Silent Hill 2 Remake, la recensione di un gioco che è un bellissimo film horror

Un classico che torna, un brand iconico che ci riporta ad immergerci nelle sue suggestive e nebbiose atmosfere. Silent Hill 2 Remake è un gioco superiore alle aspettative che abbiamo vissuto come se fosse un magnifico film dell'orrore.

Un'immagine di Silent Hill 2 Remake

Quante volte, in presenza di una nebbia intensa, ci siamo detti qualcosa come "sembra di essere a Silent Hill"? È indice della capacità che ha avuto la serie di giochi di entrare nell'immaginario collettivo sin da subito, da quel folgorante e angosciante esordio del 1999 fino ai giorni nostri con parecchi nuovi capitoli, spin-off e remake, sfociando anche su grande schermo nel 2006. Un brand che è tornato attuale con il recente Silent Hill 2 Remake, disponibile su PS5 e PC, una nuova incarnazione che ha stupito in positivo, soprattutto considerando le prime perplesse reazioni emerse dopo il primo trailer e le prime immagini. Ma se un libro non si giudica dalla copertina, un film, una serie o un gioco non si possono giudicare dal trailer e questo ne è l'ennesima conferma, tanto che da più parti si leggono delle scuse più o meno velate a Bloober Team, lo sviluppatore che si è occupato del gioco per Konami.

L'avventura di James Sunderland

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L'inizio dell'avventura di James

Una moglie morta da tre anni per una malattia degenerativa, una lettera che sembra arrivare da lei. Da questo prende le mosse la storia di Silent Hill 2 Remake e il viaggio del protagonista James Sunderland nella cittadina che dà il titolo a una delle serie videoludiche più popolari e iconiche di sempre. Un viaggio che inizia in una stazione di servizio che dà sul lago Toluca adiacente a Silent Hill e prosegue attraverso le strade ammantate di nebbia della cittadina e alcuni incontri fuori dal comune, dalla diciannovenne Angela Orosco, in cerca di sua madre, al pittoresco e corpulento Eddie, fino alle enigmatiche figure di Laura e, soprattutto, Maria. Ben presto James scoprirà che le strade di Silent Hill non sono quelle di una tranquilla cittadina, che le cose non sono sempre come sembrano, e che la radiolina che trova presto in una delle abitazioni può essere la sua migliore amica per identificare le inquietanti presenze che bazzicano per le strade e le abitazioni, rendendo il suo cammino irti di pericoli oltre che di misteriosi enigmi.

La forza dell'atmosfera

È tesa, opprimente, angosciante l'atmosfera che domina l'ambientazione del gioco in cui ci muoviamo nei panni di James Sunderland ed è il principale punto di forza del gioco, la sua peculiarità più caratterizzante: quella nebbia così iconica, i suoni della radio che evocano l'approcciarsi dei mostri, ma anche gli enigmi e gli incontri attraverso i quali l'intreccio si sviluppa. Ha una storia vera e propria Silent Hill 2, un racconto che si dipana con i suoi tempi ma non è avaro di snodi, colpi di scena e personaggi che lo arricchiscono e rendono unico. È soprattutto una storia che cattura noi giocatori/spettatori quanto le vicende intrappolano e trascinano il protagonista in un incubo sempre più delirante e opprimente.

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A spasse per Silent Hill

Più di ogni altra cosa, Silent Hill 2 riesce ora come oltre vent'anni fa a lasciare un senso di inquietudine che non ci abbandona nemmeno una volta riposto il pad, attaccandosi addosso come quell'umidità che la nebbia evoca e trasmette. Lo fa con i suoi antagonisti semplici ma evocativi, con quell'oscurità in cui ci troviamo fin troppo spesso a muoverci armati di una sola torcia, ma anche con i testi che troviamo in giro e che ci raccontano di un passato che emerge poco per volta creando le fondamenta solide su cui il racconto va a poggiarsi.

La sorpresa di Silent Hill 2 Remake

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Una delle inquietanti location del gioco

Ed è una sorpresa che tutto funzioni ancora così bene a tanti anni da debutto, complice l'ottimo lavoro fatto da Bloober Team, che ci permette di passar sopra ad alcune legnosità e limitazioni figlie dei giochi di quella generazione che inevitabilmente permangono. Il lavoro di adattamento all'oggi videoludico è puntuale ma non invadente, modernizza tecnica, modelli, telecamera senza stravolgere il senso di un gioco che non aveva bisogno di essere rivoluzionato. Ed è una piacevole sorpresa di questo autunno e di un periodo in cui i remake e le remaster abbondano, in alcuni casi senza che se ne sentisse veramente il bisogno. Non è così per Silent Hill 2 Remake che torna ad accoglierci nel suo mondo da incubo rifacendosi il look per dimostrare che le grandi storie non hanno età e possono essere raccontate ancora e ancora per trovare nuove orecchie disposte ad ascoltarle.

Conclusioni

Atmosfera, tensione, ansia. Trasmette tutto questo Silent Hill 2 Remake, un ritorno in grande stile che riesce a riproporre quelle sensazioni che erano proprie dell'originale e tornano anche nella versione adattata all'attuale generazione videoludica. È ottimo il lavoro realizzato da Bloober Team, in perfetto equilibrio tra fedeltà all'originale e innovazione, che riesce a mascherare con scrittura e suggestioni visive un gameplay che mantiene inevitabilmente alcuni limiti che vengono dal passato. A tanti anni dal debutto del 2001, Silent Hill 2 è ancora una storia che supera per coinvolgimento e forza evocativa tanti film horror che arrivano tra sale e piattaforme.

Movieplayer.it
4.0/5

Perché ci piace

  • L'atmosfera nebbiosa, scura, opprimente.
  • La tensione, che accompagna lo sviluppo dell'intreccio e il racconto.
  • Gli enigmi e i mostri che animano le diverse ambientazioni in cui ci troviamo a passare.
  • Il lavoro di adattamento all'attuale generazione videoludica...

Cosa non va

  • ... che mantiene però alcune legnosità e limitazioni che tradiscono, anche se solo a tratti, gli anni del gioco.