Sogno Olimpico, la recensione: un film sportivo senza infamia e senza lode

Sogno Olimpico racconta la storia della squadra spagnola di pallanuoto, sulla quale pesavano enormi aspettative in vista delle Olimpiadi disputate a Barcellona nel 1992. Su Canale 5.

Un'immagine di Sogno Olimpico

Barcellona è stata scelta come sede delle Olimpiadi del 1992 e il film ha inizio quando mancano ormai soltanto pochi mesi all'inizio della competizione. La nazionale spagnola di pallanuoto sembra destinata a passare inosservata, ma ai piani alti della relativa federazione si tenta una carta disperata nella speranza di fare il colpaccio. Si decide così per un drastico cambio in panchina, con l'attuale coach che viene sostituito da un giorno all'altro con l'esperto Dragan Matutinovic, tecnico di origini croate conosciuto per i suoi metodi non convenzionali.

Sogno Olimpico Una Sequenza
Jaime Lorente e Álvaro Cervantes compagni/rivali in Sogno Olimpico

Come scopriremo in Sogno Olimpico, i giocatori non sembrano pronti ad una tipologia di allenamento completamente nuova e stancante, con lunghe corse a piedi e sforzi fisici mai provati prima. In più si crea un netto contrasto tra due due potenziali campioni del team, ovvero Manel Estiarte e Pedro García Aguado, apparentemente incompatibili e ognuno alle prese con i propri demoni. L'impresa di Matutinovic non sarà semplice, con un'intera nazione di tifosi che, giocando in casa, li attende al varco in maniera ancor più assillante.

Sogno Olimpico: mai smettere di credere

Sogno Olimpico Un Immagine Del Fil
Una scena agonistica di Sogno Olimpico

Le Olimpiadi parigine sono terminate soltanto da poche settimane ma il ricordo delle epiche imprese sportive compiuti dai nostri azzurri, e non solo, è ancora vivido nel cuore e nello sguardo del grande pubblico. Ecco così che i palinsesti televisivi giocano la facile carta nella speranza che questa recente memoria spinga l'audience a ripercorrerne il climax, come in questo lungometraggio spagnolo del 2022, in onda in prima serata su Canale 5. Sogno Olimpico racconta quindi una storia vera, ovviamente romanzata ad uso e consumo del format in questione, cercando di seguire le orme dei grandi classici a tema agonistico. Un risultato riuscito soltanto a metà, in quanto seppur vero che le quasi due ore di visione riescono a raggiungere un discreto equilibrio tra l'anima introspettiva e privata dei personaggi e sul loro affiatamento nel campo da gioco, l'insieme soffre di alcune ingenuità ed ovvietà, che finiscono per adagiare il tutto su una retorica di routine.

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Fino all'ultimo secondo

Sogno Olimpico Una Scena Del Film
Sogno olimpico: una foto

Quasi ironico il fatto che il match clou sia disputato proprio contro il nostro Settebello, nell'ennesima sfida tra Spagna e Italia che ha spesso caratterizzato non soltanto le Olimpiadi. Senza spoiler sul risultato che è stato, ma che nel film è ancora a venire, chi guarda almeno nel nostro Paese si identificherà con difficoltà con i protagonisti della vicenda, tanto che in diverse occasioni si sprecano scambi di battute non certo lusinghieri su di noi. Ma pur giudicato senza partigianerie di sorta Sogno Olimpico non trova la corretta chiave di lettura, in particolar modo nella creazione del legame tra i due uomini simbolo della squadra iberica. Volti chiave interpretati rispettivamente da Álvaro Cervantes e Jaime Lorente, ormai conosciuti nella cinematografia nazionale ma qui alle prese con personaggi poco carismatici nelle loro pur potenzialmente ricche problematiche, tra sorelle tragicamente scomparse e dipendenze dalla droga. Al punto che la figura più interessante, potendo contare su una controparte reale altrettanto magnetica e fuori dagli schemi, risulta essere quella del coach Dragan Matutinović, interpretato con la giusta ruvidezza da Tarik Filipović.

Sempre e comunque fianco a fianco

Sogno Olimpico Un Frame Della Partita
Una partita epica in Sogno Olimpico

Non manca naturalmente una love-story quanto mai secondaria, che viene dimenticata come nulla fosse quando si avvicina il momento clou, e il pathos d'ordinanza nella partita che potrebbe segnare la Storia - in un senso o nell'altro - si affida a un paio di scene al rallentatore e a una messa in scena altrimenti relativamente statica delle peripezie in acqua, su quel campo da gioco dove alla fine, sempre e comunque in piena tradizione olimpica, "ciò che conta non è vincere, ma partecipare". Competizione, rivalità, coraggio e catarsi in un insieme costruito su misura, che proprio nella sua ricerca di condensare tutto al meglio soffre di una certa rigidità che impedisce al racconto e a chi di esso è protagonista di emergere con la giusta personalità, rendendo di fatto la varie svolte narrative come un labirinto claustrofobico dove soltanto quell'epilogo già scritto sembra concedere a tutti un pizzico di esplosiva, catartica, libertà.

Conclusioni

Come un fulmine a ciel sereno, il team di pallanuoto si ritrova alle prese con un cambio d'allenatore e con un team nuovo per molti elementi, in vista di quelle Olimpiadi sempre più imminenti che si terranno in casa, a Barcellona, nel 1992. Sogno Olimpico ripercorre un'epica impresa - a voi scoprire se riuscita o sfiorata - che ha visto protagonista la nazionale spagnola di pallanuoto, qui raccontata in un bio-pic di gruppo piuttosto convenzionale. Drammi personali e agonismo in poco meno di due ore ad altalenante tasso di emozioni.

Movieplayer.it
2.5/5

Perché ci piace

  • Le Olimpiadi hanno sempre il loro fascino.
  • Un discreto pathos agonistico nelle fasi clou...

Cosa non va

  • ...anche se non sempre supportato dal fiacco dinamismo della messa in scena.
  • Personaggi poco interessanti e sottotrame mal sfruttate.