Un mare d'amore
Incredibile come un film riesca talvolta ad entrarti entro, senza tante parole ma con la forza unica delle immagini e degli sguardi. Succede con Angèle et Tony, il film francese diretto dall'esordiente regista francese Alix Delaporte che ci è apparso sullo schermo come un miracolo, come un diamante grezzo che brilla di luce propria senza accecare.
La storia è quella di un uomo e una donna che il destino fa incontrare in un villaggio di pescatori della Normandia. Angèle è bella e dannata, una donna che ha imprigionato la sua femminilità in un paio di jeans strettissimi, che usa e si fa usare dagli uomini per sopravvivere, una donna il cui passato burrascoso in prigione e la perdita dell'affidamento del figlio a favore dei nonni paterni ha tolto ogni ragione di vita. Tony non è bello fisicamente ma ha un gran cuore e una grande voglia di innamorarsi. E' appassionato di moto, ha un fratello minore con cui spesso bisticcia e da poco ha perso il padre. Con la madre vive nella casa di famiglia mandando avanti l'attivita di vendita del pesce con tanti sacrifici. Il loro primo incontro non sarà dei più entusiasmanti ma la testardaggine di Angèle e la passionalità di Tony saranno le armi vincenti per iniziare una nuova vita insieme.
Delicato, potente e vero, Angèle et Tony è il film francese che non ti aspetti, una storia fatta di silenzi, giocata sulla sottrazione delle parole e sulla contraddizione dei sentimenti, un dramma sentimentale non usuale che abbraccia lo spettatore e lo conduce insieme ai protagonisti in un viaggio meraviglioso alla scoperta dell'amore. Una maturità spiazzante nella messa in scena, quella di Alix Delaporte, che non nasconde però le tipiche incertezze dell'opera prima, anzi ne fa il proprio punto di forza. Perchè Angèle e Tony fa letteralmente innamorare lo spettatore di tutti i personaggi, di quello splendido villaggio della costa e di quell'atmosfera serena e riconciliante che si respira tra le anime che lo popolano.
Una scrittura asciutta, immediata ed essenziale lascia maggiore spazio al movimento dei personaggi, all'azione e all'approfondimento della loro complessità, delle loro incoerenze che li rendono così straordinariamente veri.
Non il solito spaccato sociale che il cinema francese ama raccontare, qui siamo di fronte alla suggestiva costa della Normandia, alla dura vita dei pescatori e alla loro voglia di difendere le radici e di lottare contro le istituzioni per farsi valere. La figura del pescatore è vista con occhi romantici e amorevoli, per la regista e sceneggiatrice sono uomini abituati al silenzio del mare, riflessivi, che si isolano spesso dalla realtà e ancor più dallo scorrere caotico delle grandi metropoli, che difendono senza paura l'unico mestiere che hanno in mano. Ha un non so che di sovversivo l'immagine dei pescatori che per protesta lanciano pesci addosso ai poliziotti in tenuta antisommossa o che scaricano l'intero pescato per strada davanti alla prefettura. Grande il lavoro della Delaporte sui silenzi, sugli sguardi, sui personaggi tutti, principali e secondari, tutti caratterizzati in maniera dettagliata ed efficace. Angèle et Tony viaggia su un doppio binario sentimentale e sociologico: viene fuori sì la vena sentimentale che irrora di linfa corpo e anima di questa storia, ma anche un'osservazione puntigliosa e rigorosa della realtà sociale in cui i protagonisti agiscono e vivono.
Un amore che sa di cambiamento, di impazienza, di entusiasmo, quello che sboccia tra Angèle e Tony, ma anche di speranza, di accettazione e di rinascita. Due personaggi splendidi, sempre sul filo del rasoio, imprevedibili, che non fuggono il rischio, che si trovano e che acquistano grazie all'amore quell'aura di invulnerabilità che è solo di chi ama ed è amato. Fatevi prendere per mano da quest'uomo e da questa donna che sbattono forte l'uno contro l'altra, che partono per un viaggio con l'intento di arrivare molto lontano e di portarsi via un pezzetto di ognuno di noi.
Movieplayer.it
4.0/5