Recensione Thy Womb (2012)

Il film di Mendoza racconta la vita di queste persone spesso definite "zingari del mare", una comunità che vive in povertà ma è ricchissima di tradizioni, come i matrimoni ben fotografati dall'ottimo digitale che tra l'altro fa di questa l'opera più solare dell'intera filmografia del regista filippino.

Sacrificio d'amore

Shaleha è un paradosso vivente. E' la più esperta levatrice dell'intera popolazione Bajau - ovvero gli abitanti della regione di Sitangkai, nel sud delle Filippine, una zona fatta di isolotti e palafitte - ma in tanti anni di matrimonio con Bangas non è riuscita mai ad avere un figlio proprio. Dopo aver assistito all'ennesimo parto, il marito le confida il proprio desiderio di essere padre, ed è a quel punto che la donna decide di cercargli una nuova moglie che possa finalmente renderlo felice.

Brillante Mendoza torna a Venezia dopo la buona accoglienza ottenuta con Lola nel 2009 con questo Thy Womb, una storia d'amore atipica con uno splendido, ma tragico, personaggio femminile, una donna disposta a sacrificare l'intera sua vita pur di accontentare il marito e fargli avere quello che lei mai potrà dargli. E si tratta di un sacrificio duplice, perché se è vero che leggi e tradizione del luogo permettono di avere una seconda moglie, altrettanto vero è che per ogni matrimonio la famiglia della sposa riceva una sostanziosa dote in denaro.

Gran parte del film è proprio dedicata alla ricerca da parte di Shalela e Bangas della donna adatta e della cifra corrispondente, ma attraverso questo semplice Mendoza ci racconta molto di più. Thy Womb è infatti quasi un documentario dedicato alla vita di queste persone spesso definite "zingari del mare", una comunità che vive in povertà ma è ricchissima di tradizioni, come i matrimoni ben fotografati dall'ottimo digitale che tral'altro fa di questa l'opera più solare dell'intera filmografia del regista filippino.
Siamo infatti ben lontani dall'incubo notturno di Kinatay o lo squallore del cinema porno Serbis, e da quella precisa volontà di schockare ad ogni costo; in questo film c'è sì la terribile uccisione di una mucca e due parti naturali nel dettaglio, ma il tutto si riconduce alla volontà di documentare. Casomai è proprio il già citato Lola la pellicola del regista che più si avvicina a questo nuovo lavoro, ma se nella storia delle due nonne non c'era un briciolo di speranza (e di conseguenza tutta la fotografia era sempre virata al grigio) in questo Thy Womb la speranza sembra non abbandonare mai i nostri protagonisti.

Movieplayer.it

3.0/5