Recensione Questa notte è ancora nostra (2008)

Una commedia degli equivoci con protagonista 'la mejo gioventù' capitolina e ambientata nel 'core de Roma', tutta incentrata sulla contrapposizione tra cinesi e romani e sulla straripante comicità di protagonisti e comparse.

Roma, le bare e l'amore

Massimo e Andrea sono due venticinquenni che lavorano come cassamortari presso l'impresa di pompe funebri del padre di Massimo . Ad unirli, oltre all'amicizia, un sogno nel cassetto, quello di sfondare in campo discografico con la loro band. Quando un importante spocchioso discografico promette loro un contratto, ma solo a patto che trovino una bella cantante cinese che faccia 'coppia' con Massimo come vocalist, i due si mettono alla disperata ricerca della ragazza giusta. Dopo una serie di grotteschi provini si imbattono in Jing, una che ha una voce strepitosa ma che lavora come commessa in un supermarket di cibo cinese a Piazza Vittorio e non ha la minima intenzione di cantare in pubblico. Per convincerla a unirsi al gruppo per un concerto Massimo decide di seguire il consiglio del suo amico Andrea e inizia a corteggiarla con la speranza che prima o poi si decida a collaborare. Dal canto suo Jing è stata appena incastrata dai genitori a sposare un uomo che non ama per risanare un debito familiare. I due ragazzi si useranno a vicenda per i propri scopi, si inganneranno e si faranno del male, ma alla fine scopriranno di amarsi alla follia e di poter superare, grazie al loro sentimento, qualsiasi diversità.

Di fronte all'amore non c'è diversità che tenga, in special modo quando si tratta di quello tra una ragazza cinese, occhi a mandorla ed un marcatissimo accento romano, e un ragazzo romano da diverse generazioni. Carbonara contro spaghetti di soia, involtini primavera contro saltimbocca, forchette contro bacchette, ravioli al vapore contro ravioli al ragù, due culture (e due cucine!) tanto diverse quanto accomunate da imprescindibili tradizioni familiari e da un viscerale amore per la musica. Questo il tema della nuova commedia destinata a sbancare i botteghini italiani interpretata dall'ormai onnipresente idolo delle ragazzine Nicolas Vaporidis e realizzata dalla lanciatissima factory di Brizzi & C.. A dirigere la pellicola, più adulta delle precedenti e più incentrata sulle battute a raffica, Paolo Genovese e Luca Miniero (nell'ordine un romano e un napoletano doc) che dopo il successo di Incantesimo Napoletano tornano sull'argomento integrazione culturale (lì si parlava, nello specifico, di napoletani e milanesi) ambientando una divertente storia d'amore nella comunità cinese della Capitale, dando vita una simpatica versione casereccia e più giovanilistica de Il mio grosso grasso matrimonio greco, parallelo in onore delle origini del giovane protagonista, ovviamente.

Un film leggero e divertente Questa notte è ancora nostra (agli autori deve piacere proprio tanto la musica di Antonello Venditti), una commedia degli equivoci con protagonista 'la mejo gioventù' capitolina e ambientata nel 'core de Roma' (il quartiere Esquilino, quello con la più massiccia concentrazione asiatica), tutta incentrata sulla contrapposizione tra cinesi e romani e sulla straripante comicità di protagonisti e comparse che fanno da sempre della loro verace romanità il loro fiore all'occhiello. Su tutti uno straordinario Maurizio Mattioli, affiancato da Massimiliano Bruno (co-protagonista e sceneggiatore del film) con la partecipazione straordinaria di un super Franco Califano nei panni del talent scout senza peli sulla lingua.

Una Roma in continuo mutamento, colorata, allegra e multietnica, addobbata con centinaia di lanterne rosse e nelle cui balere gruppi di cinesi ballano il liscio, cantano stornelli come Lando Fiorini e organizzano ancora matrimoni combinati, mentre i romani, che ripudiano qualsiasi spaghetto che non sia 'de grano duro', organizzano rocamboleschi cortei funebri, per tutti tranne proprio per i cinesi, accusati di avere sette vite come i gatti. Citazioni dai film di Verdone e da "The Blues Brothers" (con le dovute cautele, sia chiaro) unite a spassose gag 'mortuarie' fanno di questa piccola commedia sentimentale un intrattenimento poco impegnativo, piacevole e mai volgare, con qualche fastidioso eccesso di product placement e musiche destinate a spopolare, curate e realizzate apposta per il film da Daniele Silvestri. Per la premiata ditta 'degli esami' la notte è piccola, il colpo di fulmine grandissimo, le risate assicurate!

Movieplayer.it

3.0/5