The Smashing Machine, recensione: l’occasione di Dwayne Johnson di cimentarsi con il dramma

Presentato a Venezia 2025, il film di Benny Safdie racconta la vita di un campione di arti marziali miste, interpretato da un inedito The Rock.

Una scena del film

Cosa siamo disposti a fare per la gloria, a cosa possiamo rinunciare e come possiamo vivere sempre sotto i riflettori? La vita di Mark Kerr sembra essere una continua rincorsa alla vittoria, un affanno raccontato in The Smashing Machine, lungometraggio presentato in concorso all'82ª Mostra del cinema di Venezia che racconta la vita di uno dei più iconici lottatori di arti marziali miste attraverso le sue vittorie sul ring e i dolori personali. Benny Safdie, qui solo senza il fratello Josh, confeziona un film che è prima di tutto emotivo e che non punta a raccontare lo sport ma bensì gli uomini che lo praticano in una visione intima ma delicata. Ad interpretare il protagonista Dwayne Johnson ed Emily Blunt, che qui fa la parte della compagna di Kerr, figura, nel bene e nel male fondamentale, nella vita del lottatore.

La dipendenza dalla fama

The Smashing Machine
Il personaggio di Mark Kerr

Mark Kerr è un lottatore di arti marziali miste che alla fine degli anni novanta debutta nel circuito professionista con una vittoria schiacciante, un momento di estrema gloria e soddisfazione che non dimenticherà mai poiché seguita da tanti altri successi consecutivi che ben presto lo innalzano nell'olimpo dei migliori lottatori di questa disciplina. Mark è però un uomo emotivamente fragile e insicuro, dipendente dalla fama e dagli antidolorifici, che vive una tanto complicata quanto tossica relazione con Dawn Staples. Nel film vediamo uno spaccato della sua vita: dal debutto fino al declino nel mondo della UFC (Ultimate Fighting Championship), in un susseguirsi di incontri, crisi e nuove consapevolezze.

Dwayne Johnson è Mark Kerr

Uno degli aspetti migliori di The Smashing Machine è di sicuro il suo cast, prima tra tutti la scelta di far interpretare il protagonista a Dwayne Johnson, un attore che conosce molto bene il mondo della lotta poiché wrestler di terza generazione votato poi ai film action che qui, però scopre anche le sue doti di attore drammatico. Mark è infatti una figura drammatica e fragile che cede alle dipendenze (che siano la fama o gli oppiacei) ma che in un certo senso non riesce a risultare totalmente negativa. Johnson lo interpreta con la giusta misura uscendo dai ranghi quando necessario ma mantenendo allo stesso tempo una performance controllata e autentica.

The Smashing Machine Dwayne Johnson Emily Blunt
Dwayne Johnson ed Emily Blunt nel film

Anche Emily Blunt offre un'interpretazione convincente: il suo personaggio è forse quello più stereotipato di tutti, eppure riesce enfatizzare con la sua performance quegli appigli nella sceneggiatura che rendono Dawn una donna spaesata e irrealizzata, una figura in lotta per non rimanere ai margini ma che finisce per smarrirsi e perdere il controllo.

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Un film che racconta l'uomo e non lo sport

The Smashing Machine Dwayne Johnson Frame
Una scena di The Smashing Machine

The Smashing Machine non punta a raccontare un mondo o uno sport ma piuttosto delle vite, una in particolare, dando assoluta centralità al suo protagonista e rendendolo cardine di una rete di relazioni che alla fine fanno il film. Kerr è raccontato senza omettere gli aspetti negativi del suo carattere e delle sue dipendenze: non riesce a controllare i suoi stati emotivi, si abbandona all'ira e alla violenza e questo lo allontana da chi gli sta intono, specialmente dalla sua compagna. L'amicizia con l'amico Mark Coleman e con gli altri membri del suo team sono però uno specchio dell'altra faccia di Mark, quella più insicura che ha bisogno di conferme e affermazione per andare avanti.

The Smashing Machine Dwayne Johnson Immagine
Dwayne Johnson nel film

Dopo aver compreso il focus del film è quindi impossibile non fare il parallelismo con un'altra grande pellicola del genere, The Wrestler. Purtroppo qui non tocchiamo la profondità e la cura nella sceneggiatura del film di Darren Aronofsky, tutto rimane un po' in superficie, ma comunque ci troviamo davanti ad un'opera curata e con una regia efficace che lavora molto sui primi piani, scegliendo di far mostrare l'essenziale al volto degli attori a cui si affida con fiducia.

Conclusioni

The Smashing Machine è un film interessante anche se non perfetto. Nel raccontare la vita del lottatore di arti marziali miste Mark Kerr pone l’attenzione più sull’uomo che sullo sport, dando vita ad un film drammatico sulle relazioni e le dipendenze. Ottime le interpretazioni del cast con un Dwayne Johnson che dall’action passa agevolmente al dramma e una Emily Blunt che con la sua prova regala maggiore profondità ad un personaggio altrimenti piuttosto stereotipato. Buona anche la regia che gioca con i primi piani per esprimere il mondo interiore dei personaggi.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Le interpretazioni di Dwayne Johnson ed Emily Blunt.
  • La scelta di raccontare la persona più che lo sport.
  • La regia attenta ai primi piani.

Cosa non va

  • Una sceneggiatura a tratti un po’ superficiale.
  • Il personaggio di Dawn Staples che cade vittima di qualche stereotipo.