Recensione The Rainbow Troops (2008)

Un film significativo per il grande successo di pubblico riscosso in Indonesia, perché tratto da un romanzo molto popolare in patria, e per lo spaccato sociale che offre di un paese ancora alla ricerca di una sua stabilità, segnato tuttora da una diffusa povertà.

Poesia e realismo

Un film sicuramente importante, questo The Rainbow Troops, anche al di là dei suoi effettivi meriti cinematografici: importante per il grande successo di pubblico riscosso in Indonesia, che ne ha fatto il primo incasso di questa cinematografia negli ultimi dieci anni, importante perché tratto da un romanzo molto popolare in patria, importante per lo spaccato sociale che offre di un paese ancora alla ricerca di una sua stabilità, segnato tuttora da una diffusa povertà.

Una storia "a misura di bambino", quella narrata dal regista Riri Riza, che unisce all'essenzialità della messa in scena e al rigoroso realismo della narrazione, dei momenti di humour e di toccante poesia, per un amalgama per una volta riuscito ed equilibrato. L'espediente della voce off, usato con intelligenza, non disturba ma riesce a fare da collante a una storia dura, incentrata su povertà e disuguaglianze, ma sempre filtrata attraverso l'ottica infantile, con quello sguardo che riesce a trasfigurare ogni cosa rendendola magica. La denuncia sociale diventa così favola sognante, la rappresentazione naturalistica della difficile condizione di vita dei piccoli protagonisti viene stemperata da una regia che sceglie di adottare il loro punto di vista, la loro inesauribile fiducia.

Così, in un film comunque contrassegnato da uno sguardo non conciliatorio, sempre attento a mettere in evidenza un mondo adulto corrotto, segnato da compromessi e ingiustizie, troviamo persino echi di Mark Twain (come non pensare al grande scrittore americano nell'episodio della visita notturna allo sciamano?) e del nostro Niccolò Ammaniti, in quelle corse in bicicletta in un territorio tutto da esplorare, in quel forte senso di amicizia, ancora pura, che contraddistingue il rapporto tra i piccoli protagonisti. I quali, dal loro canto, contribuiscono molto alla riuscita del film, con una prova corale di grande intensità, vitale e spontanea. E in fondo, anche la visione positiva, incentrata sull'educazione al rispetto e al dialogo, dell'educazione islamica, può svolgere, specie in tempi come questi, una funzione importante a livello sociale: un'importante valore aggiunto per un film, comunque, decisamente riuscito.

Movieplayer.it

4.0/5