Non possiamo che aprire questa recensione di The Spanish Princess Parte II con un necessario recap di quanto accaduto nella prima stagione e nelle altre miniserie di cui costituisce il sequel (The White Queen e The White Princess), in modo tale da poter inquadrare il periodo storico in cui è ambientata e chi sono i personaggi al centro della vicenda. Sia The Spanish Princess che le serie che l'hanno preceduta sono tutte adattamenti dei romanzi storici scritti da Philippa Gregory appartenenti al ciclo dei Plantageneti e dei Tudor, ossia quelli dedicati alla Guerra delle Due Rose, al regno di Enrico VIII e a quello di sua figlia Elisabetta I. Se in The White Queen e The White Princess si raccontava la storia di Elisabetta di Woodville ed Elisabetta di York (sposata con Enrico VII), in The Spanish Princess la protagonista è Caterina d'Aragona, la prima moglie di Enrico VIII.
Nella prima stagione seguivamo il suo arrivo in Inghilterra, dove è costretta ad abbandonare le usanze spagnole e il mito ingombrante di una madre guerriera, per sposarsi prima con il principe Arthur, - morto però troppo presto - e spostare poi le sue mire matrimoniali sul secondogenito Tudor, Enrico VIII. Nella seconda parte della serie ci troviamo invece nei primi anni di regno della coppia reale, dopo che Caterina, tra un intrigo politico e l'altro, è riuscita a farsi sposare dal giovane principe ed essere incoronata regina. Se il periodo storico in questione è forse più conosciuto al pubblico non british, il regno di Enrico VIII è senza dubbio uno dei momenti più famosi della storia politica inglese fuori dai confini del Regno Unito, il primo matrimonio del re che ebbe sei mogli è però quello meno rappresentato sul grande e piccolo schermo. La serie televisiva i Tudors, in cui Enrico veniva interpretato da un Jonathan Rhys Meyers ben più carismatico del Ruairi O'Connor di The Spanish Princess, si apriva con l'arrivo di Anna Bolena, archiviando il fallimento dell'unione con Caterina al passato recente. La costante di tutte le serie di questo ciclo, e di conseguenza dei romanzi di Philippa Gregory da cui sono tratte, è la centralità di carismatici personaggi femminili: Caterina d'Aragona rientra di certo in questa categoria e la storia della sua vita può fornire ottimi spunti per imbastire un racconto affascinante e coinvolgente. I quattro episodi della stagione che abbiamo potuto vedere in anteprima, confermando l'impressione che ci eravamo fatti concludendo la Parte I, non fanno però che evidenziare quanto questa protagonista fatichi a reggere sulle sue spalle l'intera serie, come invece facevano le regine che l'hanno preceduta.
Una trama molto ricca
La storia si apre con una Caterina (Charlotte Hope) al massimo del potere come regina d'Inghilterra: il marito è innamorato di lei ed ha appena avuto un figlio maschio, Henry, che non può che rafforzare la forza politica del marito e la sua posizione a corte. Le uniche ombre sulla felicità della coppia in questo periodo idilliaco della loro unione dipendono dal tradimento del padre di lei, il re di Spagna, che prima promette di appoggiarli in una guerra contro la Francia poi si tira indietro. Con la morte improvvisa del piccolo Henry, però, le cose per lei cominciano a cambiare: il marito è attratto anche da altre donne e ne rifiuta i consigli, relegandola sempre più al ruolo di moglie che di regina sua pari, e i membri della corte che la vorrebbero fuori dai giochi si fanno sempre più numerosi, in particolare il cardinale Wolsey. Nemmeno il suo provvidenziale intervento nella battaglia di Brankston Hill contro gli scozzesi riuscirà a metterla in buona luce agli occhi del marito, preoccupato esclusivamente che la donna possa dare alla luce un erede maschio (e sappiamo tutti come invece andrà a finire).
Come potete notare da queste poche premesse sulla trama (che vi ricordiamo, è solo quella dei primi quattro episodi), The Spanish Princess Parte II è una serie ricca di eventi, che si susseguono gli uni agli altri in un turbinio di situazioni drammatiche ed emozionanti. Questo, se da una parte può sembrare che renda la visione più scorrevole e coinvolgente per lo spettatore, dall'altra non gli permette di assaporare veramente a quello che sta accadendo sullo schermo. Sì, lo sappiamo, i momenti della vita di Caterina e di Enrico VIII da raccontare sono tanti, ma se non ci viene dato nemmeno il tempo di farci trasportare e coinvolgere dal lutto per la morte improvvisa del piccolo Henry (o, e non si tratta di uno spoiler perché la vita della regina spagnola è ben nota, dei figli che ha perso quando ancora li teneva in grembo) è difficile che la storia nel suo complesso possa veramente colpirci. Forse si è cercato di includere troppo in un'unica stagione e la vicenda avrebbe avuto un impatto diverso sullo spettatore se gli fosse dato più spazio per essere sviluppata, ma al tempo stesso non siamo sicuri che diluire la storia e dedicare più tempo al personaggio di Caterina avrebbe realmente potuto giovare alla serie.
Personaggi che non sempre convincono
Come infatti vi anticipavamo il personaggio principale di queste due stagioni non ha lo stesso carisma di quelli che l'hanno preceduta. Se nella prima parte si cercava di darle una certa complessità, negli ultimi episodi che abbiamo visto ci è parso che abbia perso molte delle sue sfumature: la Caterina di The Spanish Princess Parte II è afflitta dalla paura costante di perdere le attenzioni e l'amore del marito e la sua volontà di affermarsi a corte pare a tratti più una ripicca nei confronti di certi personaggi come Wolsey (che le rubano le attenzioni del marito) che la volontà di costruire un regno migliore (come invece cercava di fare nella prima stagione). Questa Caterina risulta meno affascinante ed interessante, e la serie - di cui è il cuore - diventa inevitabilmente meno coinvolgente.
I personaggi maschili, poi, che hanno ricoperto un ruolo secondario in tutte le serie tratte dai romanzi di Philippa Gregory, mai come in questo caso - vista la debolezza del personaggio principale - ci sono parsi insipidi e bidimensionali. Henry viene infatti rappresentato come un ragazzino viziato spinto più che altro dalla voglia di fare quello che gli pare, come gli pare, più che una figura complessa, volitiva e a suo modo affascinante. Sì, lo sappiamo, i libri di storia non sono stati particolarmente generosi nei confronti di Enrico VIII (è più famoso per la sua ostinazione a divorziare che per i suoi effettivi meriti politici), ma volevamo davvero qualcosa di più, se non altro per comprendere meglio i personaggi che gli ruotano attorno ed in particolare la protagonista.
In questa seconda stagione mancano, inoltre, altri personaggi femminili forti al di fuori di Caterina: se nella prima parte avevamo Harriet Walter nel ruolo di Margaret Beaufort (personaggio che rubava la scena anche nelle serie precedenti, in cui era interpretata da Michelle Fairley e Amanda Hale) e una Laura Carmichael/Margaret Pole ben più presente, qui forse solo Georgie Henley che interpreta la sorella di Enrico, Margherita, riesce ad essere convincente - e coinvolgente - nel suo affrancarsi dall'essere una semplice pedina nelle mani del fratello e del padre per diventare una donna forte, che si aggrappa con le unghie e con i denti al poco potere politico che le viene concesso.
Chi prenderà il posto di Caterina?
Per quanto si tratti di una serie piacevole da vedere - costumi spettacolari e curatissime scenografie la rendono senza dubbio un piacere per gli occhi -, il livello qualitativo di The Spanish Princess (sia per quanto riguarda la prima che per la seconda parte) si è piuttosto abbassato rispetto a The White Queen e The White Princess. Da una parte la sceneggiatura ci sembra meno curata (con tratti quasi da teen drama) e, come abbiamo sottolineato più e più volte, incentrata su un personaggio principale troppo debole per portare avanti la storia da sola e per mantenere alto l'interesse dello spettatore. Per quanto Charlotte Hope ce la metta tutta nella parte, il confronto con le regine di Rebecca Ferguson e Jodie Comer risulta piuttosto impietoso, non tanto per le sue capacità attoriali ma proprio per come viene costruito il personaggio.
The White Princess: intrighi politici e passioni per una miniserie imperfetta ma intrigante
A questo punto ci chiediamo quale personaggio femminile, se ci saranno altre serie tratte dai romanzi di Philippa Gregory, sarà il protagonista della prossima storia: da una parte speriamo venga dato più spazio a Margaret Tudur (protagonista di Tre sorelle, tre regine, storia che però tocca anche fatti che già sono stati raccontati), dall'altra ci piacerebbe incontrare e riscoprire Anna Bolena (che, non escludiamo compaia già negli episodi conclusivi di questa stagione e che è al centro de L'altra donna del re ), figura sì controversa, ma indubbiamente affascinante. Siamo certi che, se il suo personaggio fosse sviluppato a dovere, la carismatica Anna non avrebbe alcun problema a reggere sulle sue spalle più di una stagione.
Conclusioni
Concludiamo questa recensione di The Spanish Princess Parte II, sottolineando quanto questa serie pur raccontando un capitolo molto interessante della Storia inglese, il regno di Enrico VIII e Caterina d'Aragona, sia completamente incentrata su un personaggio principale che non riesce a reggere sulle sue spalle l'intera stagione. Detto questo la serie, come quelle che l'hanno preceduta The White Queen e The White Princess, è davvero un piacere per gli occhi visti gli spettacolari costumi e le curatissime scenografie e - avendo visto solo i primi quattro episodi in anteprima - siamo curiosi di scoprire come proseguirà.
Perché ci piace
- La storia interessante che racconta, quella della regina Caterina D'Aragona.
- I costumi e le curatissime scenografie.
- Alcuni personaggi, in particolare Margaret, la sorella di Enrico.
Cosa non va
- La protagonista che fatica a reggere sulle sue spalle l'intera serie.
- Mancano personaggi maschili interessanti e ben approfonditi.