Scarlet, la recensione: un film crudo e pacifista su guerra e vendetta

Il nuovo film del regista giapponese Mamoru Hosoda racconta di vendetta, ma parla di pace e perdono. In anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia.

I personaggi di Scarlet e Hijiri nel film

Ci sono incontri che cambiano la vita, persone in grado di suscitare in noi sentimenti a lungo soffocati, mostrancoci un nuovo modo di vedere e di vivere. È anche di questo che parla Scarlet il nuovo film di Mamoru Hosoda, uno dei registi contemporanei giapponesi più interessanti, un'artista con una visione precisa che ha dato vita a lungometraggi immaginifici e potenti come La ragazza che saltava nel tempo, Summer Wars, Mirai, Belle e tanti altri in cui ogni storia raccontava l'umanità e il presente.

Scarlet Sequenza Del Film
i protagonisti in una scena

Questo suo nuovo lavoro, presentato fuori concorso all'82ª Mostra del cinema di Venezia, segue i temi a lui cari ampliandoli in un forte messaggio pacifista che, ora più che mai, sembra essere necessario diventando ad ogni occasione più urgente. Quando scriviamo non c'è ancora una data di uscita, quindi non sappiamo quando in Italia approderà nelle sale, ma in una manifestazione dove molto si è parlato di conflitto e dove molti registi si sono spesi per denunciare la difficile situazione mediorientale, Scarlet va ad unirsi alle altre voci con un messaggio potentissimo: "Quando ci si abitua alla morte il cuore inaridisce."

Scarlet una principessa guerriera

Scarlet è la principessa di un regno di ispirazione medievale alla fine del XVI secolo. Vive una vita serena amata da un padre che, nonostante gli impegni di sovrano, le dedica tempo e attenzioni. Quando però viene accusato dal fratello di tradimento, e per questo giustiziato, la giovane giura vendetta. Dopo anni di allenamento nella lotta e con la spada la protagonista si sente pronta a prendere la vita dell'usurpatore, ma viene avvelenata dallo stesso prima di poter compiere la sua missione.

Scarlet Protagonista
La protagonista, Scarlet

La sua avventura però non finisce: Scarlet si risveglia in un luogo assimilabile all'aldilà, una terra arida e violenta al di fuori dal tempo, dove scopre di poter portare a termine i suoi propositi di vendetta. Nell'inseguire gli sgherri di suo zio incontra quindi Hijiri, un paramedico dei giorni nostri che, al contrario, si prodiga per salvare chiunque, che siano amici o nemici. Attraverso di lui inizierà a vedere ciò che la circonda con nuovi occhi.

Una storia sulla vendetta

Scarlet Arco
Hijiri durante un combattimento

Durante la conferenza del film Hosoda ha dichiarato di aver dato il via al progetto perché voleva realizzare un film sulla vendetta. Questo sentimento è il filo conduttore dell'intera opera, muove le gesta della protagonista e allo stesso tempo costituisce il pretesto per dare vita ad una storia matura e a tratti violenta che si propone di mostrare le meschinità umane senza troppi filtri. Scarlet combatte, uccide e viene ferita, il sangue scorre copioso per mostrare a cosa può portare la violenza e quella rabbia in grado di strapparci la nostra umanità. Il viaggio della protagonista, infatti, la porta a ritrovare pezzo dopo pezzo sentimenti perduti in un continuo conflitto che è prima di tutto interiore.

Una qualità visiva notevole

Ad impressionare, oltre le tematiche è di sicuro la realizzazione tecnica dell'opera. In un connubio perfetto tra animazione tradizionale e CGI, Hosoda riesce a proporre delle trovate di regia estremamente interessanti: movimenti di macchina originali e pienamente a servizio della storia uniti ad inquadrature e immagini mozzafiato, rapiscono e affascinano lo spettatore mostrando un'aldilà immaginifico e ricco di significati, un purgatorio, di chiara ispirazione dantesca, che fonde spazio e tempo per accostarsi in qualche modo anche agli altri film del regista, e ribadendo quello che è uno degli elementi più significativi del suo cinema. Ad impressionare sono anche i combattimenti degni del migliore action: coreografati alla perfezione, credibili e animati con incredibile attenzione, tanto da renderli fluidi ma allo stesso tempo consentendo di percepire tutto lo sforzo necessario per i movimenti e la violenza dei colpi.

Scarlet Drago
Un'immagine del film

Unico aspetto meno convincente del film sono alcuni momenti che spezzano la narrazione, primo tra tutti un momento musicale che, seppur magistralmente realizzato, si discosta per stile e tono dalla vicenda principale risultando straniante. Nel complesso, quindi Scarlet è un film riuscito, un'opera con un messaggio profondamente pacifista e antimilitirista che ricorda, per alcuni aspetti, il cinema di Miyazaki, risultando comunque originale e personale, nel quale Hosoda trasmette tutta la sua forte impronta narrativa e stilistica. Forse ad alcuni il character design differente dal solito potrebbe non piacere ma è indubbia la qualità che questo lungometraggio è in grado di mantenere, conquistando alla fine anche i cuori più aridi.

Conclusioni

Scarlet, il nuovo film di Mamoru Hosoda è un lungometraggio sulla vendetta, un film che non risparmia la violenza e il sangue ma che al contempo lancia un forte messaggio di amore e perdono. Grazie ad immagini mozzafiato, combattimenti coreografati e curati alla perfezione, animazioni fluide e trovate di regia interessanti, riesce a coinvolgere e stupire lo spettatore in più di un’occasione. Qualche scena meno convincente non ne rovina comunque la visione, anche se temporaneamente potrebbe portare chi guarda fuori dalla storyline principale.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • La regia, ricca di trovare interessanti e immagini mozzafiato.
  • La storia, con una protagonista forte ma profondamente umana.
  • Il messaggio pacifista e antimilitarista.
  • Le scene di combattimento, animate e coreografate alla perfezione.

Cosa non va

  • Alcuni momenti meno riusciti potrebbero portare lo spettatore fuori dalla storia.