Chi dice che oggi il cinema italiano sia a corto di idee dovrebbe ricredersi. Già perché a leggere i progetti presentati e premiati, in occasione della seconda edizione de La Bottega della Sceneggiatura, non vediamo l'ora di vederli realizzati. Anche perché l'iniziativa è ideata e sviluppata da Premio Solinas insieme a Netflix, con il supporto di Diversity Lab. Dunque, una fucina di idee e di talenti, legata a due realtà fondamentali nel contesto industriale italiano. Le possibilità produttive, infatti, sono esponenzialmente aumentate grazie alle piattaforme, più libere nel cercare nuovi talenti, sperimentando linguaggi e inflessioni. Come è fondamentale l'approccio del Premio Solinas rispetto alla figura dello sceneggiatore, divenuto in quarant'anni un punto di partenza per numerosi autori.
Effettivamente, a leggere i dieci soggetti premiati, ce n'è per tutti i gusti. E in tutti, possiamo leggere una forte propensione sperimentale, aperta verso racconti che segnano già la strada della nostra serialità. Storie, progetti e sceneggiature vagliate da una Giuria importante, nonché legatissima sia al Solinas che a Netflix: Isabella Aguilar, Laura Colella, Filippo Gravino, Michele Pellegrini, Ludovica Rampoldi, Marco Raspanti, Re Salvador, Stefano Sardo, Davide Serino, Eleonora Trucchi, Alice Urciuolo, Francesco Cenni, Flaminia Gressi e Monica Rametta. Ma quali sono le sceneggiature seriali che hanno intrapreso il percorso de La Bottega della Sceneggiatura?
Da Maradona al disastro di Seveso fino ad un viaggio in Sicilia
Iniziamo con il progetto che si è posizionato al primo posto, ovvero Il grande acquisto di Raffaele Iaccarino e Giacomo Zibardi. Uno nato a Napoli, l'altro a Milano, insieme hanno scritto "una sceneggiatura popolare capace di parlare a tutti", incentrata sull'arrivo a Napoli di Diego Armando Maradona. Sullo sfondo, il 1984, e una serie di intrecci che hanno portato El Diez a vestire la maglia azzurra. Al secondo posto tra i progetti premiati, c'è The Partisan di Jessica Romagnoli, italiana che lavora a Londra. Tutt'altro tono la sceneggiatura: è il 1940, e la comunità anglo-italiana in Inghilterra è spaventata dalle leggi di Churchill contro i cittadini considerati nemici.
Poi, una doppia menzione speciale: la prima a Gianluca Tria e Lorenzo Garofalo, uno di Genova, e l'altro di Roma, che hanno scritto I figli della nube, che rivede il disastro ambientale di Seveso attraverso gli occhi di alcune donne incinte, impaurite che i loro figli possano nascere gravemente malati. L'altra menzione speciale è per Sara Giudice, non binaria e autistica, da sempre legata ai temi come la diversità e la rappresentazione al cinema come in tv. Il progetto? Fuoco grande, che racconta il viaggio di una ragazza verso la casa di sua nonna in Sicilia.
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Roma, l'estate e l'intelligenza artificiale
Quellaa de La Bottega della Sceneggiatura è una formula che mette in risalto il valore dello storytelling, approfondendo temi e suggestioni di autori da tenere d'occhio. Del resto, oltre i premi, c'è il valore umano e narrativo dei progetti. Come quello di Valerio Cualbu, romano classe 1999, che in Alter immagina come potrebbe essere il primo suicidio di un'intelligenza artificiale. Oppure, come quello di Annalisa De Filippis, che in Amori scombinati, e altre disgrazie ci porta addirittura nel 1894, quando una giovane sensale si ritrova a contrattare con clienti in cerca di moglie o marito. Tra le sceneggiatura da tenere d'occhio anche quella di Michele Rodolfi con Baciami Baby!, con protagonista Freddy Mancuso, vero nome Alfredo, un cantante di grande successo che, scoprendo l'amore, dovrà scegliere se continuare ad essere Freddy o solo Alfredo.
I colori dell'estate, invece, si alternano nello script di Roberta Martinelli, sceneggiatrice di Due ragazze. Protagonisti, Andrea e Francesca, ragazze diverse, ma entrambe sole. Si incontrano e si rincontrano nel Salento, estate dopo estate. I colori dell'estate, e poi i colori di Roma in Love manifesto di Val Wandja, classe 1998, con una sceneggiatura in ambientata "nella Roma che solo i romani conoscono, dove si consumano store d'amore che solo alcuni animali strani conoscono". Sempre a Roma siamo in Vindolanda, immaginando l'ultima legione che difende il Vallo di Adriano, ignara della caduta dell'Impero. A scriverla, Lorenzo Fontana. Nemmeno a dirlo, si appella come "romano e romanista".