Non fatevi fuorviare dal nome: Sirene (in originale Sirènes) non è un film sulle creature mitologiche e non ha nulla a che fare con tematiche attinenti all'omonimo film del 1990 con Cher e Winona Ryder, o con quello del 1994 con Hugh Grant o ancora alla serie tv italiana del 2017. Il film disponibile su Prime Video è invece una commedia poliziesca francese, un movimentato buddy movie totalmente al femminile.
Donne protagoniste non solo nella coppia di poliziotte al centro della vicenda, Alice Pol e Shirine Boutella, ma anche nella regia di Adeline Picault e nella scrittura. Proprio per questo ci aspettavamo un tocco di originalità che invece fa fatica a emergere e un approccio più frizzante alle tematiche del film. Pur avendo qualche spunto interessante e pur essendo un prodotto accettabile se si è alla ricerca di 90 minuti o poco più di spensieratezza, Sirene infatti non convince sotto diversi aspetti ma sorprende in altri, come vedremo in questa recensione.
Due poliziotte agli antipodi a caccia di un serial killer giustiziere
In Sirene il tenente di polizia Leïla Balani (Shirine Boutella) è una brillante esperta di criminologia, formidabile in tutto ciò che è teoria, ma è un disastro nelle operazioni pratiche sul campo. Per riuscire a mantenere il posto viene sottoposta a una prova e trasferita da Parigi a Nizza, dove dovrà lavorare in coppia con una scatenata detective ribelle e sopra le righe, Alison Flesh (interpretata da Alice Pol), donna che delle regole se ne frega, separata da un avvocato a con un figlio che ama ma che trascura a causa del lavoro. Le due dovranno giocoforza collaborare per risolvere un misterioso omicidio, ma via via che le indagini proseguiranno, capiranno che sono di fronte a un serial killer che colpisce in Costa Azzurra, un giustiziere di uomini che hanno maltrattato le donne.
Sirene è un buddy movie poco originale ma soprattutto poco divertente
Non c'è nessuna originalità, sul piano cinematografico, nel mettere insieme due personaggi diametralmente opposti e dalle personalità contrastanti, che da un iniziale rapporto di conflitto sviluppano gradualmente un'amicizia e una sorprendente complicità, grazie alla quale riusciranno a centrare il loro obiettivo. Ci sono centinaia di film che si sviluppano in questo modo, e il primo punto a sfavore di Sirene è proprio questa gigantesca prevedibilità. Che la spavalda testa calda mostri poi qualche momento di umana debolezza e che l'insicura e occhialuta nerd scopra invece insospettabili qualità, è qualcosa che francamente non può sorprendere lo spettatore.
Ma il peggior peccato del film di Adeline Picault è quello di latitare proprio in quello che dovrebbe essere il suo forte, ovvero la commedia. Battutine, scenette e situazioni sono a volte carine e simpatiche, ma troppo spesso anche imbarazzanti, e in ogni caso troppo poco divertenti per tenere botta, tanto che da un certo punto in poi l'umorismo viene messo nel cassetto, tutto diventa molto serio e ci si concentra di più proprio sul genere giallo che finisce per appassionare di più. Anche se pure in questo settore si finisce per precipitare nel deja vu, considerato il serial killer giustiziere con tanto di tarocchi lasciati sui luoghi degli omicidi.
Situazioni assurde, ma attrici simpatiche e un buon colpo di scena finale
Sia chiaro, Sirene non manca di momenti piacevoli. Innanzitutto il buddy movie virato tutto al femminile e ambientato nella polizia intriga ed è foriero di situazioni colorite, che permettono tra una battuta e l'altro di far affiorare anche qualche tematica di genere, oltre che di sollevare il tema dei maltrattamenti sulle donne. Anche il modo decisamente poco ortodosso con il quale le due portano avanti l'indagine è stuzzicante, anche grazie alla simpatia delle due protagoniste.
Ma tutto questo dà vita a volte a situazioni troppo assurde e grottesche per risultare almeno verosimili. E del resto anche il capo della polizia di Nizza e tutto l'ambiente del commissariato sono troppo naif per avere almeno quella piccola percentuale di credibilità di cui avrebbe bisogno anche la commedia più assurda. Da riconoscere però che il ritmo non viene mai meno, che a un certo punto il caso diventa avvincente e che il colpo di scena finale sul colpevole non è di quelli banali.
Conclusioni
Come abbiamo visto nella recensione di Sirene, il buddy movie tutto al femminile approdato su Prime Video non è divertente come vorrebbe e accumula situazioni troppo assurde e grottesche, oltre a essere troppo prevedibile. Ma le interpreti sono simpatiche, la parte del giallo è discreta e il finale non è banale.
Perché ci piace
- L’idea di un buddy movie poliziesco tutto al femminile.
- La simpatia delle protagoniste.
- Il colpo di scena finale.
Cosa non va
- La scarsa originalità.
- Alcune battute imbarazzanti e certe situazioni troppo assurde.
- Non è mai davvero divertente per essere una commedia.