Partire da un progetto finanziato con un crowdfunding (ben riuscito visto che ha raccolto 250 mila dollari) e incassare poi al botteghino statunitense oltre 10 milioni di dollari, significa che si sta parlando di un film divenuto un fenomeno. Il film in questione è Terrifier 2, truculento slasher senza freni di Damien Leone che approda ora in Italia grazie a Midnight Factory addirittura in 4K UHD, in un cofanetto a tre dischi che contiene anche Terrifier - L'inizio, che attenzione non è il primo Terrifier del 2016, ma una sorta di prequel del 2013 (in originale All Hallows' Eve) dove il protagonista muto Art the Crown appare per la prima volta.
Ma del cofanetto homevideo parleremo in seguito, concentriamoci ora su Terrifier 2, che ha ricevuto anche l'endorsement di Stephen King. Un horror duro e puro che ha costruito il suo successo sul passaparola dei fan del gore senza limiti, sulla curiosità generata già nel primo film, ma anche sul fatto che vederlo è diventato via via quasi una sorta di sfida. Tanta infatti la gente che si è sentita male durante le raccapriccianti visioni delle opere di Art. Perché? Andiamo a scoprirlo insieme.
La macelleria muta e sadica di Art the Clown
Terrifier 2 riprende subito il filo con il primo Terrifier, che già proponeva una notte di Halloween sanguinaria: Art the Clown (nei suoi panni David Howard Thorton), dopo la sua soprannaturale resurrezione nell'obitorio, perché naturalmente il male non muore mai, non perde tempo e senza fronzoli inizia subito la sua opera distruttrice a Miles County. Assieme a una nuova misteriosa accompagnatrice vuole fare passare un altro Halloween di sangue ai ragazzi della cittadina. Per alcuni di loro, tra l'altro, è già diventato un mito leggendario.
La sua divertente furia omicida senza parole pronta a fare macelleria senza sconti (divertente nel senso che lui si diverte un sacco e lo dimostra con la sua muta risata) si concentra sulla famiglia Shaw, dove il figlio della madre Barbara (Sarah Voight) è tra l'altro ossessionato dal mito di Art, mentre sua sorella Sienna (Lauren LaVera) è pronta a festeggiare Halloween con un abito succinto a trascorrere una bella serata. Il delirio spappolacorpi di Art dominerà la notte, ma sarà proprio Sienna, perseguitata da visioni di Art (a sottolineare la spinta sovvranaturale di questo sequel), a provare a fermarlo.
Il male puro, senza parole
Meglio chiarirlo subito: se non avete stomaci forti e scorza dura, il consiglio è di astenersi e stare alla larga dal film di Damien Leone, che fa dell'esagerazione gore la sua impronta, degli eccessi spinti all'estremo il suo marchio di fabbrica. Quindi prendere o lasciare. Al di là degli sbudellamenti vari, affascina un'incarnazione del male (e guarda caso ancora una volta un pagliaccio) assolutamente muta, perché in effetti le parole non servono.
A parlare per Art the Clown sono solamente la sua perversione, la sua voglia di sgozzare e il divertimento che ne prova, certificato dalla sua risata senza rumore e dalle sue movenze da mimo da cui trasuda perfino un po' di ironia. Uccidere così, gratuitamente, senza motivi particolari, se non per il gusto di farlo e di soddisfare il proprio sadismo su altri esseri umani che diventano solamente carne da macello da sbudellare. Non ci sono spiegazioni psicologiche? Dispiace ma è così, è il male e basta.
Squartamenti e torture senza freni con effetti speciali artigianali
Un punto a favore del film è che gli effetti speciali sono tutti artigianali: budella, interiora, cervelli, pezzi di corpo eccetera. E questo, oltre ad amplificarne il voluto ribrezzo, denota anche la grande passione di Damien Leone per il genere, e del resto il regista viene proprio da quel settore. Per il resto, per chi resiste a vederlo ovviamente, c'è solo da apprezzare la sua assoluta libertà di andare oltre i confini. Perché gli squartamenti e le torture senza freni che si succedono non sono solo disgustosi e raccapriccianti, ma anche creativi e fantasiosi. Abbinati tra l'altro alle bellissime musiche di Paul Wiley.
Tra l'altro, forte dell'indipendenza produttiva, Leone può osare perfino nella durata di oltre due ore, decisamente inconsueta per un film di questo tipo. E attenzione, perché l'orrore continua anche dopo i titoli di coda (sempre che siate riusciti ad arrivati fin lì ovviamente), dove anzi viene proposta una delle scene più deliranti e disgustose, che si riaggancia al primo film e fa presagire un ulteriore sequel.
Il box set della Midnight Classic: ottimo video, discreto audio e corposi extra
Come detto, Terrifier 2 è arrivato in homevideo grazie a Midnight Classic in un box set a tre dischi che contiene non solo il film in 4K UHD e blu-ray, ma anche il blu-ray di Terrifier - L'inizio, e in più un booklet di approfondimento. Il video 4K di Terrifier 2 è caratterizzato da una grana che fa molto anni Ottanta, ma che sembra naturale e senza sbavature, con un buonissimo dettaglio e soprattutto un croma vivido con colori forti, su tutti un rosso sangue molto incisivo. Sul fronte audio, con le tracce italiana e inglese DTS HD 5.1, si registra una soddisfacente spazialità ma i limiti del film a basso budget si fanno sentire, perché manca anche un po' di peso nei bassi, più appariscenti nelle musiche che negli effetti. Ottimo il reparto extra, con contenuti presenti tutti sul blu-ray: oltre al commento al film del regista Damien Leone, troviamo un'intervista esclusiva allo stesso regista (37'), un'altra a Leone e a David Howard Thornton (6'), il trailer e poi un corposo backstage di 34' con tutti i trucchi utilizzati per realizzare i truculenti effetti del film.
E poi c'è anche Terrifier - L'inizio, dove Art the Clown appare per la prima volta
In Terrifier - L'inizio (che a scanso di equivoci ribadiamo non essere il primo Terrifier del 2016, ma un film del 2013 dove Art the Clown appare per la prima volta) una babysitter, mentre fa da balia a due ragazzini nella notte di Halloween, trova una videocassetta in cui ci sono diversi strani omicidi perpetrati da un pagliaccio psicopatico. Il blu-ray propone anche un buon video, con un dettaglio soddisfacente e anche qui un croma molto vivace, con qualche flessione solo nelle scene più scure. Anche in questo caso l'audio è coinvolgente ma un po' chiuso, senza una spazialità marcata e con un apporto dei bassi un po' limitato. Come extra c'è solo il trailer.
Conclusioni
A conclusione della recensione di Terrifier 2, ribadiamo come l’horror sanguinolento di Damien Leone sia da quelli da prendere o lasciare, a seconda di quanto si sia appassionati al genere e alla tenuta del proprio stomaco. Di sicuro va lodato il coraggio del regista di agire senza freni con riusciti effetti speciali artigianali, anche se ovviamente latitano approfondimenti psicologici di qualsiasi tipo.
Perché ci piace
- L’acceleratore a tavoletta su scene a tutto sangue.
- Gli effetti speciali realizzati in modo artigianale hanno un indubbio fascino.
- Art the Clown è una maschera decisamente riuscita.
- Il bel box homevideo confezionato da Midnight Classic.
Cosa non va
- Assolutamente vietato a impressionabili e deboli di stomaco.
- La ripetizione ossessiva di alcuni particolari raccapriccianti.
- La durata è eccessiva per un film di questo tipo.