Shirley MacLaine: i migliori ruoli della star de L’appartamento

Shirley MacLaine compie 85 anni: dall'esordio con Alfred Hitchcock ai classici di Billy Wilder, ripercorriamo la carriera e i migliori ruoli di un'attrice leggendaria.

Ho fatto così tanti film interpretando una prostituta che non mi pagano più alla solita maniera. Lasciano i soldi sul comodino.

Shirley Maclaine
Un primo piano di Shirley MacLaine

La sua ironia, di volta in volta acida o malinconica, tenera o sferzante, è stato il marchio di fabbrica che Shirley MacLaine ha impresso in quasi tutti i propri personaggi nel corso di una carriera che dura ormai da più di sei decenni, e che include alcuni tra i migliori film del cinema americano della seconda metà del Novecento. Che fossero parti da maliziosa sex symbol o da fragile ragazza della porta accanto, da figura amorevole o da donna burbera e intrattabile, l'attrice americana ha sempre avuto la capacità di trasferire sullo schermo un carisma e una simpatia che l'hanno resa una star per certi versi atipica: non la diva eterea e irraggiungibile, né tantomeno la trasformista pronta a scomparire dentro i suoi ruoli. Piuttosto, il viso familiare di un'attrice che ha tenuto compagnia a intere generazioni di spettatori e che oggi, a ottantacinque anni, corrisponde a quello di una deliziosa "vecchia amica" di cui non vorremmo mai fare a meno.

Shirley la dolce: la carriera di una star 'battezzata' da Alfred Hitchcock

Nata a Richmond, in Virginia, il 24 aprile 1934, con il nome di Shirley MacLean Beaty, sorella maggiore di un'altra icona della settima arte, Warren Beatty, dopo un'infanzia e un'adolescenza trascorse a studiare danza classica Shirley si trasferisce a New York e compare come attrice e ballerina sui palcoscenici di Broadway; qui, a vent'anni, viene notata da Hal B. Wallis, produttore di punta della Paramount, che decide di metterla sotto contratto e di scommettere da subito su di lei. E la scommessa si rivela vinta grazie a un debutto a dir poco prestigioso: un ruolo da co-protagonista nel 1955 in un film del maestro della suspense, Alfred Hitchcock, ovvero la black comedy La congiura degli innocenti, che vale a Shirley MacLaine l'attenzione del pubblico e un Golden Globe come miglior attrice emergente.

Shirley Maclaine
Un'immagine di Shirley MacLaine

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Shirley Maclaine Oscar
Shirley MacLaine con l'Oscar per Voglia di tenerezza

La consacrazione a superstar è pressoché immediata: un anno dopo la MacLaine recita nei panni di una principessa indiana ne Il giro del mondo in 80 giorni di Michael Anderson, kolossal campione d'incassi premiato con cinque Oscar, tra cui miglior film. Da lì a breve arrivano ruoli meno 'decorativi' e più consistenti, che permettono a Shirley MacLaine di dimostrare sia il proprio talento drammatico, sia doti da attrice brillante che ne faranno una diva di punta della commedia hollywoodiana, anche per merito del sodalizio con il geniale Billy Wilder (L'appartamento e Irma la dolce) e a un fascino in cui si fondono solarità, grazia e una buona dose di grinta. Dopo una lunga pausa dal set, nel 1977 ritorna al successo al fianco di Anne Bancroft in Due vite, una svolta di Herbert Ross, a cui fanno seguito il cult di Hal Ashby Oltre il giardino e, nel 1983, il trionfo di Voglia di tenerezza di James L. Brooks, per il quale ottiene finalmente l'Oscar alla sesta nomination (cinque da protagonista e una per il documentario The Other Half of the Sky: A China Memoir).

Shirley Maclaine 2
Un primo piano di Shirley MacLaine

Oltrepassata la soglia dei cinquant'anni, Shirley non disdegna di cimentarsi con personaggi più duri e 'spigolosi', a cui dà vita con disinvolta autoironia: l'eccentrica insegnante di piano di Madame Sousatzka di John Schlesinger, che nel 1988 le fa vincere la Coppa Volpi al Festival di Venezia, la scontrosa Ouiser di Fiori d'acciaio di Herbert Ross, l'ingombrante ex primadonna madre di Meryl Streep in Cartoline dall'inferno di Mike Nichols, in un ruolo ricalcato su Debbie Reynolds... e poi ancora film come La vedova americana e Cara, insopportabile Tess, fino ad arrivare alle pellicole più recenti e alle apparizioni nelle serie Downton Abbey e Glee. Attrice, ballerina, attivista politica, scrittrice e perfino guru delle filosofie new age, Shirley MacLaine è un'autentica forza della natura: una star inossidabile a cui oggi rendiamo omaggio analizzando cinque fra i suoi migliori ruoli di sempre.

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5. Qualcuno verrà

Qualcuno Verra
Shirley MacLaine in Qualcuno verrà

Diretto nel 1958 da Vincente Minnelli da un romanzo di James Jones, Qualcuno verrà segna una svolta importante nel percorso di Shirley MacLaine, per la prima volta alle prese con un ruolo drammatico nella parte di Ginny Moorehead, ragazza frivola e ingenua che si innamora del protagonista Dave Hirsh (Frank Sinatra), veterano della Seconda Guerra Mondiale con ambizioni da scrittore, e lo segue nella sua città natale, nella provincia del Midwest. In questo appassionato melodramma, fra i vertici della produzione di Minnelli, la MacLaine ruba la scena con il suo ritratto di Ginny, sensibile e volitiva, in preda a un sentimento totalizzante per Dave, e si guadagnerà così la sua prima nomination all'Oscar.

4. Quelle due

The Childrens Hour
Audrey Hepburn e Shirley MacLaine in Quelle due

È un altro grande maestro, William Wyler, a dirigere nel 1961 Shirley MacLaine al fianco di Audrey Hepburn in uno dei film più coraggiosi e rivoluzionari dell'epoca: Quelle due, fra i primissimi titoli hollywoodiani a trattare in maniera esplicita il tema dell'omosessualità. Basato sul dramma teatrale The Children's Hour di Lillian Hellman, già portato al cinema sempre da Wyler nel 1936 con La calunnia (ma senza alcun accenno al lesbismo), Quelle due mette in scena lo scandalo che travolge due giovani maestre di una scuola privata, Karen Wright (Hepburn) e Martha Dobie (MacLaine), quando un'alunna le accusa di essere amanti. E Shirley si produce in una performance di intensità impressionante, lasciando emergere a poco a poco il segreto conflitto del suo personaggio e i sentimenti repressi nei confronti di Karen, che verranno alla luce nel corso di una delle dichiarazioni d'amore più struggenti - e culturalmente significative - del cinema di quegli anni.

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3. Irma la dolce

Irma La Douce
Jack Lemmon e Shirley MacLaine in Irma la dolce

Ingaggiata per sostituire la compianta Marilyn Monroe, alla quale Billy Wilder aveva pensato inizialmente per la parte di Irma la douce, Shirley MacLaine si dimostra una scelta perfetta nei succinti panni e nelle memorabili calze verdi della giovane prostituta parigina che fa perdere la testa all'integerrimo ex poliziotto Nestor Patou (Jack Lemmon), disposto a tutto pur di tenerla lontana dal marciapiede. Rivisitazione datata 1963 dell'omonimo musical teatrale, Irma la dolce segna una delle vette della produzione comica di Wilder, con una MacLaine capace di dominare la scena grazie a un personaggio in cui si mescolano sensualità, innocenza e bontà d'animo; il ruolo di Irma le farà conquistare infatti il Golden Globe come miglior attrice di commedia e un'altra nomination all'Oscar.

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2. Voglia di tenerezza

Voglia Di Tenerezza
Shirley MacLaine e Debra Winger in Voglia di tenerezza

Esordio alla regia di James L. Brooks, che adatta il romanzo di Larry McMurtry, Voglia di tenerezza si impone come uno dei più fenomenali successi del 1983 e si aggiudica cinque premi Oscar, tra cui miglior film e un'agognata statuetta come miglior attrice per Shirley MacLaine ("Io me lo merito", sono le parole con cui la MacLaine conclude il suo discorso di ringraziamento), ricompensata anche con il Golden Globe. Il ruolo che, alla vigilia dei cinquant'anni, la riporta all'improvviso sulla cresta dell'onda è quello della caparbia Aurora Greenway, che ha un turbolento rapporto con la figlia Emma (Debra Winger) e inizia una relazione sentimentale con il vicino di casa Garrett Breedlove (Jack Nicholson). Con il complesso ritratto di Aurora, di cui dipinge l'immensa forza di carattere così come le insicurezze e la sofferenza, Shirley costruisce uno dei personaggi più incisivi e più celebri della sua filmografia.

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1. L'appartamento

Lappartamento
Shirley MacLaine in una scena de L'appartamento

È una delle punte di diamante del cinema americano: una commedia romantica in cui umorismo, sentimento e dramma raggiungono l'equilibrio perfetto, in virtù della scrittura impeccabile di Billy Wilder e di una coppia di protagonisti, Jack Lemmon e Shirley MacLaine, davvero in stato di grazia. Vincitore di cinque premi Oscar, tra cui miglior film, L'appartamento vede una splendida MacLaine dar vita a Fran Kubelik, l'affascinante "ragazza dell'ascensore" che ha una relazione clandestina con l'ambiguo dirigente Jeff D. Sheldrake (Fred MacMurray), ma nel frattempo riceve anche le timide attenzioni dell'impiegato C.C. Baxter (Lemmon). Gentilezza, ingenuità e malinconia sono gli ingredienti di un personaggio disegnato dalla venticinquenne Shirley con infinita tenerezza, con una prova magnifica che le varrà il Golden Globe, il BAFTA Award e la Coppa Volpi come miglior attrice e la sua seconda nomination all'Oscar.