The Wretched - La Madre Oscura, la recensione: la strega che ti fa dimenticare di avere dei figli

La recensione di The Wretched - La Madre Oscura: pur essendo solamente una variazione sul tema delle streghe, l'horror dei fratelli Pierce è un prodotto dignitoso che nonostante i difetti colpisce per sincerità e atmosfere.

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The Wretched - La Madre oscura: una scena del film

Nella valanga di titoli horror, distribuiti anche direct to video come spesso accade in questo periodo, spesso aleggia dopo la visione l'area dello stantìo, del già visto e del poco originale. Fa piacere dunque sottolineare che ogni tanto, come vedremo nella recensione di The Wretched - La Madre Oscura, si resta piacevolmente sorpresi o comunque non si finisce la visione con l'amaro in bocca o il sapore del tempo sprecato, come è il caso del film diretto dai fratelli Brett e Drew T. Pierce, uscito in homevideo grazie a Koch Media per la collana Midnight Factory.

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The Wretched - La Madre oscura: una scena del film

Nonostante sia una piccola produzione e non abbia certo contenuti rivoluzionari, bensì semplicemente una variazione sull'ipertrattato tema delle streghe, The Wretched - La Madre Oscura ha in effetti qualcosa che affascina lo spettatore, tanto da portarlo fino alla fine per constatare che in fondo un discreto film con pochi mezzi si riesce a fare, se ci sono passione e genuinità. Sia chiaro, siamo lontanissimi da un capolavoro e i difetti sono parecchi, ma simili slanci di generosità e sincerità sono comunque apprezzabili.

La casa dei vicini e i figli dimenticati

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The Wretched - La Madre oscura: John-Paul Howard e Jamison Jones in una scena del film

In The Wretched - La Madre Oscura, dopo un incipit inquietante che ci fa capire dove più o meno andremo a parare, il protagonista è Ben, adolescente piuttosto turbato dalla separazione dei suoi genitori. In estate il ragazzo va dal padre per passare del tempo con lui e lavorare presso il porto turistico. Non mancano le amicizie, un semiflirt con una ragazza che lavora con lui, la scoperta che suo padre intanto ha un'altra donna, ma tutto nella norma finché Ben non si accorge che nella casa dei vicini accade qualcosa di strano.

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The Wretched - La Madre oscura: una scena del film

Si susseguono apparizioni strane, comportamenti ambigui, ad un tratto addirittura spariscono i figli e i genitori negano di averli mai avuti, come se se ne fossero totalmente dimenticati. E tutto, scopre Ben, potrebbe succedere a causa di una creatura mostruosa che si è impossessata di una donna. Naturalmente quando cerca di spiegare cosa sta avvenendo, nessuno gli crede. E finisce nei guai.

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The Wretched - La Madre oscura: John-Paul Howard in una scena del film

Quando l'horror vive su atmosfere e giochi d'ombre

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The Wretched - La Madre oscura: una scena del film

Come si può notare, nulla di particolarmente sovversivo. C'è una mostruosa strega, che pare abiti sotto un albero dove porta le sue prede (i bambini) e che sembra capace di possedere il corpo di una donna come uno spirito demoniaco, nonché di terrificanti trasformazioni corporali. E sullo sfondo la location balneare, un fugace amore estivo, il difficile rapporto con i genitori, i vicini di casa misteriosi: insomma un frullato di già visto dal quale potrebbe nascere un pasticcio, invece i fratelli Pierce se ne escono con un progetto gradevole, non certo esente da difetti, ma che funziona. Anche perché invece di pensare esclusivamente ai jump scare, lavorano molto sull'atmosfera, giocando con buio e ombre, e solleticando le paure dell'oscurità.

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The Wretched - La Madre oscura: una scena del film

Le frustrazioni del protagonista e quegli scricchiolii terrificanti

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The Wretched - La Madre oscura: Kevin Bigley in una scena del film

Quando durante un film non ci si annoia mai, è già un bel segnale. In questo caso riesce anche bene lo stratagemma di far vivere allo spettatore le stesse sensazioni del protagonista, i suoi tentativi di capire cosa succede, i suoi sospetti, le sue spiate, il suo sgomento e soprattutto la sua frustrazione quando non viene creduto. Anzi, si riesce perfino per un attimo a instillare il dubbio che sia tutto una fantasia della sua mente.

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The Wretched - La Madre oscura: una scena del film

Il tutto grazie a soluzioni visive azzeccate e affatto banali, inoltre la presenza maligna non è mai invasiva, e quando c'è subentra l'abilità di giocare molto con il sonoro: da quei sinistri e terrificanti scricchiolii del corpo della strega, tra carne e ossa che si trasformano, affiora un piacevole gusto artigianale per la messa in scena.

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The Wretched - La Madre oscura: Piper Curda e John-Paul Howard in una scena del film

Le ingenuità e la tentazione non vinta del solito finale

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The Wretched - La Madre oscura: una scena del film

Come detto, non tutto fila liscio: la scarsa originalità di alcuni passaggi narrativi si fa sentire, come anche la superficialità con cui alcuni personaggi vengono trattati. Alcuni snodi sono in effetti troppo arditi, come l'ingenuità di un marito che non si accorge cosa sta accadendo a sua moglie nemmeno quando la sta salutando da vicino. Piccole ingenuità, alle quali si aggiunge il fatto di non aver evitato la tentazione della solita e ormai quasi scontata scena finale, nella quale tutto sembra ripartire. Ma questo non cancella la sostanza del prodotto e quanto di buono visto in precedenza. Insomma, peccati che si possono anche perdonare. Strega permettendo...

Conclusioni

Si può fare un horror dignitoso con pochi mezzi anche su un tema trito e ritrito come quello delle streghe? Come abbiamo visto nella recensione di The Wretched - La Madre Oscura, i fratelli Pierce ci sono riusciti, e pur non evitando alcune evidenti ingenuità, hanno confezionato un prodotto piacevole e sincero, lasciando in secondo piano i facili jump scare e giocando soprattutto sulle atmosfere, su un protagonista credibile e su effetti dal sapore artigianale.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.4/5

Perché ci piace

  • La paura è costruita sulle atmosfere e sui giochi di ombre.
  • Il sapore artigianale degli effetti.
  • La credibilità del protagonista e il calore della location.

Cosa non va

  • Alcuni passaggi narrativi peccano di scarsa originalità.
  • La scena finale prima dei titoli di coda suona troppo scontata.