Presentata stamattina a Roma, alle Officine Farneto, la seconda serie di una delle commedie familiari targate Rai più amate dai giovani. In un'insolita atmosfera festosa, in pendant con la solarità e l'allegria di Tutti pazzi per amore, la conferenza stampa più pazza dell'anno è stata ravvivata da un inatteso momento di energico flash mob, che il giovanissimo fan club della fiction aveva organizzato anche sabato scorso preso il centro commerciale Porta di Roma e che ha omaggiato una serie di canzoni popolari della musica italiana ma anche straniera e dance in stile Bollywood che fanno parte della colonna sonora degli episodi inediti. La nuova stagione, accolta molto bene dal pubblico televisivo che, grazie al successo della programmazione con uno share superiore al 23%, è sorprendentemente diminuito nell'età, si allinea anche con le tecnologie più giovani e ricorrerà a Facebook per anticipare agli spettatori più affezionati piccole curiosità prima della messa in onda di ogni puntata e al blog dell'enigmatico Dottor Freiss con videoclip dei backstage, pillole sugli attori e quant'altro.
Tutti pazzi per amore 2, che andrà in onda su Rai Uno da domenica 21 marzo in prime time, presenta fin dai primi episodi grossi colpi di scena e, come in ogni nuova stagione sul piccolo schermo che si rispetti, perde dei personaggi vecchi, ne ritrova i principali e dà il benvenuto ai nuovi. Una folla di new entry animerà i nuovi episodi, tra queste Antonia Liskova, che sostituisce Stefania Rocca, nel ruolo di Laura, Pietro Taricone, Giulio Base e Alessio Boni mentre una serie di celebri guest star irromperanno sulla scena con la loro partecipazione straordinaria, come il maestro dell'horror Dario Argento, nel ruolo del temibile professor Ugolino.Stamattina abbiamo incontrato il foltissimo cast della seconda serie che, capeggiato dal protagonista Emilio Solfrizzi, simpaticissimo umorista, insieme all'ideatore della fiction, il napoletano Ivan Cotroneo, che ha infittito la divertente trama con molte gag e trovate spassose tipicamente partenopee e romanesche, al regista Riccardo Milani, che ha contribuito a rendere aggraziato un prodotto televisivo che lo scorso anno è stato acquistato da ben 12 Paesi europei e ha vinto il Premio Regia Televisiva nella categoria Miglior fiction, al direttore di Rai Fiction, Fabrizio Del Noce, e al coproduttore Carlo Bixio ci ha avvertito: "La nostra pazzia è contagiosa"! Signor Del Noce ci racconta come vi siete preparati a questa nuova avventura?
Fabrizio Del Noce: Siamo arrivati alla seconda edizione, ma quello che ci fa piacere è che è stato percepito come un prodotto trendy, che ha brillato per la critica e ha spinto in controtendenza ringiovanendo di 10 punti il pubblico di Rai Uno, un risultato per noi eccezionale. L'atmosfera, alimentata dalle campagne stampa e dagli spot televisivi, ha creato una grande attesa. La regia di Milani è estremamente elegante ed è adatta a un pubblico mediamente più alto delle fiction a cui siamo abituati sul piccolo schermo. L'integrazione della parte drammatica in una fiction comica è stata fatta da lui con una mano finissima. Per non parlare del cast brillante, molto valido, con una new entry che rappresenta un valore aggiunto con la sua presenza fin dalle prime battute: Antonia Liskova.
Quando è passato alla direzione di Rai Fiction era già in programma?
Carlo Bixio: Sì, ma è un format in cui ha messo del suo. In realtà anche nella prima serie. Insieme a Del Noce si potrà evolvere in futuro, ne abbiamo già parlato... e ci stiamo già lavorando.
Questo è un prodotto che vive stagione per stagione. La prima è stata comprata da 12 paesi diversi d'Europa e sono molto curioso di vederne le altre versioni o di sapere se faranno vedere direttamente la nostra.
Fabrizio Del Noce: È successo in contemporanea: ci abbiamo lavorato da subito perché si tratta di un progetto cui ci si affeziona rapidamente e poi c'è stato grande dialogo e confronto anche con gli autori. L'innovazione si vede già dalla prima puntata, tra la regia, il ritmo, la musica...
Dunque si parla già di una nuova stagione?
Fabrizio Del Noce: La terza serie è in cantiere finché non emergeranno i dati della seconda perché l'apprezzamento del pubblico è decisivo.
Signor Milani è stato faticoso arrivare alla seconda stagione?
Riccardo Milani: No, in questa serie ci siamo divertiti molto e sarà difficile staccarcene se un giorno dovremo. Devo dire che abbiamo avuto grossi contributi da attori come Alessio Bono e che per me è stato prezioso il sipario narrativo di Carla Signoris e Maurizio Battiston.
Carlotta Natoli: Secondo me si tratta di una commedia ben riuscita. È una vittoria assolutamente collettiva non solo perché il cast si autodefinisce tale ma per l'integrazione dei suoi elementi, all'interno di un clima sereno durato 8 mesi di riprese. Milani è diventato come un padre per noi attori e qualunque cosa lui ci chieda, la facciamo, anche le cose imbarazzanti... e ce ne sono parecchie in questa serie!
Signora Degli Esposti, lei è la mamma vipera di Laura che sembra non avere un cuore e vorrebbe separarsi dal marito in età pensionabile. Si è divertita a calarsi in questa parte?
Piera Degli Esposti: Penso che la gente avrà nelle case una festa perché guardando questa serie è impossibile non rimanere contagiati dalla musica, dalla varietà delle sorprese. Mi auguro che anche questa serie arriverà nelle case europee.
Cosa è cambiato rispetto alla scorsa stagione?
Ivan Cotroneo: Abbiamo iniziato questa missione, che era voluta e prevista dalla Rai, provando a fare qualcosa di nuovo e abbiamo provato a non ripeterci, a dare delle svolte narrative, confortati dal un cast straordinario. Abbiamo cercato di restare nel solco dell'innovazione anche con le musiche.
Riccardo Milani: C'è stato un grande lavoro di preparazione anche perché quest'anno, a differenza del precedente, le canzoni sono più numerose.
Antonia Liskova: Sostituire Stefania Rocca per me è stata una grande sfida, ho provato a interpretare il personaggio a modo mio e senza cercare d'imitarla. Sono stata contagiata dalla follia sana di Milani e da quella meno sana di Emilio Solfrizzi. Se fossi accolta dal pubblico come lo sono stata dal cast per me sarebbe una grande vincita.
Signor Solfrizzi, come ha affrontato questo cambio di partner?
Emilio Solfrizzi: E' stata una fatica lavorare con la Liskova! [scherza l'attore] Ho provato a convincere Ivan Cotroneo che era meglio far morire il suo personaggio. Poi quando mi hanno detto che era straniera e non davamo lavoro a un'italiana... [continua a ironizzare catturando il pubblico il bravo Solfrizzi]. Dall'inizio ci siamo presi per mano e abbiamo capito che questa era una sfida che dovevamo vincere in due e io mi auguro che si veda da subito che insieme siamo migliorati.
Le sequenze in cui si realizzano le proiezioni dei sogni e dei desideri dei personaggi sono le parti più originali e fantasiose di questa stagione. Ha avuto particolari difficoltà nel trasformarsi in anche un interprete musicale?
Emilio Solfrizzi: Non tutti sanno che quand'ero piccolo avrei voluto fare il cantante, dopo 25 anni Riccardo Milani ha realizzato il mio desiderio. I cavalli di battaglia dell'anno scorso sono potenziati e cantiamo anche noi attori, ma non solo: dobbiamo adattarci alle canzoni, in duetti, in interpretazioni di Morandi, di Leali... È stato un viaggio divertentissimo. Il problema maggiore era nelle coreografie.
Emilio Solfrizzi: Ci abbiamo dedicato ore e ore tra una corsa e l'altra sul set. Ricordo che mia moglie un giorno mi ha detto che ero cambiato: non la vedevo da mesi! Anche la Liskova ha scoperto di avere un bambino... Alcune volte abbiamo provato tanto le canzoni per vederne poi realizzati solo pochi secondi, altre le abbiamo provate all'ultimo momento, perché era arrivata l'intuizione giusta.
Nella serie quanto c'è di autobiografico?
Ivan Cotroneo: Monica Rametta, Stefano Bises (gli sceneggiatori) e io abbiamo dato fondo a tutti gli episodi stravaganti successi nelle nostre vite amorose anche se non abbiamo avuto una vita così avventurosa. C'è molta autoironia specialmente negli aneddoti amorosi. Adesso stiamo raccogliendo le testimonianze dei nostri amici per la terza serie: siamo circondati da amici, parenti e conoscenti che adesso ci pensano su prima di raccontarci le loro storie.
Riccardo Milani: Abbiamo realizzato un lavoro molto più ricco delle produzioni ordinarie. Però gli sforzi sono stati smussati sia dalla follia che caratterizza la serie raccontandoci e compattandoci.
Irene Ferri: Non è che siamo pazzi! È Milani che è pazzo e ci ha contagiato tutti!