Un horror ridicolo o una geniale commedia dell'assurdo? Il dubbio è legittimo guardando Slotherhouse, film diretto da Matthew Goodhue ora disponibile grazie all'uscita homevideo della Midnight Factory, la collana di casa Plaion Pictures. Perché come spiegheremo in questa recensione, se le aspettative di fronte a un prodotto targato come horror sono di un certo tipo, è inevitabile con la visione del film venire sorprendentemente spiazzati.
Di certo, tra il paradosso di scegliere una creatura così lenta e mansueta come un bradipo e trasformarlo in serial killer e le sequenze surreali che dicono chiaramente come nulla di tutto questo va preso minimamente sul serio, Slotherhouse è un titolo che non passa via banalmente e ha perfino un suo perché, a patto che si accetti tutto, si apprezzino le tante citazioni, ci si faccia una sana risata di fronte alla carneficina e non si abbandoni prima perché inorriditi dalle immagini super trash che scorrono sullo schermo.
Dalla foresta pluviale alla carneficina nella confraternita femminile
In Slotherhouse il protagonista assoluto è lui, anche una lei, un'esemplare femmina di bradipo che, dopo aver fatto capire la sua natura facendo fuori un coccodrillo, viene catturato da alcuni bracconieri nella foresta pluviale di Panama. Per una serie di motivi un po' bizzarri, ovvero la smania di una ragazza di diventare presidente di una confraternita universitaria femminile, finisce nelle mani dell'incauta collegiale Emily (Lisa Ambalavanar), tradita dalla voglia di avere un animale con cui gongolare sui social e utilizzare come mascotte della confraternita per scalare appunto la presidenza della scatenata e imbarazzante sorority.
Il tutto per togliere finalmente il titolo all'antipatica, carismatica e dispotica Brianna (Sydney Craven), regina dei social con frotte di follower, a quanto pare unica misura per valutare i membri della confraternita. Solo che l'apparentemente dolce e sonnacchioso bradipo, denominato Alpha, in realtà è davvero arrabbiato per essere stato sottratto al suo habitat naturale e diventa un feroce e famelico essere che con le sue tre unghie che blandisce come un novello Freddy Kruger, è pronto a fare una strage di ragazze.
Il bradipo che guida auto, fa ricerche online e si fa selfie con le vittime
Senza usare mezze parole, come horror il film di Matthew Goodhue lascia molto a desiderare: non fa paura e degli squartamenti tutto resta per lo più suggerito e in definitiva non gronda nemmeno molto sangue. Ma ben presto vi accorgerete che la vostra attenzione è stata virata su ben altro. Perché se il fatto che un animale si trasformi in una vorace e sanguinaria preda è ancora verosimile, soprattutto in questo genere di film, diventa invece francamente un po' troppo che il bradipo inizi a guidare una vettura fiammante a tutta velocità, faccia accurate ricerche on line, escogiti un bel corto circuito nelle docce femminili e, dulcis in fundo, si faccia perfino i selfie con le vittime uccise nei modi più bizzarri.
Ecco, forse avrete capito che siamo entrati in tutt'altro genere e l'importanza è sintonizzarsi su una diversa frequenza. Dalla quale ci piace comunque estrarre un minimo di serietà e pensare che abbiano una certa importanza anche i messaggi che il film sembra lanciare: l'abominio di sradicare gli animali dal loro ambiente, la condanna ai cacciatori di frodo, l'ossessione per il successo che porta brutte cose, la socialdipendenza che svuota inesorabilmente i cervelli.
Quel pelosissimo Chucky animatronico e l'irresistibile fascino del trash
Se quindi non lo si prende sul serio, e si percepisce invece la sua anima da teen comedy condita con un po' di sangue, la travolgente follia di Slotherhouse può avere un senso. Perché in realtà è una comica, basta sentire alcuni incredibili dialoghi in punta di morte o altri passaggi a dir poco bizzarri. Una sensazione amplificata dall'animazione trash del bradipo, gustosamente artigianale, una sorta di Chucky pelosissimo animatronico. Una creatura sanguinaria per la quale alla fine si fa anche il tifo perché, povera lei, cosa può pensare del genere umano? Prima ci sono i bracconieri che la portano via da casa, poi viene catapultata in un mondo di ragazze sguaiate dipinte in maniera davvero feroce, con intelligenza al minimo e un'esistenza basata esclusivamente sul numero di follower. Insomma la sua vendetta sul genere umano, che si dimostra sicuramente meno sveglio e astuto di lei, è perfettamente comprensibile, se non proprio condivisibile.
Il blu-ray Midnight Factory: buon video, audio coinvolgente e il consueto booklet
Come detto, ora Slotherhouse è disponibile grazie al blu-ray della Midnight Factory, presentato nella consueta curata confezione slipcase con tanto di booklet all'interno, anche se poi negli extra sul disco c'è solamente il trailer. Il video è di buona qualità, con un buon dettaglio su tutti gli elementi e un quadro generalmente compatto, anche se le immagini scontano un po' di pastosità e mordibezza nelle scene più scure. Avvincente l'audio in DTS HD 5.1, presente sia per l'italiano che l'originale, una traccia piuttosto vivace che sia nella musica che nelle scene più movimentate con il bradipo in azione, restituisce un panorama sonoro piuttosto ricco, con adeguato supporto dell'asse posteriore e buone entrate del sub.
Conclusioni
Come abbiamo visto nella recensione di Slotherhouse, il folle film che vede un bradipo nei panni di un feroce serial killer non convince sul puro piano horror, ma se preso nella giusta prospettiva riesce ad assomigliare a una commedia surreale e divertente, grazie alla totale assurdità della vicenda e al coraggio di pigiare senza remore sul trash.
Perché ci piace
- L’assoluta libertà di uno script assurdo, surreale e totalmente folle.
- Il bradipo che si vendica del genere umano mostrato nel film, ha perfettamente senso.
- Il coraggio di sfoderare tutto il trash possibile.
- Alcuni messaggi più seri non vanno trascurati.
Cosa non va
- Il bradipo che guida auto e fa ricerche in internet, però, forse è un po’ troppo.
- La carneficina c’è, ma per essere un horror non fa paura e c’è poco sangue.
- La confraternita femminile è dipinta in modo feroce ma non si distingue da alcune banali teen comedy.