Una coppia trova all'interno della loro dimora una giovane donna vestita in stracci e dall'aspetto demoniaco: la ragazza altri non è che Nell Sweetzer, sopravvissuta ai tragici eventi che hanno visto protagonista l'oscura setta della piccola comunità in cui abitava. Presa sotto la cura del sistema sanitario nazionale, viene affidata alla casa famiglia gestita dal terapista Frank, il quale da tempo si prende cura di giovani problematiche.
Come vi raccontiamo nella recensione di The Last Exorcism - Liberaci dal male, dopo aver trascorso alcuni mesi all'interno della struttura e aver al contempo preso servizio come donna delle pulizie in un hotel vicino, le condizioni di Nell sembrano migliorare vistosamente e smette di essere vittima di quegli orribili incubi che la tormentavano. Stringe inoltre un legame di sincera amicizia con le compagne Gwen, Daphne e Monique e inizia a frequentarsi con un ragazzo, Chris, che prova qualcosa per lei. Proprio quando finalmente pensa di poter cominciare una nuova vita, Nell si accorge che il demone Abalam è tornato a perseguitarla e per lei ha inizio una nuova battaglia.
Chi non muore si rivede
Era inevitabile dato il successo del primo film, il quale con poco meno di due milioni di budget era arrivato a incassarne addirittura sessantotto. Ed ecco così messo in cantiere un sequel diretto, uscito a tre anni di distanza e prodotto come il precedente da Eli Roth, con nuovamente protagonista la malcapitata Nell. Ad interpretata ancora Ashley Bell, che si ritrova alle prese con l'incubo rappresentato dal debole Abalam, per nulla intenzionato a lasciarla in pace. Se ne L'ultimo esorcismo (2010), vuoi anche per limiti di budget, la formula scelta era stata quella del mockumentary, in questo prosieguo del racconto ci troviamo di fronte a delle riprese tradizionali, uno stacco netto che potrà far storcere il naso a coloro che avevano apprezzato lo stile dell'originale. Allo stesso modo anche le atmosfere virano su toni più commerciali e non sono poche le forzature presenti in fase di sceneggiatura.
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Firma d'autore?
Sceneggiatura fra l'altro scritta - a quattro mani con il regista Ed Gass-Donnelly - dal futuro premio Oscar Damien Chazelle, che soltanto qualche mese dopo avrebbe firmato il folgorante Whiplash (2014), il film che ha lanciato la sua carriera. Qui però la storia soffre di troppe forzature, fino a quell'epilogo involontariamente tragicomico che apre le porte ad un terzo capitolo che non è poi stato realizzato. Sin dal prologo The Last Exorcism - Liberaci dal male si rifà a una serie di topoi spesso abusati, con tanto di festa in maschera nella quale si nascondono molte insidie. L'esorcismo del titolo è privo di fantasia, tra ordini esoterici segreti e santone voodoo d'ordinanza, e l'ora e mezzo di visione si trascina stancamente, senza mai raggiungere il necessario climax per inquietare a dovere lo spettatore.
Un incubo senza fine
Tra i vari luoghi comuni presenti citiamo specchi, chiese, mosche, levitazioni assortite, video online, ombre che si muovono...nell'ombra, radio che trasmettono strani messaggi, gite allo zoo e così via, in un impasto che richiama troppo senza una coesione precisa, lasciando fluire senza particolare convinzione gli eventi verso quella "resa dei conti" finale, che ha almeno il pregio di non prendersi troppo sul serio, a differenza di buona parte del minutaggio precedente. Dove si cerca di tratteggiare anche la psicologia della sfortunata Nell, alle prese con un tardivo coming-of-age sempre e comunque ostacolato da quel nemico di origine sovrannaturale. L'ambientazione a New Orleans, città mistica per eccellenza, fa il resto ma l'atmosfera è piatta e incolore, mai in grado di restituire le sfumature di un palcoscenico ricco di potenzialità a sfondo sovrannaturale, qui soggiogato a dinamiche anni Ottanta aggiornate in malo modo al nuovo millennio. The Last Exorcism - Liberaci dal male (in originale accompagnato da un semplice Part II) non impressiona e non lascia il segno, finendo nel calderone dei tanti horror di cassetta destinati al cestone degli autogrill.
Conclusioni
Sopravvissuta miracolosamente ai tormentati eventi del film precedente, Nell viene accolta in una struttura che si prende cura di ragazze problematiche e sembra finalmente poter sperare in una vita normale. Una speranza come scoprirà ben presto vana, giacché il demone Abalam è tornato e questa volta non ha nessuna intenzione di lasciarla fuggire... The Last Exorcism - Liberaci dal male si pone come sequel dell'originale, abbandonando però lo stile del mockumentary e rifugiandosi su soluzioni più sicure e abusate. Il risultato è un horror poco incisivo e scarico di tensione, che sfrutta topoi e luoghi comuni senza particolare inventiva, scaraventando nuovamente la malcapitata protagonista - Ashley Bell cerca di sfumare come può un personaggio inerme - in un incubo demoniaco, tra coming-of-age e riti più o meno improbabili.
Perché ci piace
- Ashley Bell ha la giusta espressione per il ruolo, ma il personaggio è vittima di scelte forzate.
Cosa non va
- Paura e tensione quasi totalmente assenti.
- Una sceneggiatura lacunosa e carica di forzature.
- Il cambio di formato non ha giovato al franchise.