Il regista polacco Lech Majewski conclude il suo trittico dedicato alla rilettura di capolavori del passato nientemeno che con La Divina Commedia di Dante Alighieri. E così, dopo Il giardino delle delizie, ispirato all'omonimo dipinto di Bosch, e I colori della passione, viaggio nei meandri di La salita al calvario di Pieter Bruegel, ecco Onirica. Il film è un affascinante percorso nella mente e nelle visioni di un uomo, Adam (interpretato da Michał Tatarek), che ha indirettamente provocato in un incidente stradale la morte della sua donna e del suo migliore amico.
Lui, promettente professore di letteratura all'Università, una volta sopravvissuto decide di abbandonare la carriera, ma non la sua ossessione per La Divina Commedia, unica vera consolazione. Lavora in un supermercato ma la narcolessia ha il sopravvento perché solo dormendo Adam riesce a trovare sollievo: vive una vita parallela in una dimensione onirica, popolata da strane visioni e immagini dantesche; e solo qui riesce a vedere e a parlare ai suoi cari. Nel frattempo in Polonia, siamo nel 2010, accadono terribili inondazioni e poi il disastro aereo del 20 aprile nel quale muore in pratica tutta la classe dirigente nazionale. Dopo queste calamità, le visioni scaturite dall'immaginazione di Adam e i fantasmi della poesia diventano particolarmente pronunciati. La tragedia nazionale si intreccia a quella personale, Adam inizia un cammino per rielaborare il proprio dolore e per riprendere in mano la sua vita.
Un percorso mentale visivamente potentissimo
Suggestivo, onirico (del resto, basta leggere il titolo scelto per la distribuzione italiana e con il quale il regista si è trovato d'accordo), visivamente potentissimo, il film di Lech Majewski non è certo per palati facili e riuscirà indigesto a chi ama solamente i blockbuster spettacolari con popcorn annessi. Un peccato per quest'ultimi, perché il percorso mentale di Adam, che avrà come obiettivo finale il ricongiungimento con la sua amata, come Dante con Beatrice, merita assolutamente di essere seguito. E merita farlo attraverso lo stile visionario e antinarrativo, rarefatto e allucinato di un regista che conferma un talento visivo di prim'ordine. Il tutto inframezzato dai versi di Dante nella Divina Commedia, del quale il protagonista ripercorre in qualche modo il percorso. Dopo l'incidente, nella situazione in cui si trova, è chiaro che Adam sta vivendo un vero e proprio inferno, ma attraverso vari passaggi passerà per il purgatorio per poi infine incontrare finalmente la sua Beatrice sospesa fra realtà, fantasia e ricordo.
Due sequenze indimenticabili e qualche catastrofe di troppo
Un percorso infarcito di simbolismi e visioni, nel quale spiccano soprattutto due sequenze assolutamente indimenticabili: la prima è quella di due buoi che arano il pavimento di un supermercato fra i bancali ricchi di prodotti, svelando la terra che vi è sotto, e la seconda quella di una chiesa dal cui soffitto comincia ad arrivare una grande quantità d'acqua che inonderà la struttura mentre i fedeli continuano imperterriti a stare fermi e pregare.
Ma allo stesso tempo Onirica è anche una riflessione sulla tragedia della Polonia, colpita quell'anno da incredibili calamità. Forse però le vicende nazionali appesantiscono ulteriormente un'opera già di per sé non leggerissima, e l'accumulo di grandi vicende catastrofiche a quelle personali già così terribili, sembra forzato e a rischio depressione. Ma forse è un passaggio necessario per la rinascita del protagonista e per l'approfondimento di riflessioni sulla morte e sul senso della vita, nonché sull'affannosa ricerca di spiegazioni razionali per quello che accade, interrogativi che del resto caratterizzano tutto il film. Certo simbolismi, visioni evocative, riflessioni poetiche, religiose e filosofiche a un certo punto sembrano un pizzico esagerati e l'accumulo rischia di far smarrire un tessuto narrativo già precario, ma in definitiva toglie poco all'efficacia di un'opera complessa ma inequivocabilmente affascinante.
Il blu-ray: video cristallino con un croma ricchissimo
Onirica è arrivato in homevideo anche in alta definizione con un blu-ray targato CG Home Video di notevole valore tecnico e buono anche nel reparto dei contenuti speciali. Il video è ottimo e nonostante la sensazione di artificiosità tipica di certi prodotti digitali (tra l'altro qui ci sono a tratti anche molti effetti speciali), il quadro è molto piacevole, nitido e cristallino. Il dettaglio è quasi sempre incisivo su tutti i piani, il particolare emerge anche dai fondali oltre dagli incarnati. Spettacolari dal punto di vista della ricchezza cromatica le scene ambientate nel supermercato, coloratissime e vibranti, ma i colori sono sempre ben equilibrati a seconda delle ambientazioni. Qualche lieve flessione si registra in alcune scene, ma si tratta di inezie perché in realtà anche i momenti più scuri riescono a essere efficaci grazie a un nero solidissimo e compatto. Come detto, è casomai la patina digitale che qui emerge in maniera più chiara che in altri prodotti, ma il riversamento è comunque ottimo.
Audio profondo e coinvolgente, buoni gli extra
Buone notizie anche dal fronte audio. Fra le varie tracce, sono presenti anche quelle lossless DTS HD 5.1 sia italiana che originale. Il sonoro ha un'importanza fondamentale nel film, perché contribuisce alle inquietanti atmosfere oniriche e rappresenta in maniera suggestiva i percorsi mentali del protagonista. Ebbene tutto è riprodotto con adeguata pressione sonora e con un coinvolgimento di tutti i diffusori. L'asse posteriore infatti è sempre molto attivo ad appoggiare la scena sia con effetti ambientali sia con la colonna aonora, ma anche il sub si fa sentire con decisione. In sostanza una traccia coinvolgente e pienamente adeguata alle atmosfere del film. Non delude nemmeno il reparto degli extra. Troviamo infatti un corposo e approfondito making of di 19 minuti, nel quale gli interventi del regista e di alcuni addetti ai lavori, si alternano a interessanti riprese sul set, corredate da curiosità e dai segreti delle scene più spettacolari. A seguire una conversazione con lo stesso Lech Majewski di 25 minuti sulla figura di Dante, sul film, la Polonia e il rapporto con l'Italia. A chiudere il trailer.
Conclusioni
Il viaggio di Majewski nella mente di Adam, devastata dalle disgrazie e ossessionata dalla Divina Commedia, è suggestivo e visivamente affascinante, anche se appesantito dall'accumulo di disastri extrapersonali. Il blu-ray è superbo tecnicamente con contenuti speciali molto interessanti.
Movieplayer.it
3.5/5