Inseguire i propri sogni non è mai stato così problematico come per i protagonisti di Tutta Colpa del Rock la commedia di Andrea Jublin che oltre a far sorridere punta a raccontare l'importanza dei sogni e allo stesso tempo la difficoltà di delle relazioni. Per farlo si fa vanto di un cast di tutto rispetto, con un Lillo Petrolo che per la seconda volta, dopo Gli addestratori, torna a lavorare con il regista nella pellicola arrivata al cinema.

Ad affiancare Lillo anche Maurizio Lastrico, Elio, Carolina Crescentini, Valerio Aprea e Naska, musicista e qui anche attore, un'artista che ama nei suoi pezzi mescolare punk, rock e pop parlando di amore, alienazione e affermazione di sé. Un gruppo di interpreti, quindi, che sulla carta sembra perfetto e che ha il preciso scopo di rendere questo titolo ancora più vicino al suo pubblico.
Saranno famosi... o forse no

Protagonista delle vicende è Bruno, un ex chitarrista rock ora disoccupato che tira avanti facendo piccoli lavoretti e suonando alle feste di compleanno. È un padre assente e distratto che però ha promesso a sua figlia di portarla in viaggio per l'America seguendo le orme delle leggende del rock.; quando però tenta di sabotare il concerto della sua vecchia band provocando un incendio, finisce in carcere impossibilitato a mantenere la parola data. Durante la detenzione, però, viene coinvolto in un nuovo progetto riabilitativo: un laboratorio di rock dove, insieme a un gruppo di strambi e improbabili compagni di prigione, si pone come obiettivo quello di vincere il Roma Rock Contest, una competizione per band che offre ai vincitori quel premio in denaro che gli consentirebbe di non deludere sua figlia.
I toni della commedia

Tutta colpa del Rock è un film sulla fragilità, sulle relazioni e sui sogni, quei sogni che ci spingono ad andare avanti ogni giorno ma che allo stesso tempo possono distruggerci. L'obiettivo principale del film è quello di far ridere tutta la famiglia con una storia briosa e trasversale, semplice ma allo stesso tempo dotata di spunti in gradi di far scaturire con semplicità qualche riflessione post visione. La commedia è un genere difficile e allo stesso tempo un mezzo potente, ha una scrittura complicata e carica di insidie dalle quali non sempre Tutta colpa del Rock riesce ad affrancarsi.
Il cast è quello giusto: Lillo è un attore amato, garanzia di risate, che porta la sua comicità a servizio della storia, così come gli altri sempre in parte con interpretazioni sopra le righe ma tutto sommato efficaci. Quella che in alcuni momenti patisce qualche calo è infatti la scrittura che spinge un po' troppo sugli stereotipi rimanendo talvolta troppo superficiale, scanzonata ed esageratamente macchiettistica.
La musica come mezzo salvifico

Ben affrontato, invece, il concetto di musica come mezzo salvifico, un elemento in grado di creare legami anche tra persone tra loro diversissime. La passione che scoprono (o riscoprono) attraverso la creazione della band li aiuta in qualche modo a colmare quei vuoti esistenziali e quelle fragilità che li affliggono, portando ciascuno a mettersi alla prova con sé stessi e con gli altri. Un concetto abusato nel cinema e nella letteratura ma che qui è trattato con particolare attenzione, riuscendo così ad arrivare in modo semplice e diretto allo spettatore. Tutta colpa del rock quindi, è un film per tutti, una pellicola perfetta per passare il tempo in leggerezza facendosi coinvolgere dalla musica e dal pezzo di Naska "Nato nel posto sbagliato", un brano che vi entrerà in testa e che riassume il film alla perfezione.
Conclusioni
Tutta colpa del rock è una commedia che punta a divertire tutta la famiglia con una trama semplice e diretta che racconta di come la musica possa rivelarsi salvifica e allo stesso tempo di come i sogni che inseguiamo possano rivelarsi pericolosi. Anche se con personaggi troppo macchiettistici e una scrittura a tratti molto superficiale, il film fa il suo dovere divertendo grazie anche ai suoi interpreti.
Perché ci piace
- Il cast , divertente e in parte.
- Le tematiche introdotte in modo diretto e con leggerezza.
- La componente musicale.
Cosa non va
- Una scrittura un po' troppo superficiale.
- Alcuni personaggi troppo sopra le righe.