Abbiamo intervistato una delle più attese ospiti del Roma Fiction Fest numero 4: l'attrice canadese Stana Katic, che ha presentato al pubblico il pilot della serie poliziesca che l'ha resa famosa, Castle - Detective tra le righe.
Stana, che abbiamo visto anche sul grande schermo in film movimentati come Quantum of Solace al fianco di Daniel Craig, e che aveva già provato timidamente a parlare in italiano alla conferenza stampa, ci ha confessato il suo amore per la nostra lingua, che ha studiato avendo origini europee e parenti italiani. Lontano dalle storie cupe della serie di cui è protagonista, insieme a Nathan Fillion, l'attrice, affabile e dolcissima, non sembra affatto la dura detective Kate Beckett e quando le abbiamo chiesto se si sente una donna forte come il suo personaggio ha sorriso ed è arrossita. Non sembra avere consapevolezza della propria sensualità, come le attrici più seducenti di Hollywood, ma si muove con una tale grazia ed eleganza che è quasi difficile associarla all'immagine del suo personaggio. Stana ci ha raccontato del suo rapporto con il partner Nathan Fillion e di come, grazie al collega e alla sua simpatia, abbia superato all'inizio alcune incomprensioni sul set, frutto di un'ingenuità irreprensibile. Ci ha confessato qual è il ruolo enigmatico che le piacerebbe interpretare e come la recitazione sia oggi fraintesa dalle persone in America come una strada per fare soldi, mentre richiede, invece, un lavoro durissimo.
Una delle ragioni del successo di Castle sta nella chimica tra Kate e Castle? Ci parla del rapporto tra lei e Nathan Fillion?
Stana Katic: Quando sono arrivata sul set della serie la prima volta a Los Angeles, avevo studiato recitazione, ma non avevo alcuna esperienza e non ero abituata al set televisivo. Nathan, che aveva già esperienza, è stato una grande risorsa per me e mi ha aiutato molto ad ambientarmi. Ho dovuto studiare e documentarmi su argomenti che non conoscevo come la criminologia.
Stana Katic: Non esattamente, mi piace pensarlo come un fratello maggiore che ha più esperienza e ti guida. C'è un aneddoto, che ho già raccontato altre volte, ma che mi piace sempre ricordare: per uno dei primi due episodi il regista mi chiamò e mi disse: - Stana alla prossima scena dovrai essere fuori (Ndt "act out") e io gli ho risposto che non c'erano problemi. Subito dopo il mio cervello sembrava essere andato in tilt, mi chiedevo cosa avrei dovuto fare: avrò provato almeno 45 espressioni diverse perché pensavo fosse molto difficile interpretare una che è "fuori". Nathan mi guardava e rideva divertito. Solo dopo mi ha detto: "Calma, voleva dire solo di recitare in esterna! L'ho adorato in quel momento e questo è per me un ricordo indimenticabile".
Nathan Fillion è un attore divertente, com'è stato lavorare con lui?
Stana Katic: Devo confessare che tutto lo staff era divertente, probabilmente perché lavorare tante ore insieme ci ha reso un gruppo unito in cui si riusciva anche a ridere sul set. Ricordo che una volta Nathan è venuto da me e mi ha detto: Quando studiavo qualcuno mi ha rivelato un trucco e mi ha detto: "La prima cosa che devi imparare se vuoi recitare è aprire gli occhi come se ci fosse la luce del giorno, la seconda è aprirli anche se c'è la luce del mattino", ma io credo che la più importante - e lui già rideva - sia chiuderli quando c'è la luce del mattino! E' decisamente uno degli insegnamenti più interessanti che mi abbia dato sul set.
Stana Katic: Kate si presenta in questo modo per rendersi credibile al dipartimento di polizia, in un ambiente di lavoro prevalentemente maschile e avendo a che fare con numerosi rischi, posti che forse sono pericolosi, indagini straordinarie. Per queste ragioni ogni momento sul set è stato costruttivo per me.
Com'è stata per lei quest'esperienza?
Stana Katic: E' stata interessante perché per immedesimarmi nella mia parte esploravo ogni campo, guardavo gli altri attori recitare e ho trovato affascinante il fatto che, mentre recitavo, dimenticavo che in quel momento stavo recitando e a guidarmi era il mio personaggio.
Quanto somiglia Stana Katic a Kate Beckett? E' forte quanto lei?
Stana Katic: Non lo sono per niente! Davvero. Capisco perché Kate sia così e come sia diversa dalla Kate del libro. E' come una gitana, che ama esplorare per conoscere l'animo umano in profondità, è curiosa della vita. Ma la verità è che ci sono altre ragioni per cui lei è così forte: è per il suo passato.
Lei è appassionata di film polizieschi, di spy stories?
Stana Katic: Conosco molte persone che leggono crime novels, ma personalmente sono più affascinata dalle storie di spionaggio. Per esempio ho adorato la saga di James Bond, trovo fantastiche da guardare storie come Mission: Impossible. Mi piaccono le storie come quelle raccontate da serie come 24 e trovo che personaggi come le spie siano molto sexy. In questi giorni in America si parla molto dell'arresto di alcune spie russe e io credo che siano tra le donne più belle del mondo.
Stana Katic: Ce ne sono molti, specie quelli appartenenti al 17esimo secolo, quelli che hanno vissuto quando l'America era ancora un Paese selvaggio... Ma ce n'è uno in particolare che amo ed è Cleopatra. Ho letto molto di questo personaggio e quando penso a lei non mi riferisco alla Cleopatra cinematografica, al film diretto da Joseph L. Mankiewicz con Elizabeth Taylor e Richard Burton. Credo che la vera storia sia molto più interessante: Cleopatra è stata una donna che ha rischiato la sua vita costantemente, era sempre in pericolo, ma soprattutto mostrava un enorme rispetto per la cultura egizia, lei ha provato a difendere il suo Paese dall'impero romano, cosa che non era affatto facile! Aveva molto amanti, ma era una figura che faceva quasi paura, e, cosa sorprendente, non era molto bella.
Quindi vorrebbe confrontarsi con un'altra donna forte?
Stana Katic: No, non credo che Cleopatra fosse forte, ma penso che fosse molto intelligente!
Signora Katic lei sa parlare molte lingue, incluso l'italiano, dove ha imparato?
Stana Katic: Ci provo! Ho studiato italiano, ho parenti italiani e adoro la vostra lingua. Ho fatto pratica a Los Angeles, soprattutto con alcuni show televisivi con personaggi italiani.
Com'è stato allora l'impatto quando è arrivata qui a Roma?
Stana Katic: E' stato strano quando sono arrivata qui, soprattutto i primi due giorni quando mi sono sentita persa. Provavo a riconoscere le parole che conoscevo, a sentire l'accento e mi suonava tutto davvero molto strano! L'italiano è molto simile al francese, che ho studiato come la vostra lingua, non è facile come l'americano, ma sicuramente è meno difficile di molte lingue dell'Europa orientale.
Stana Katic: Io sono nata in Canada e sono cresciuta tra il Canada e Chicago. I miei genitori sono immigrati e credo di aver ereditato la sensibilità europea. Questo mi ha incoraggiata a studiare ed è uno stimolo che mi ha spronato anche nel mio lavoro.
C'è qualcosa della cultura americana che non condivide?
Stana Katic: Beh, credo che il concetto dell'american dream sia vecchio e non capisco come le persone in America continuino a credere che nel nostro Paese tutto è possibile. Se penso al mondo dello spettacolo e a star famose mi viene in mente Julia Roberts: trovo che il suo successo non dipenda da Pretty Woman, ma dal fatto che abbia lavorato duramente per quel film.