Dopo la presentazione al Festival di Cannes 2021, dove era in concorso, arriva in sala il 23 settembre Tre piani di Nanni Moretti, adattamento dell'omonimo romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo. Il regista ha spostato la storia da Tel Aviv a Roma: vediamo intrecciarsi le vite di tre famiglie che vivono nella stessa palazzina.
Margherita Buy è Dora, giudice sposata con un altro giudice, Vittorio (lo stesso Nanni Moretti), che, dopo un fatto tragico, si trova a dover scegliere tra il figlio e il marito. Alba Rohrwacher è invece Monica, neo mamma che si trova a crescere la figlia da sola, visto che, per lavoro, il marito a casa non c'è quasi mai. Poi c'è la famiglia di Lucio (Riccardo Scamarcio), che non si da pace pensando che la figlia Francesca abbia subito un trauma.
Abbiamo incontrato le attrici Margherita Buy e Alba Rohrwacher a Roma, dove ci hanno parlato di queste donne sole nonostante siano circondate da altre persone: la paura degli altri e i segreti possono avere gravi conseguenze.
La video intervista a Margherita Buy e Alba Rohrwacher
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Tre piani: ci piace di più ballare o farlo di nascosto?
Nel film c'è una domanda, che viene da una radio: "Cos'è che ci piace di più? Ballare o farlo di nascosto?" Avete trovato una risposta?
Alba Rohrwacher: A me ballare. Però certo, ballare di nascosto...
Margherita Buy: Mantenere i propri segreti, un'intimità segreta o sciogliersi. A volte certe cose piace tenersele per sé, però poi ci sono delle conseguenze a tutti questi segreti, a queste cose non dette, a questa finta intimità che si ha con un uomo, per esempio come succede al mio personaggio. Dora fa tante cose di nascosto perché ha paura di quest'uomo, ha paura di un'intimità. Anche se considera il suo matrimonio indissolubile, senza il quale non avrebbe potuto sopravvivere. Quindi dov'è la verità? Non esiste, non c'è. Tutti noi viviamo in questo modo: un po' nei nostri segreti e un po' nelle nostre finte verità. Per sopravvivere spesso si fanno queste cose.
Tre piani: un condominio di persone "guaste"
La piccola Francesca dice che il vecchio vicino di casa "è guasto". E guasti sono un po' tutti gli abitanti di questo condominio che, più o meno consapevolmente, fanno scelte discutibili. Come si fa quando tutti sono guasti?
Alba Rohrwacher: È un condominio di guasti!
Margherita Buy: Si fa una ristrutturazione!
Alba Rohrwacher: Questi personaggi sono guasti, quasi tutti e forse tutti noi siamo guasti. Però tanti di loro provano ad aggiustarsi, ad aggiustare le cose, a reagire alle cose. In una maniera più limpida di tutti, forse più esplicita, più liberatoria, più catartica anche per noi spettatori per me questa cosa la fa proprio il personaggio di Dora. Il suo sguardo di fronte alla palazzina, quando la guarda finalmente da fuori, è proprio uno sguardo che, per me, è liberatorio e pieno di speranza. Mi fa capire che esiste quella possibilità ma ce n'è anche un'altra, che è quella che lei avrà il coraggio di vivere.
Monica vede spesso un corvo, di cui non si sente mai la voce. Seconda te cosa sta dicendo?
Alba Rohrwacher: Forse anche il corvo cerca di dire a Monica di liberarsi, di affrontare la propria paura più grande e di reagire a questa situazione in cui si trova a vivere. Infatti alla fine ce la farà.
Tre piani e la paurda degli altri
Una scena molto bella tra i vostri personaggi è quella del bagnetto: quanto è importante sostenere la maternità? Si pensa sempre che sia un istinto naturale, ma non è sempre così.
Margherita Buy: Quella scena è molto bella ed emblematica. Riflettendoci, il mio personaggio avrebbe potuto fare qualcosa di più per questa donna, ma ne ha paura. Spesso le fragilità, e questa strana verità che lei confessa improvvisamente a un'estranea, spaventano. È quello che succede tante volte, invece se fossimo un po' più empatici l'uno con l'altro quella situazione sarebbe potuta essere l'inizio di qualcosa che invece avrebbe aiutato sia lei sia me. Abbiamo paura dell'altro, del prossimo e lei mi impaurisce. Purtroppo è una cosa molto umana che non aiuta nessuno.
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