Nella conferenza stampa subito dopo l'assegnazione dei premi e la fine della cerimonia di chiusura della Festa romana del cinema, una reunion di facce sorridenti, tanti grazie e pacche sulle spalle.
Presenti al breve incontro, a dare gli ultimissimi saluti e togliere le curiosità rimaste, il regista Jason Reitman e la sceneggiatrice Diablo Cody per il film vincitore assoluto Juno, gli attori premiati come migliori interpreti, l'intensa Jang Wenli per And the Spring Comes di Chang Wei Gu e l'affascinante Rade Serbedzija per Fugitive Pieces di Jeremy Podeswa. I vincitori della sezione "Alice nella Città": la regista Pina Variale per il documentario Ragazzi di Camorra, il regista di Meet Mr. Daddy Kwang Su Park, il regista Joseph Greco di "Canvas". Inoltre, il produttore dell'iraniano Hafez di Abolfazl Salili che ha ricevuto il premio speciale della giuria.
A rappresentare l'organizzazione del festival: la direttrice della sezione "Première" Piera Detassis, il direttore artistico di "Extra" Mario Sesti, la direttrice artistica del Concorso e del Fuori Concorso Teresa Cavina e il Presidente della Giuria Danis Tanovic.
Quali sono stati i risultati di questa seconda edizione della Festa del Cinema di Roma?
Piera Detassis: Sono molto soddisfatta dei film. Across the Universe, Into the Wild e Un'altra giovinezza, solo per citarne alcuni. Sono felice anche del grande successo di Giorni e Nuvole di Soldini, posto in una categoria eccentrica per il film che è. Sono contenta che il cinema statunitense abbia ritrovato un punto di equilibrio, uno slancio di scrittura e d'immagine, come per segnare una nuova stagione di Hollywood.
Mario Sesti: C'è stata passione per i film da parte del pubblico e della stampa, cosa che non succede spesso. La sezione "Alice" ha avuto molta attenzione e anche questo non era scontato. C'è stata una grande collaborazione tra i direttori, le sale erano piene: non era immaginabile che andasse meglio di così. Se c'è un film di cui siamo fieri è proprio Juno. Lo avremmo voluto in tutte le sezioni, sia in "Alice" per la storia giovanile che in "Première" per il successo che ha riscosso.
Mr. Tanovic, si vocifera che lei non avrebbe voluto far vincere Juno. Quale altro film avrebbe scelto come migliore della festa?
Danis Tanovic: No, non potrei mai dirlo. Ho amato Juno e ammiro molto Jason Reitman. Poi, non mi piace parlare in questi termini. Il mio giudizio è il mio e non posso interferire con la giuria. Mi è piaciuto molto il modo in cui hanno lavorato, è stata una giuria fatta di appassionati del cinema, non semplicemente di esperti, come posso essere io.
È vero che c'è stata una lotta fino all'ultimo tra Juno e Reservation Road e che era addirittura ipotizzabile un ex-aequo?
Danis Tanovic: Le informazioni che lei ha ricevuto non sono vere. George è un mio grande amico e mi è piaciuto il suo film, ma non si è mai arrivati a una discussione del tipo che intende lei. Comunque, non mi piace svelare le dinamiche di scelta e di decisione della giuria, non mi sembra corretto.
I film selezionati quest'anno alla Festa di Roma e i suoi vincitori hanno avuto un grande successo anche di pubblico nelle sale, cosa che succede di rado ai festival cinematografici. È perché c'era una giuria popolare?
Danis Tanovic: La cosa che mi è piaciuta di più in questo festival è che è stato detto subito ai componenti della giuria di non cercare di trasformarsi in critici cinematografici, ma di giudicare con gli occhi e con il cuore.
È vero che la Festa di Roma il prossimo anno potrebbe diventare un mercato del cinema?
Mario Sesti: La valenza di un film per il pubblico può avere valenza anche sul mercato internazionale. Basti pensare ai documentari: i premi Cult e Enel Cuore danno la possibilità di far uscire i film in dvd. Questo è decisivo.
Due importanti film presenti alla Festa di Roma dell'anno scorso, Playing the Victim e This is England, non sono ancora usciti. Succederà questo anche per Hafez?
Mario Sesti: Tanto per rassicurarvi, Playing the Victim uscirà tra due settimane. Comunque non credo che ci saranno le stesse difficoltà anche per Hafez.
Qualcuno di voi ambisce ad altri premi o all'Oscar, visto il grande successo nelle sale?
Jason Reitman: Per me va benissimo così. Conosciamo i nostri limiti. Poi, sinceramente, non credevo di dover venire a Roma. Ieri ero al compleanno di mia figlia quando ho saputo che il film aveva vinto ed è stata una magnifica sorpresa. Perché sia i critici che il pubblico hanno apprezzato questo film? I film con temi difficili a volte non vengono capiti. Invece Diablo ha scritto un film divertente e brillante con una storia importante. Il film ha commosso molto il pubblico. Non sapevo come avrebbe potuto reagire.
Jang Wenli: Speravo che il film fosse il vincitore, anche perché il regista è mio marito, ma sono contenta ugualmente di essere stata premiata come miglior attrice. Ottenere il premio a Roma, poi, la capitale dell'Italia e la patria dell'opera lirica, è molto significativo perché rappresenta il sogno più grande del personaggio che interpreto, che offre tutta la sua vita al canto.
Spero che il film possa uscire presto in Italia e che il pubblico, non solo romano ma italiano, lo apprezzi.
Pina Varriale: È stata un'esperienza incredibile, soprattutto per me che sono una scrittrice di romanzi per bambini. È stata un'esperienza inimmaginabile, non pensavo che "Ragazzi di Camorra" potesse riuscire ad essere trasformato con successo da romanzo a film e che potesse essere selezionato per il festival. Tanto meno che vincesse. Il lavoro con i bambini è stato fantastico, conoscerli mi ha commosso. Mi piacerebbe ripetere questa esperienza.
Rade Serbedzija: Dico sempre a mio figlio che è bello ricevere premi, ma devi cercare di dimenticarli prima possibile. Sarà difficile però dimenticare il Marco Aurelio, rappresenta una delle cose che amo di più nella cultura, nella storia ed era anche un grande scrittore. Sono felice che l'Italia oltre a Venezia abbia un altro grande festival del cinema. Questa Festa aiuterà il cinema italiano a riprendere il cammino che aveva intrapreso quarant'anni fa.
Kwang Su Park: Temevo di essere l'ultimo arrivato, ero qui per caso e ho ricevuto il premio. È stata una bellissima sorpresa. Mi ha sempre affascinato la storia dell'antica Roma, ho sempre sognato di visitare i Fori romani. È stato bello incontrare i ragazzi alla proiezione, interessati, attenti, hanno fatto critiche veramente giuste. Mi ha stupito e commosso la passione per il cinema dei giovani romani. Spero che questo festival dia spazio e possibilità ai giovani registi. Non sono legato al ricevere premi, quello che conta è l'entusiasmo del pubblico.
Joseph Greco: Questa è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Girare questo film nella mia città preferita, con dei bambini fantastici, è stato indimenticabile. Riscoprire il film con un pubblico di bambini è stata un'emozione inspiegabile. Grazie alla giuria e a voi che mi avete invitato.