vi erano state solo voci più o meno incontrollate, solo qualche settimana fa delle prime immagini sono state mostrate ad Amsterdam suscitando grande entusiasmo tra i pochi fortunati spettatori del Cinema Expo; la febbre è ulteriolmente e inevitabilmente aumentata quando lo scorso venerdì Avatar è diventato uno dei grandi eventi d'apertura del Comic-Con di San Diego, con ben 25 minuti d'anteprima (e uno stato d'avanzamento dei lavori superiore a quello mostrato in Olanda), gli stessi venticinque coinvolgenti minuti che nella giornata di oggi abbiamo potuto goderci anche noi di Movieplayer.it grazie ad un'anteprima concessa dalla Fox ad alcuni addetti ai lavori.
Le scene mostrateci sono tutte relative alla prima metà del film (che è atteso in tutto il mondo il 18 dicembre prossimo, e in realtà è ancora nel pieno della sua lunghissima fase di post-produzione) ma danno già un'idea molto chiara dello straordinario livello qualitativo raggiunto dalla Weta per quanto riguarda gli effetti speciali e soprattutto del maniacale lavoro svolto da Cameron nell'immaginare e letteralmente rendere vivo un mondo alieno tanto ricco di dettagli da sembrare assolutamente reale.
Le prime due sequenze che sono state mostrate sono in realtà più introduttive e per questo meno spettacolari: hanno come protagonisti il Jake Sully di Sam Worthington e la dottoressa Grace Augustine interpretata da Sigourney Weaver e ci introducono alla tecnologia degli avatar, esseri creati geneticamente per poter "contenere" degli esseri umani che li controlleranno con la mente. E' così che Sully, pur essendo bloccato sulla sedia a rotelle nell'astronave su cui si è imbarcato sulla Terra, può tranquillamente vagare per Pandora, una luna del pianeta Polyphemus, con le sembianze di un Na'vi, una delle gigantesche creature dalla pelle blu che lo abitano insieme ad una rigogliosa vegetazione e pericolosissimi animali.
Una prima sensazione quindi assolutamente positiva - che sicuramente andrà a crescere a film finito considerato anche che la nostra immersione era forzatamente limitata nella durata - che fa capire da subito quanto vada assolutamente preferita la versione in 3D. Ma il 3D non è certamente l'unico punto di forza del film, la rivoluzione di Cameron non passa infatti solo attraverso la terza dimensione ma anche e soprattutto per l'utilizzo massiccio della CGI con risultati finora mai raggiunti. Sia gli avatar utilizzati dai protagonisti che gli stessi Na'vi (tra cui emerge la figura della guerriera Neytiri interpretata da Zoe Saldana) sono quanto di meglio si sia finora visto in termini di motion capture (una tecnica che lo stesso Cameron ha ripensato e riadattato alle sue esigenze) con espressioni facciali di grande naturalezza che non solo fanno sfigurare anche esempi celebri quale il Gollum della trilogia de Il signore degli anelli ma che riescono a far trasparire il lavoro di recitazione che è dietro ai personaggi. Se per di più consideriamo che nelle scene che abbiamo visto c'erano anche tre, quattro personaggi contemporaneamente su schermo, tutti perfettamente reali nei movimenti e nelle espressioni, è evidente che ci troviamo dvanti a un qualcosa di realmente groundbreaking.
Per ultimo abbiamo volutamente tenuto l'aspetto che più ci ha colpito, la sensazione di trovarsi davanti ad un mondo sì alieno, ma assolutamente reale, complesso e variegato, curatissimo nei minimi particolari, sia per quanto riguarda le mostruose e spaventose creature che lo popolano (come una sorta di gigantesco lupo che in una spettacolare e concitata sequenza attacca il nostro protagonista, o delle cavalcature alate che Jack Sully deve coraggiosamente cercare di addomesticare) che per le più piccole e insignificanti piante e insetti: l'esempio più vicino è quello del King Kong di Peter Jackson, con la differenza che in Avatar tutto è assolutamente creato dal nulla, ogni essere vivente è un parto del suo geniale autore, e la stessa cura che nel film del regista neozelandese era riservata allo scimmione qui vale per ogni singolo marginale elemento. Nulla è quindi lasciato al caso, la maniacale e leggendaria attenzione per i dettagli di Cameron raggiunge qui il suo acme ed è evidente perché il regista consideri questo suo nuovo film la sua Magnum Opus, una perfetta realizzazione delle immagini che aveva nella sua testa, un qualcosa che solo un'arte completa come il cinema può offrire ma che finora mai era stato tentato.
Non che ce ne fosse bisogno, ovviamente, ma per quanto riguarda l'aspetto tecnologico e visivo Avatar di James Cameron ha quindi la nostra benedizione, dovremo aspettare l'uscita definitiva del film per capire se anche gli altri aspetti, come quello narrativo ed emotivo, saranno all'altezza del resto, anche se trattandosi di Cameron e conoscendo la sua filmografia i dubbi e le paure sono sicuramente inferiori alle speranze e le aspettative.
Si tratta, come già detto, di un evento che non ha eguali e che dimostra non solo l'estrema fiducia che la Fox ripone in questo film che nessun altro Studios avrebbe probabilmente mai realizzato, ma anche la fiducia da parte di Cameron nella vera e propria rivoluzione che questo film saprà portare nel mondo della settima arte. La pellicola infatti uscirà il 18 dicembre in tutto il mondo in due versioni, 2D e 3D, ma sia la Fox che Cameron stesso stanno facendo di tutto per spingere e sensibilizzare più esercenti possibili ad abbracciare le tre dimensioni e offrire così a tutti gli spettatori un'esperienza più vicina a quella auspicata dal regista. In futuro si parlerà davvero di cinema prima e dopo Avatar? Sembra ancora presto per dirlo, ma noi una prima idea ce la siamo già fatta, a breve toccherà anche a voi.