La regola dell'amico non sbaglia mai cantavano gli 883 e il luogo comune si rispecchia spesso in quella realtà, con il best-friend - solitamente di sesso maschile - che difficilmente riesce a conquistare il cuore dell'amata. Una regola non scritta che anche il cinema romantico ha approfondito in miriadi di occasioni, con varie riproposizioni del tema che cercavano o di confermare la tesi o di contraddirla, con la classica eccezione che conferma l'assunto.

Ci siamo perciò avvicinati con una certa curiosità a un titolo come Sweethearts, che fin da titolo, sinossi e locandina voleva mettere sin da subito le cose in chiaro, ponendo il focus del racconto proprio sull'amicizia tra i due protagonisti, cresciuti insieme e ora pronti a mettere alla prova il loro legame in una serie di rocambolesche disavventure, dove il fine ultimo è proprio la comprensione degli effettivi sentimenti che provano o meno l'uno per l'altra.
Sweethearts di nome e di fatto

Ben e Jamie sono migliori amici fin da quando erano bambini. Entrambi mantengono delle relazioni a distanza con i fidanzati del liceo. Mentre lui è vittima delle intemperanze della sua ragazza Claire, ossessiva e controllante nei suoi confronti, lei è stufa di un compagno che non sembra comprenderla appieno. Una doppia crisi che li spinge a prendere una decisione drastica, ovvero quella di rompere le rispettive love-story nella medesima occasione. Occasione che per altro coinciderà con la sera precedente alla Festa del Ringraziamento, nella quale il loro amico Palmer ha annunciato che farà finalmente coming-out.
Per avere meno rimpianti e una scusa valida con il quale manifestare le loro reali intenzioni ai futuri ex, Ben e Jamie vorrebbero avere delle avventure passeggere prima del momento fatidico, ma i loro approcci non vanno a buon fine, tra feste scatenate e situazioni sempre più rocambolesche. Fino a quando...
Una storia che non racconta nulla di nuovo

Sin dall'inizio la sceneggiatura spinge dichiaratamente su un risvolto chiave, sul quale poi pende l'intero costrutto di un film che prova a tratteggiare un ritratto dell'adolescenza americana ricalcato su un immaginario classico. La farsa demenziale la fa da padrona nel corso dell'ora e mezzo di visione, con un pizzico di romanticismo qua e là e qualche risvolto più o meno sociologico, ma l'operazione è fin troppo fragile e non possiede la personalità di grandi cult a tema. Sweethearts vorrebbe aggiornare un certo cinema di genere degli anni Ottanta, ma non trova la giusta chiave di lettura per inquadrare la gioventù di oggi, della quale fuoriesce un affresco macchiettistico e mai interessante.
Battute poco ispirate e situazioni a sfondo sessuale viste e riviste caratterizzano così una storia priva di effettive sorprese, tolto quel colpo di scena finale che stona però parzialmente in quanto vuole risultare originale e inaspettato a tutti i costi, senza tenere conto dell'evoluzione dei personaggi e delle aspettative ormai date per assodate del pubblico.
Cast e regia
Sweethearts segna l'esordio dietro la macchina da presa della regista Jordan Weiss, nota prima di allora come produttrice e sceneggiatrice - la ricordiamo per la sit-com Dollface. E forse in ambito televisivo il suo stile poteva essere maggiormente incisivo, mentre in forma filmica l'immediatezza e la velocità degli eventi impediscono di creare il giusto climax e di far maturare a dovere emozioni e sentimenti dei protagonisti.

Protagonisti interpretati da Nico Hiraga - troppo piatto rispetto al ruolo che gli spetta - e da una Kiernan Shipka che dopo l'exploit de Le terrificanti avventure di Sabrina sembra essersi un po' persa, con il rischio sempre più dietro l'angolo di diventare una grande promessa non mantenuta. La bionda attrice è certamente ancora in tempo per invertire la rotta, ma non saranno certo produzioni come questa a lanciarla una volta per tutte.
Conclusioni
Un'amicizia unica e apparentemente inattaccabile quella tra Ben e Jamie, che fin da piccoli non possono fare l'uno a meno dell'altra. Al punto che quando si accorgono che le loro relazioni a distanza non stanno andando a gonfie vele, decidono di abbandonare i rispettivi partner nello stesso giorno: una decisione che si rivelerà quanto mai foriera di imprevisti e imbarazzi. In Sweethearts la rom-com si piega alla classica regola dell'amico, pur qui innescata su sentieri diversi dal solito. Se qualche risvolto narrativo e il finale cercano di uscire parzialmente dal seminato, la rappresentazione di questo mondo adolescenziale, tra sesso improvvisato, alcool e coming-out in pompa magna, è in una forma caricaturale, estensione di quell'anima pseudo demenziale che annacqua divertimento ed emozioni.
Perché ci piace
- Kiernan Shipka brilla in un cast anonimo.
- Qualche passaggio narrativo potenzialmente originale...
Cosa non va
- ...che si perde in una lunga sfilza di luoghi comuni e forzature.
- Romanticismo sacrificato all'altare di una comicità più stupida che lucida.
- Stilisticamente piatto.