Il plot
Joe Carroll (James Purefoy) spara a Preston Tanner (Carter Jenkins) e sta per uccidere anche Mike Weston (Shawn Ashmore) quando Ryan Hardy (Kevin Bacon) si manifesta all'interno della chiesa. Ryan ha appena parlato al telefono con Mark e Luke (Sam Underwood), i quali tengono sotto sequesto Claire Matthews (Natalie Zea): l'unica possibilità di salvarle la vita è che Ryan e Carroll li raggiungano, da soli. Ryan convince Joe a obbedire alle loro direttive: insieme, i due uomini fuggono dalla chiesa proprio mentre l'FBI fa irruzione nell'edificio e neutralizza tutti i seguaci di Carroll. Seguiti a distanza da Mike e Max (Jessica Stroup), Ryan e Joe si recano al maniero in cui è tenuta prigioniera Claire, nonostante un pericoloso imprevisto rischi di compromettere la loro missione. Una volta dentro, i due uomini trovano Claire, ma rimangono vittime di un gas soporifero e si risvegliano dopo essere stati immobilizzati da Mark e Luke, intenzionati a torturarli fino alla morte. Il provvidenziale intervento di Mike e Max porta ad un furioso scontro, nel corso del quale Luke viene ferito mortalmente da un proiettile; Mark, però, riesce a scappare portando con sé il corpo del fratello. Ryan ha la pistola puntata contro Carroll, ma si rifiuta di ucciderlo e lo consegna agli agenti dell'FBI. Ora, l'uomo è pronto ad iniziare una nuova vita; tuttavia Claire ha deciso che, pur amandolo, non rimarrà al suo fianco...
Commento al finale di stagione
Note a margine
A fare la figura in assoluto peggiore, in questa seconda stagione di The Following, è senza dubbio l'FBI, che nel corso di quindici episodi non ne ha azzeccata una neanche per sbaglio: Ryan, con la complicità di Mike e Max, ha agito sempre, solo ed esclusivamente per conto proprio, con i dirigenti dell'Agenzia a guardare imbambolati, limitandosi di tanto in tanto a dargli qualche affettuosa pacca sulla spalla. E pure nell'episodio conclusivo, le forze al gran completo del Federal Bureau of Investigation non si smentiscono: lasciano che Ryan se la svigni tranquillamente su una delle loro auto, portando con sé il criminale più ricercato dell'intero pianeta, e ricompaiono soltanto a cose fatte, con Carroll già bello e impacchettato, pronto per essere spedito al gabbio...
What's next?
...E probabilmente per evadere. Eh sì, perché con una terza stagione già nel calendario della Fox, è inevitabile che Ryan e Joe si ritrovino presto l'un contro l'altro armati da qui all'anno prossimo. Senza contare che Forgive si conclude con due sequenze emblematiche per lo sviluppo della serie: l'incubo di Ryan, che sogna di svegliarsi con il cadavere di Luke nel letto (la testa di cavallo de Il Padrino docet); e con Mark, l'assassino-mammone dallo sguardo tenero e coccoloso, caricato a bordo di un'auto, insieme al cadavere (?) del fratello, da un misterioso autista non meglio identificato (per la serie, "adotta anche tu un gemellino killer"). Insomma, altro che "perdono": per la terza stagione si preannuncia un'altra sanguinaria vendetta (e giusto a proposito di vendetta, un bel crossover con Revenge e poi The Following potrebbe diventare sul serio il miglior guilty pleasure di tutti i tempi!).
Movieplayer.it
3.0/5