Liv ha perso il padre qualche anno prima in un drammatico incidente sul ghiaccio, un evento che l'ha sconvolta profondamente e per il quale sente ancora un profondo senso di colpa. La ragazza si trasferisce insieme alla sorellina Mia e alla madre Ann nella casa londinese di Ernest, il nuovo compagno della donna, è lì conosce colui che sarà il suo futuro fratellastro, nonché coetaneo, Grayson. Scopre ben presto come questi faccia parte di un circolo segreto, insieme ad altri tre compagni di scuola, capace di viaggiare nel mondo dei sogni.
Come vi raccontiamo nella recensione di Silver e il libro dei sogni, la stessa Liv ha la capacità di attraversare la dimensione onirica e realizzare i suoi più grandi desideri nella vita reale e il gruppo decide di accoglierla nelle loro fila, soprattutto su spinta del leader Henry, che sin da subito si è sentito attratto dalla ragazza. Liv viene a sapere di essere al centro di una profezia, ma la situazione prende una piega inquietante e spaventosa quando oltre ai sogni a realizzarsi sono anche i peggiori incubi dei giovani, che lì mettono in grave pericolo anche da svegli.
Apri gli occhi
Sin dal prologo dove osserviamo la protagonista proprio alle prese con un sogno, Silver e il libro dei sogni cerca di mettere in mostra i muscoli dal punto di vista visivo, con effetti speciali e scenografie digitali suggestive nel tentativo di dar vita a scorci fantastici degno di nota, tendenti a rivaleggiare con le moderne produzioni hollywoodiane. Questa produzione tedesca segue infatti la moda degli young-adult di ultima generazione, con un gruppo di giovani protagonisti intenti a svelare un mistero insondabile che si fa via via sempre più contorto, cercando di dar vita ad un background capace di preparare il campo ad altri capitoli. D'altronde la base narrativa era già stata ben rodata nei romanzi di Kerstin Gier, giunti già al terzo volume della saga, con il film che è l'adattamento del primo libro. Ed eccoci così davanti a un racconto intuitivo e scorrevole, dedicato a un target specifico di spettatori che potranno trovare ciò che cercano tra amori adolescenziali e atmosfere mystery all'acqua di rose, sapendo di andare sul sicuro quando premono il tasto play.
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Tutto come previsto
Un divertimento usa e getta che come detto cerca di elevarsi tramite soluzioni più o meno visionarie che sfruttano per l'appunto il mezzo onirico, con buona parte della visione ambientata proprio nel mondo dei sogni. Con tanto di dubbi o meno se quanto la protagonista si ritrova ad affrontare sia con occhi aperti od occhi chiusi - e con mantra ricorrente "se non riesci a contarti le dita è un sogno" - fino ad una conclusione sempre più rocambolesca che cerca di porre rimedio a tutti gli sbagli, alcuni dalle tragiche conseguenze, causati nelle fasi precedenti. Certo la sceneggiatura, colpe condivise o meno con le pagine alla fonte, adopera qua e là rivelazioni improvvise e colpi di scena improbabili al fine di traghettare il corso degli eventi sul giusto sentiero, ma una manciata di situazioni e il buon ritmo, privo di tempi morti, riescono a far passare sopra anche alle ingenuità più marchiane.
La vita è strana
Un paio di sviluppi sembrano ricordare il primo Life is Strange, a cominciare dalla ragazza scomparsa nell'istituto per arrivare alla sequenza nei sogni dove Liv visita diverse stanze del dormitorio; non può poi mancare l'immancabile festa in maschera di Halloween e la profezia che vede la Nostra quale provvidenziale prescelta, fino a quell'epilogo ovviamente aperto, date le premesse, ad un sequel più certo se l'operazione avrà il giusto successo di visualizzazioni. Tranelli e indovinelli nei quali il giovane cast si cala con discreta convinzione - alcuni più, altri meno - ma che trova nella protagonista Jana McKinnon (pur più adulta rispetto al suo personaggio) l'eroina ideale per quest'avventura disimpegnata, con un pizzico di dramma qua e là e una tensione moderata che lambisce atmosfere più inquiete e orrorifiche soltanto di striscio, preferendo restare in range di sicurezza tali da risultare appetibile anche al pubblico più giovane.
Conclusioni
Orfana di padre e trasferitasi a casa del futuro patrigno e del fratellastro, Liv comincia a frequentare la nuova scuola ed entra a far parte di un circolo segreto di studenti che hanno la capacità di viaggiare nel mondo dei sogni, nella speranza di realizzarli nella realtà. Ma quando sono invece gli incubi a verificarsi, la situazione prende una piega sempre più pericolosa. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Silver e il libro dei sogni, ci troviamo davanti a uno young-adult relativamente canonico, adattamento del primo libro della saga scritta da Kerstin Gier. Una trama abbastanza lineare con qualche guizzo estetico e visionario degno di nota, dove la giovane protagonista segue molti step del classico coming-of-age adolescenziale mentre ha a che fare con un pericolo onirico sempre più annichilente da raddrizzare il prima possibile, per preparare poi il campo al già scontato sequel.
Perché ci piace
- Jana McKinnon ottima protagonista.
- Dal punto di vista visivo una manciata di scene suggestive e spettacolari.
Cosa non va
- Molte ingenuità tipiche del filone, da condividere con il romanzo alla base.
- Non aggiunge nulla di effettivamente nuovo allo stereotipato filone young-adult.