Dopo poliziotti, brigadieri e carabinieri ultimamente la fiction italiana sembra essersi infatuata di una nuova categoria professionale, quella rappresentata da medici, paramedici e infermieri. In realtà l'innamoramento era già sbocciato dai tempi di Un medico in famiglia e La dottoressa Giò (non dimentichiamoci che anche la soap Incantesimo è ambientata in una clinica), ma solo di recente è esploso un vero e proprio boom delle serie ad ambientazione ospedaliera, complice probabilmente lo sproporzionato successo di fiction statunitensi quali Dr. House e Grey's Anatomy. Medicina Generale, Crimini Bianchi e Chirurgia d'Urgenza sono solo alcuni dei titoli più noti, ma nella prossima stagione televisiva non mancheranno addirittura divagazioni in chiave parodistica, come Medici Miei (con Enzo Iacchetti e Giobbe Covatta su Italia 1) e Taglia e cuci (con Michele Foresta e Giovanni Cacioppo su Fox), che fa il verso a Nip/Tuck.
Non stupisce quindi che Raidue sia corsa ai ripari mettendo in cantiere un medical-drama tutto suo, in onda il venerdì in prima serata a partire dal 29 agosto per un totale di 18 appuntamenti da 100 minuti ciascuno.
Il titolo, Terapia d'Urgenza, come il diretto concorrente di Canale 5 Chirurgia d'Urgenza, strizza l'occhio a E.R. - Medici in prima linea, vero e proprio nume tutelare di tutte le fiction mediche che si rispettino. In realtà il format è d'origine spagnola: si tratta del fortunato Hospital Central, che su Telecinco ha stracciato ogni concorrenza e macinato episodi su episodi. Non ci sarà dunque da aspettarsi il ritmo martellante e l'estremismo visivo della Emergency Room a stelle e strisce; Terapia d'Urgenza è piuttosto di una medical-soap in cui gli intricati risvolti sentimentali tra medici affascinanti, chirurghi conturbanti e avvenenti infermiere la fanno da padrone. Il tutto condito da una confezione "nazionalpopolare" (così la ha definita il direttore Marano) e da un'attenzione allo sguardo sulla cronaca e sulla realtà sociale nostrana, come vuole la vocazione da servizio pubblico. E con un'inedita prospettiva locale, quella di Milano e del suo hinterland, dove sono ambientati gli eventi. Una bella novità, se si pensa al "romano-centrismo" su cui gravita la pressoché totalità della fiction italiana.
Terapia d'Urgenza spezza anche un tabù della Rai dal punto di vista produttivo: è da ben 27 anni, infatti, che non veniva realizzato un prodotto seriale negli studi del capoluogo lombardo. Per l'occasione si è pensato in grande: è stato messo in piedi un teatro di posa di 1.500 metri quadri, in cui si è ricostruito fedelmente un vero e proprio ospedale, dotato di ben 29 differenti ambienti scenici e con apparecchiature funzionati (chissà che non possa essere messo a servizio della cittadinanza a fine delle riprese...). Altro punto di forza della serie è la coralità del cast, composto da interpreti dalle caratteristiche e dalle potenzialità eterogenee, tutti molto conosciuti nell'universo delle fiction nostrane. Tra loro: Rodolfo Corsato, Antonella Fattori, Cesare Bocci, Milena Miconi, Sergio Muniz, Max Pisu, Daniela Scarlatti, Marco Basile e Alessia Barela.
Il taglio nazionalpopolare, rivolto al grande pubblico delle famiglie, è evidente fin nel primo episodio dall'inequivocabile titolo Genitori e figli. Al centro della puntata temi quali la responsabilità famigliare, l'importanza dell'educazione, la crescita e la maturazione dei giovani. Il rapporto tra genitori e figli è il nodo narrativo centrale, che si riverbera tanto sui casi clinici dei singoli pazienti quanto nelle vicende personali dei medici. Le storie sono anche un'occasione per fare una prima conoscenza con i personaggi principali, di cui cominciano a essere illustrate le attitudini caratteriali e i tratti psicologici. Riccardo Malosti (Rodolfo Corsato) è un chirurgo figlio della lezione del Dr. House: in superficie rude e scorbutico, ma sotto sotto interessato alla salute dei pazienti a alla formazione dello specializzando Ettore Coselli (Michele Cesari). Malosti si comporta allo stesso modo anche nella vita privata: padre single di due ragazzi, di cui uno adottivo, manifesta un temperamento severo ma molto protettivo, soprattutto quando scopre che i figli sono stati coinvolti in un incidente durante una gara automobilistica clandestina. Rapporto problematico con la famiglia è anche quello del chirurgo Cristiana Gandini (Antonella Fattori), segnata dal trauma della perdita del figlio di tre anni. In questo episodio fa il suo ingresso anche la nuova pediatra Marina Ranieri (Alessia Barela), che con il suo atteggiamento provocatore e presuntuoso accuserà ingiustamente l'infermiera Esther Bruno (Elisabetta Rocchetti).