Dopo la lunga pausa che ha "protetto" i ratings di The Good Wife da minacce quali le Olimpiadi invernali e gli Academy Awards, il nostro network show preferito torna ad allietare la nostra routine televisiva settimanale. Con questo Parallel Construction, Bitches la CBS lancia con un certo orgoglio un miniciclo di tre episodi in cui riemergono diversi subplot della prima parte di questa quinta stagione. Il titolo promette bene; per il resto, episodio dignitoso ma aspettiamo l'artiglieria pesante per i prossimi due.
Il plot
Alicia e Cary vengono chiamati in soccorso del loro cliente più "esplosivo", il narcotrafficante Lemond Bishop, trascinato davanti a un giudice grazie ad una falsa testimonianza. Poiché la testimonianza è falsa, ma il crimine è vero, Bishop e il suo avvocanto personale credono che la cosa sua giunta alle orecchie della DEA attraverso una soffiata che può essere arrivata solo dalla Florrick/ Agos. Parte ovviamente un'indagine interna che conduce a una scoperta sconvolgente: le linee telefoni che dello studio legale sono sotto osservazione da parte dell'agenzia federale. Ma come noi ben sappiamo, non è la DEA che ha un ordine di sorveglianza attivo ai danni della nostra Alicia, ma la NSA, il cui obiettivo è il governatore Florrick. Oltre ad aver passato informazioni alla DEA, infatti, la NSA ha anche segnalato il caso dei voti contraffatti alla Public Integrity Section del dipartimento di giustizia, che invia un suo agguerrito agente a mettere alle strette la povera Marilyn Garbanza con conseguenze devastanti.
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Gli "shipper" della NSA
I due impiegati della NSA che spiano Alicia e Diane si riconfermano due simpatici, sebbene non troppo svegli, buontemponi. Per vivacizzare la loro dura giornata lavorativa, infatti, si appassionano e fanno congetture sulla vita privata dei sorvegliati speciali.
"Penso proprio che Will e Diane finiranno a letto."
"Ma non senti? Non c'è nessuna tensione sessuale!"
Kalinda stecca. Non c'è niente da fare, la nostra infallibile investigatrice sta perdendo più di qualche colpo. Riuscita a rientrare nelle grazie di Cary, e anche tra le sue lenzuola, Kalinda ne approfitta per fargli teneramente il terzo grado. Lui si lascia andare, ma lei non si fida, e stavolta prende un grosso granchio che rischia di causare più di un grattacapo alla Lockhart/ Gardner. Miss Sharma haperso il suo mojo?
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Will Gardner is da man. Marilyn va in mille pezzi, Alicia s'inimica l'agente del PIN facendogli la morale, e chi ne esce fuori nella maniera più luminosa è, per una volta, l'ambiguo Will, che si appella al segreto professionale per non rispondere a Dubeck sullo scandalo elettorale e che evidentemente vuole sconfiggere Alicia sul piano professionale, non contribuendo a rovinare suo marito.
Dobbiamo smetterla.... di gestire casi insieme alla Lockhart/ Gardner, si dicono Alicia e Carey, indirizzando amabilmente le critica di scarsa plausibilità rivolte allo show, colpevole di fargli incontrare troppo spesso in aula i oro ex mentori Diane e Will.
Cosa, invece, non ci ha convinto
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La linguaccia di Eli Gold. A fornire a Dubeck elementi fondamentamentali per la sua indagine, è, attarverso la solita NSA, che passa al UIN la conversazione in cui Eli chiede ad Alicia se può usare la sua influenza su Will per cercare di proteggere Peter. Una cosa disturbante e stupida, da qualsiasi prospettiva la si guardi, davvero indegna e fuori caratterizzazione per un personaggio scaltro come Eli.
What's Next?
Come detto all'inzio, Parallel Construction, Bitches è il primo installment di un arco di tre episodi che rappresenterà, a detta della CBS, il vero e proprio clou della quinta stagione di The Good Wife. Niente di eclatante per ora, ma come non avere fiducia in questo show? Siamo mica Kalinda Sharma, noi.