A che ora è la fine del mondo?
Non ci sono più dubbi ormai, nella notte il mondo finirà. Più precisamentealle ore 4:44 newyorchesi accadrà l'inevitabile e nessuno potrà salvarsi.
Non per tutti è facile accettare questa realtà ovviamente, ma Cisco e Skye, due artisti che vivono in un loft nella Grande Mela, sembrano invece aver accettato questo crudele destino e decidono di vivere queste ultime ore rimaste nel modo più semplice possibile, rimanendo insieme e vicini.
Ferrara decide di rimanere addosso ai personaggi (Willem Dafoe e Shanyn Leigh, entrambi veterani del cinema di Ferrara, sebbene per l'attrice sia la prima volta da protagonista) ed è per questo che vediamo molto poco di quello che accade all'esterno se non attraverso immagini televisive, una breve passeggiata di Cisco attraverso un desolante Lower East Side o l'insistito utilizzo di Skype per riprodurre gli ultimi saluti con vecchi amici e parenti lontani.
L'intero progetto nasce ovviamente dalla classica domanda "se avessi un ultimo giorno da vivere, cosa faresti?", e a sorpresa davanti a questo quesito il regista si scopre moralista, ecologista e spiritualista: cita il Dalai Lama così come Al Gore, incolpa la società e la classe politica di non aver saputo prendersi cura del nostro pianeta, non ci risparmia prediche nemmeno sull'utilizzo di droghe e alcool ("meglio essere lucidi quando il momento arriverà, non voglio perdermi niente dello spettacolo finale" dice uno degli amici del protagonista) e arriva ad elargire perfino consigli sentimentali dell'ultim'ora attraverso l'ex bad girl Anita Pallenberg. E quando l'ora fatidica scatta, Ferrara limita al minimo la spettacolarizzazione ma si concentra ancora una volta sui due protagonisti, sul loro tenero abbraccio, sull'accettazione della morte e della speranza di una nuova vita. Che per il "cattivo regista" sia il tempo di una svolta new age?Movieplayer.it
2.0/5