Non ci sarà più Lino Banfi nei panni di nonno Libero, emigrato si spera solo temporaneamente in America, e neanche il medico rubacuori Pietro Sermonti nei panni del marito della figlia maggiore di casa Martini, morto in un incidente stradale, ma la settima serie di Un medico in famiglia vedrà tanti nuovi personaggi e tante nuove divertenti avventure in casa Martini, una famiglia sempre più allargata. La storica serie tv, che andrà in onda a partire da domenica 27 marzo, è prodotta anche stavolta dalla Publispei di Carlo Bixio, produttore scomparso solo qualche settimana fa, il cui ricordo ha commosso tutti i presenti stamani nella sala Fellini di Cinecittà che ha ospitato la conferenza stampa di presentazione. Adattamento italiano di una divertentissima serie tv spagnola di Telecinco, la serie ha raggiunto quota 208 episodi ed è ancora nella fase finale delle riprese negli studi di Cinecittà dopo 8 mesi di lavorazione che hanno coinvolto anche degli esterni girati nei dintorni di Roma e, per alcune scene sulla neve, in Abruzzo. Saranno molti di più quest'anno gli esterni che andranno ad arricchire l'immagine della serie che ancora una volta non disdegnerà l'impegno sociale con argomenti importanti quali i disturbi alimentari delle adolescenti, la ricerca e il difficile reperimento fondi, le malattie rare.
New entry sarà Paolo Conticini, nei panni del fascinoso e scomodo ex-marito di Bianca (Francesca Cavallin) che entrerà in scena, cercando di riconquistare la donna e l'affetto della figlia Inge, proprio nel momento in cui Lele (Giulio Scarpati) chiederà a Bianca di sposarlo, ignorando totalmente il fatto che per la legge lei è ancora sposata con l'intraprendente Gus. Altra nuova entrata in scena è quella di Giorgia Surina che nei panni di Virginia, una giovane e bella dottoressa conosciuta da Lele a Parigi, minerà il già complesso rapporto tra Lele e Bianca corteggiando il dottor Martini con ogni mezzo direttamente sotto gli occhi della fidanzata.
Nessun ritorno per Cettina ma Melina, ovvero la frizzante Beatrice Fazi, fidanzata con Dante (Gabriele Cirilli), non farà rimpiangere ai telespettatori la simpatia di Lunetta Savino.
Tutti presenti in sala gli attori per la conferenza stampa di presentazione che è stata preceduta da un filmato di riassunto delle sei stagioni precedenti, dedicato a Carlo Bixio, da Scarpati ai due registi Elisabetta Marchetti e Raffaele Verzillo, alla signora Gabriella Bixio, vedova di Carlo, da Nonna Enrica (Milena Vukotich) a nonna Ave (Emanuela Grimalda), da Ciccio (Miki Cadeddu) a Trasy (Trasy Taddei) passando per Melina (Beatrice Fazi), Dante (Gabriele Cirilli) e Oscar (Paolo Sassanelli). Presenti anche il direttore artistico sella serie Carlo Principini e il direttore di RaiFiction Fabrizio Del Noce.
Come evolverà il personaggio di Lele in questa nuova stagione?
Giulio Scarpati: Sarà l'inizio di un nuovo percorso sentimentale e professionale per lui. La sua vita professionale sarà dedicata infatti totalmente alla ricerca, perchè Lele smetterà di fare il medico e si dedicherà allo sviluppo di un nuovo farmaco per una malattia rara come la granulomatosi. Dal punto di vista sentimentale Lele si deciderà a chiedere a Bianca di sposarlo, ma molti saranno gli impedimenti a questo matrimonio, non ultimo l'ex-marito di lei e una sua vecchia fiamma, una bellissima giovane dottoressa che da Parigi verrà a Roma per collaborare con lui.
Giulio Scarpati: Non dipende da me questa concomitanza, io faccio l'attore, poi sta a chi si occupa di palinsesti e di programmazione decidere quando e come andranno in onda le puntate delle serie televisive. Certo è che non si possono prevedere certe cose, quando fai questo lavoro a volte scompari, volutamente o meno, dallo schermo per lunghi periodi e a volte capita di trovarti in TV con due serie diverse nello stesso periodo. Si tratta solo di coincidenze.
Secondo lei il pubblico affezionato alla serie risentirà di questa sovraesposizione oppure vi seguirà come sempre?
Giulio Scarpati: Io ho imparato a non dare mai niente per scontato, bisogna sempre guadagnarsi la fiducia degli spettatori e offrire sempre cose nuove senza mai fossilizzarsi.
Signor Del Noce, com'è presentare la nuova stagione di Un medico in famiglia senza Carlo Bixio?
Fabrizio Del Noce: Lui non c'è più, ma la sua presenza la sentiamo ancora tutti, è qui con le sue idee, con la sua energia e con il suo entusiasmo. E' di certo per tutti noi un momento triste e per questo voglio ricordare Carlo come una persona importante per la Rai, per le fiction, questa e Tutti pazzi per amore, e come organizzatore di Sanremo. Questa fiction ha dato moltissimo alla Rai, ce ne vorrebbe una all'anno...
Non teme il confronto televisivo della domenica sera con Paolo Bonolis?
Fabrizio Del Noce: Si tratta di due prodotti completamente diversi tra loro, con un pubblico diverso e tematiche diverse, ognuno dei due programmi ha la sua fetta di fedelissimi, non c'è competizione di alcun tipo.
Giulio Scarpati: Sono molto contento di questa nuova stagione di Un medico in famiglia, sono anche molto triste per la morte di Carlo, è un momento in cui dobbiamo sottolineare come e quanto sia stato importante per tutti noi lavorare in questa fiction. Per la sua longevità un'esperienza lavorativa di questo genere ti coinvolge anche umanamente, i piccoli protagonisti diventano grandi sotto i tuoi occhi, crescono e tu cresci con loro, ti confronti con la realtà adolscenziale anche fuori dal set. E poi noi, a differenza di Beautiful, invecchiamo e i ritmi sono serratissimi, fare Un medico in famiglia all'anno, come suggeriva il direttore Del Noce, sarebbe una faticaccia, ci vorrebbe un avatar (ride).
Papà, futuro marito, nonno, il tuo personaggio è un po' uno e un po' trino, pensi sia sufficiente tutto questo per non far sentire la mancanza di nonno Libero?
Giulio Scarpati: Non c'è stata alcuna voglia da parte mia né degli sceneggiatori di sostituire nonno Libero. Lascerei a lui la nonnitudine e preferirei fare ancora per un po' il papà. Quello di nonno Libero è stato un personaggio che ha dato tanto a questa serie e ha dato tanto a tutti noi, mi spiace che non faccia più parte di questo gruppo, ma sono cose che succedono. Ognuno va per la sua strada ma non è detto che le due strade un giorno non si rincontrino...