Se cerchiamo sul dizionario la parola romanticismo tra le sue diverse definizioni e accezioni troveremo questa: "Atteggiamento e comportamento di un individuo, di un gruppo o di una categoria di persone, che presenta alcuni caratteri propri del movimento romantico e di alcune opere romantiche: l'abbandono al sentimento o al sentimentalismo, alla fantasticheria e al sogno, alla malinconia, e il conseguente distacco dalla realtà, dalla concretezza e dallo spirito pratico" Non abbiamo citato la Treccani a caso perché The Wrong Paris, la nuova commedia di Netflix con Miranda Cosgrove e Pierson Fodé, fa del concetto di romanticismo il cardine di una storia che però ce ne presenta una deriva piuttosto stantia e stereotipata, il racconto di una storia d'amore patinata e irreale che, almeno chi scrive, non augurerebbe a nessuno.

Il successo, però, come spesso accade per questo genere di produzioni è stato quasi immediato raggiungendo in pochissimo tempo dall'uscita, il 12 settembre, la top 10 dei film più visti sulla piattaforma. Vediamo quindi di analizzare pregi e difetti di una produzione che sembra comunque frutto di un preciso studio a tavolino volto a conquistare un determinato pubblico.
La Parigi sbagliata
Dawn è una ragazza che sogna di poter un giorno diventare un'artista affermata e, proprio per questo, riesce a fare domanda ed essere accettata in una prestigiosa accademia d'arte di Parigi. L'unico problema è che, nonostante i risparmi, non riesce a coprire i costi di viaggio, vitto e alloggio nel periodo in qui dovrà studiare nella capitale francese. All'orizzonte si presenta, però, quella che potrebbe rivelarsi una grossa opportunità: partecipare a The Honey Pot, un dating show che prevede in palio grossi premi in denaro, a patto di essere scelta per una serie di appuntamenti dallo scapolo d'oro di turno che in questo caso si presenta sotto le vesti di un giovane cowboy texano, Trey.

Ovviamente non tutto va secondo i piani perché la produzione del reality invece che portare le aspiranti concorrenti a Parigi, Francia, le fa alloggiare nel ranch del ragazzo a Paris in Texas. Decisa a farsi eliminare per poter tornare a casa Dawn scoprirà che dietro all'affascinante ed esageratamente muscoloso ragazzo si cela anche un individuo sensibile che metterà in crisi le sue certezze.
Ken, sei tu?
Inseguire i propri sogni è già di per sé cosa complicata, se poi l'amore si mette in mezzo ecco che la faccenda può prendere una piega decisamente problematica. Parte da qui la trama di The Wrong Paris per poi rimanere impigliata in un intricata rete di cliché dalla quale non riesce più a venire fuori. La storia d'amore tra Dawn è Trey è ciò che di più prevedibile si possa immaginare: situazioni ambigue dal poco mordente si alternano a sguardi languidi e battute no sense per buona parte di un film che vuole raccontare un amore che nasce con parecchi presupposti sbagliati.

Nell'usare l'espediente del dating show si sbeffeggia senza pietà un universo femminile che viene raccontato come vuoto e costantemente in preda agli sbalzi ormonali. Persino la nostra protagonista che all'inizio è determinata a raggiungere il suo sogno, finisce per guardare con aspirazione e desiderio ad un ragazzo che, non si capisce poi così bene per quale motivo, decide di circondarsi di un harem che h24 viene ripreso dalle telecamere. Trey detiene il potere economico e affettivo e mai, nemmeno una volta, questo meccanismo antidiluviano viene messo in discussione a favore della storia Dawn. Lui è bello, lui è biondo, lui è muscoloso, ricco e sa andare a cavallo, praticamente la descrizione fedele dei desideri di Ken in Barbie di Greta Gerwig che, a quanto pare, ha azzeccato il cliché giusto per raccontarci il macho medio americano (e forse non solo).
Una rom-com che non brilla

In questo turbinio zuccheroso di gridolini e colpi bassi nemmeno la regia di Janeen Damian risulta particolarmente ispirata scegliendo di rimanere sul sicuro senza concedersi nemmeno per un momento il gusto e il rischio di osare. Il film finisce quindi per risultare una rom-com come tante altre e, come tale, resta indistinguibile dalla massa, con personaggi che agiscono come macchiette senz'anima. The Wrong Paris non è riuscito quindi a farci innamorare, anzi, dopo la sua visione state pur certi che guarderemo con diffidenza chiunque decida di indossare un paio di stivali da cowboy.
Conclusioni
The Wrong Paris è una rom-com che purtroppo non fa innamorare. Persa in una marea di fastidiosi cliché la trama si perde proponendo situazioni stantie e prevedibili che portano su schermo un romanticismo fuori dal tempo e dalla logica. I protagonisti, come anche i comprimari, non sono approfonditi e spesso si fa fatica a comprenderne le scelte. Un film superficiale quindi che intrattiene senza però proporre una storia d'amore in qualche modo credibile o appassionante.
Perché ci piace
- I cavalli?
Cosa non va
- La trama prevedibile e stereotipata.
- La regia poco ispirata.
- I personaggi superficiali e poco approfonditi.
- La rappresentazione folle dell'universo femminile.