Sicario – Ultimo incarico, la recensione: uccisioni poco virtuose su Amazon Prime Video

La recensione di Sicario - Ultimo incarico, thriller con Anthony Hopkins e Anson Mount disponibile su Amazon Prime Video.

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Sicario - Ultimo incarico: Anson Mount in un momento del film

Diciamoci la verità: leggendo qualcosa come la recensione di Sicario - Ultimo incarico, thriller americano disponibile su Prime Video per quanto concerne il mercato italiano, viene spontaneo pensare che si tratti di un titolo legato al franchise ideato da Taylor Sheridan e portato sullo schermo da Denis Villeneuve e Stefano Sollima, vero? Che fosse intenzionale o meno, l'effetto per l'Italia è quello, dato che il titolo nostrano non c'entra nulla con l'originale The Virtuoso, che si riferisce alla meticolosità dell'anonimo protagonista (nessuno dei personaggi principali ha un vero nome nel film). E forse anche alla luce di quello diventa inevitabile una certa delusione, legata sia all'esito artistico del lungometraggio stesso che alle possibili aspettative create da quell'appellativo ingannevole che appare nella home page di Prime Video.

Vita metodica

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Sicario - Ultimo incarico: Anthony Hopkins in una sequenza del film

Sicario - Ultimo incarico è la storia del Virtuoso (Anson Mount), killer professionista che porta a termine vari incarichi per conto del misterioso Mentore (Anthony Hopkins), il quale conosceva suo padre. Il Virtuoso ci spiega, tramite ripetuti voiceover, come tutto si basi sulla precisione assoluta, facendo una sorta di minuto per minuto nella sequenza iniziale per quanto riguarda le tempistiche dell'omicidio stesso, la reazione di eventuali testimoni e il momento ideale per fuggire senza lasciare tracce. Solo che a volte ci sono degli imprevisti, come quando un'esecuzione conduce accidentalmente alla morte di una passante innocente. Il killer è traumatizzato, al che il Mentore reagisce assegnandogli un nuovo incarico, più semplice, in un paesino sperduto dove bisogna eliminare un tale Solitario (Eddie Marsan). Mentre si ambienta nella zona, il Virtuoso fa anche la conoscenza di altri abitanti come la Cameriera (Abbie Cornish) e il Vicesceriffo (David Morse), e circondato dal silenzio e dalla neve comincia a prepararsi per quella che dovrebbe essere una missione di routine. Ma in questo caso il condizionale è ancora più obbligatorio del solito...

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Un thriller anonimo come il suo protagonista

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Sicario - Ultimo incarico: Anthony Hopkins in una scena del film

C'è qualcosa di perversamente perfetto nella scelta di Mount come protagonista: dotato di un curriculum relativamente solido (è l'attuale interprete di Christopher Pike nel franchise televisivo di Star Trek) ma senza avere l'aura da grande star, è una presenza relativamente anonima, come il suo killer senza nome che deve passare inosservato. Il film, però, non sfrutta mai veramente questa occasione, soffocando atmosfere e introspezione in nome di loquaci monologhi interiori che dovrebbero spiegare tutto ma non aggiungono nulla sul piano drammaturgico o emotivo (anzi, in alcune occasioni creano dei dubbi sulla logica del copione). È uno sterile esercizio di stile dove manca lo stile, un prodotto farraginoso dove, malgrado il titolo originale, non c'è nulla di particolarmente virtuoso, e si rimane in attesa della conferma degli elementi (letteralmente) telefonati che il film annuncia all'inizio senza nemmeno cercare di andare per il sottile. In tutto questo si salva solo Hopkins, che gigioneggia amabilmente nelle sparute scene importanti che gli sono concesse, ma anche il suo istrionismo non basta per garantire all'operazione una sorte migliore dell'anonimato algoritmico nei meandri di Prime Video.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Sicario - Ultimo incarico sottolineando come si tratti di un fiacco thriller che riesce a sprecare un'ottima premessa e un cast molto solido.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
3.2/5

Perché ci piace

  • L'idea di base è interessante.
  • Anthony Hopkins brilla nei pochi minuti che ha a disposizione.

Cosa non va

  • Gli altri attori, a cominciare da Anson Mount, sono abbastanza sprecati.
  • La scrittura e la regia sono tutt'altro che virtuose.