Ci sono titoli in grado di scaldare il cuore degli spettatori, che regalano qualche ora di tranquillità nella quale sentirsi coccolati, al sicuro, e The Concierge, al cinema dal 23 settembre, è uno di questi. Il coloratissimo film nato dal manga di Tsuchika Nishimura, The Concierge at Hokkyoku Department Store, è il chiaro tentativo di portare su schermo le atmosfere rassicuranti e delicate dell'opera cartacea, utilizzando per lo scopo un buon numero di mezzi e nomi importanti del settore. Diretto da Yoshimi Itazu (Welcome to the Ballroom) è stato realizzato grazie al lavoro dello studio Production I.G., storica realtà giapponese nata negli anni ottanta che può annoverare tra i suoi lavori molti dei film più iconici nella storia dell'animazione nipponica.
Un grande magazzino molto particolare
La storia segue il difficile apprendistato di Akino, una giovane donna appena diventata consierge nel grande magazzino Hokkyoku, un polo commerciale molto particolare grazie ad una clientela molto esigente ma soprattutto bizzarra. I clienti del centro sono, infatti, quasi esclusivamente animali tra i quali spiccano i V.I.A. (Very Important Animal), creature estinte o in via di estinzione e quindi meritevoli di qualche riguardo extra. Akino dovrà quindi imparare a muoversi come una perfetta assistente alle vendite in modo da riuscire a soddisfare al meglio ogni cliente che le richiede aiuto, facendo appello alla sua sensibilità, altruismo e professionalità. L'apprendista non è però sola, ma può contare sull'aiuto di molti altri dipendenti del posto, controllata a vista dal severo e burbero responsabile del piano.
The Concierge, un film esile e delicato
The Concierge è un lungometraggio la cui struttura, però, si avvicina molto a quella episodica di una serie. Le vicende della protagonista si susseguono attraverso una serie di casi da risolvere: animali da aiutare e importanti lezioni da imparare, in una crescita che è professionale ma anche personale. Anche se il manga, composto da soli due volumi, non è molto differente, ciò che ne risulta è un film piuttosto esile e frammentario che non riesce a procedere con ritmo costante ma che, nel ripetere gag e situazioni, rischia di perdere in alcune parti l'attenzione e il coinvolgimento dello spettatore. Attenzione però, perché se da un lato questo può essere considerato un difetto dall'altro ne scaturisce quella sensazione rassicurante che si ha quando si assiste ad una vicenda che è chiara fin dalle prime battute. La storia, infatti, è esattamente come ce la si aspetta e alla fine intrattiene e coccola con atmosfere calde e brillanti, mettendo i sentimenti sempre al primo posto.
Un film coloratissimo
Coinvolgenti e perfettamente riuscite sono le animazioni e la direzione artistica dell'anime. Production I.G garantisce una qualità costante che si adatta perfettamente alla storia e alla fonte primaria da cui proviene, restituendo le atmosfere del manga e aggiungendo fluidità e colori brillanti per rimanere fedeli alla vivacità dell'ambiente e della protagonista. Piumaggi dai mille colori, pellicce soffici, baffi e orecchie a punta vengono stilizzate e rese credibili tenendo una stretta corrispondenza visiva con il fumetto, perché The Consierge è un adattamento fedele, forse anche troppo, che non deluderà chi già lo conosce e regalerà 70 minuti di delicatezza e buoni sentimenti anche a chi vi si approccia per la prima volta.
Conclusioni
The Concierge è un lungometraggio di appena settanta minuti che adatta con grande fedeltà il manga da cui è tratto. La sua struttura narrativa esile e frammentaria lo rendono piuttosto ripetitivo, anche se le atmosfere delicate unite ad una protagonista determinata e genuina contribuiscono a dargli un’anima forte e interessante. Ottime sono le animazioni e lo stile grafico anch’esso molto fedele al fumetto, che ne fanno un’opera colorata e vivace.
Perché ci piace
- Le animazioni fluide, vivaci e colorate.
- I personaggi, divertenti e genuini.
- L'aderenza con il manga...
Cosa non va
- ... che però conferisce alla narrazione una struttura frammentaria.
- Una trama un po' troppo esile.