In mezzo a tanti thriller-action fatti quasi tutti con lo stampino, dove l'azione nuda e cruda regna incontrastata e la storia cucita attorno è molto esile, stavolta su Amazon Prime Video è approdato un film che rimane nei confini del suo genere ma dimostra almeno un'anima, una voglia di aggiungere qualcos'altro alla pura adrenalina, pur non rimanendo privo di ingenuità e di qualche cliché di troppo. Si tratta di Shadow Force - Ultima missione, film diretto da Joe Carnahan.

Anche se proprio le scene di azione non sono sempre del tutto convincenti e l'introduzione di elementi sentimentali e ironici non mantiene sempre un perfetto equilibrio, lo sforzo di fornire cuore, emozioni e una base di maggior spessore all'action puro è lodevole. E funziona abbastanza grazie anche alla chimica della coppia protagonista, formata da Omar Sy e Kerry Washington, e da un cast di contorno che non dà mai l'impressione di andare col pilota automatico, ma di metterci qualcosa in più.
La trama di Shadow Force: in fuga dal passato, con un figlio in più

In Shadow Force - Ultima missione i protagonisti sono Issac Sarr e Kyrah Owens, ex componenti di una segretissima task force di agenti speciali della Cia incaricata delle operazioni sporche e top secret. Quando i due si sono innamorati e hanno concepito un figlio, hanno lasciato l'organizzazione e scelto la clandestinità, perché ne avevano trasgredito le regole. Infatti il leader del gruppo Jack Cinder (Mark Strong), uomo dispotico e spietato, ha messo su di loro una grossa taglia.

I tre cercano di vivere nell'ombra, ma mentre Issac cresce da solo il figlio Ky, la mamma cerca di far fuori via via i killer assoldati per scovarli. Un giorno Issac, per proteggere Ky durante una rapina in banca, fa fuori da solo una banda di rapinatori, rivelando in pratica dove si trova. Cinder, tra l'altro ex amante di Kyrah e divenuto nel frattempo segretario generale del G7, arruola nuovamente una banda di sicari per far fuori i Sarr e non far emergere il suo losco passato.
Disposti a tutto per una nuova vita nel nome della famiglia
Il tema di fondo di Shadow Force - Ultima missione è un po' quello trito e ritrito di chi vuol lasciarsi alle spalle una vita di omicidi e missioni assassine per crearsi una nuova pacifica esistenza, solo che l'organizzazione di cui ha fatto parte non glielo permette. Sì, in effetti è un sottogenere molto sfruttato, e qualcosa di molto somigliante è apparso pochi giorni prima di Shadow Force proprio su Prime Video con Take Cover, anche se qui va detto siamo a un livello qualitativo più alto.

Perché in Shadow Force - Ultima missione, al di là di sparatorie e combattimenti corpo a corpo, a dominare la scena è soprattutto il valore della famiglia. E dove va a parare il film lo esplicita subito la citazione iniziale di Paul Persall, neuropsicologo e autore americano: "Il nostro istinto più elementare non è per la sopravvivenza ma per la famiglia". E per difendere la famiglia in questo film si è disposti davvero a tutto. La molla è ovviamente il piccolo Ky: papà e mamma per lui vogliono cambiare vita e per farlo sono disposti a uccidere un sacco di cattivi: così Issac spiega al figlio il perché di tanta violenza.
Una mamma che spezza gli stereotipi, ma anche troppe esagerazioni

Nel contesto di temi ben poco originali, la questione familiare è una piccola boccata d'ossigeno che si alimenta soprattutto con la spiazzante ma attualissima scelta di dare alla mamma il compito di far fuori i vari killer, mentre il papà si dedica alla crescita del figlio. Entrambi sono capaci di tenerezze e brutalità, toccanti gesti d'amore e dure violenze. Ma Kyrah spezza gli stereotipi di genere e maternità, riuscendo però a trasmettere un amore materno più vero di tante madri sdolcinate. Per il resto il film mantiene un buon livello di tensione alternato a qualche momento romanticone di troppo, per fortuna temperato da buone dosi di umorismo e autoironia, anche se è un po' troppo dispersivo nelle varie location e sono presenti inevitabili esagerazioni di ogni tipo oltre ogni soglia di credibilità.

Sul fronte del cast, al di là della buona alchimia fra Omar Sy e Kerry Washington, tutta da gustare una spassosa Da'Vine Joy Randolph, che assieme a Method Man forma la coppia di "zii" che aiuta i due protagonisti. Piacevolmente naturale e ironica la prova del piccolo Jahleel Kamara, travolto dalla violenta realtà dei grandi e fan di Lionel Richie, mentre Mark Strong è un villain sadico ma elegante nel suo essere sopra le righe.
Adrenalina, umorismo e sentimenti, ma anche un pizzico di glamour

Sul fronte delle scene di azione c'è però una certa discontinuità qualitativa. Suggestiva la scena in auto nella nebbia dove la famiglia si difende dall'attacco di tante moto, mentre in altre occasioni non sembra esserci la necessaria grinta. Ma va apprezzato il fatto che non c'è stato utilizzo di green screen e tutto è stato girato nelle location con tanto di finale in una vera isola tropicale. Altro aspetto da non trascurare il glamour: il look decisamente sofisticato della coppia anche nelle fasi di combattimento, regala una cura estetica che nel contesto non sembra fuori posto. In definitiva si può dire che il mix fra adrenalina, umorismo, sentimenti, azione e romanticismo, non è sempre ben dosato, ma funziona comunque in maniera discreta.
Conclusioni
Il thriller-action appena approdato su Prime Video e diretto da Joe Carnahan, riprende il tema super sfruttato di chi vuole abbandonare una vita di violenze per scegliere un’esistenza normale, ma non gli viene permesso. Ma in questo caso l’introduzione di un suggestivo tema di amore familiare e la buona alchimia dei protagonisti ne fa un prodotto comunque piacevole, pur non privo di svarioni e cliché e non sempre convincente nelle scene di azione.
Perché ci piace
- Il tema dell’amore familiare più forte di tutto.
- L’alchimia fra i protagonisti e un cast comunque azzeccato.
- Il tocco di glamour non è fuori posto.
- Il personaggio di Kerry Washington spezza gli stereotipi di genere e maternità.
Cosa non va
- Lo spunto iniziale purtroppo è abusatissimo.
- Non sempre le scene action sono convincenti.
- Alcune esagerazioni sono oltre ogni limite.