Per portare sullo schermo il romanzo francese "Puzzle" scritto dallo sceneggiatore e romanziere Franck Thilliez, l'esordiente Jacques Kluger (che dirige e alla scrittura si divide con Amiel Bartana) firma una trasposizione claustrofobica nella quale emerge la buona intenzione (non sempre riuscita, a dire la verità) di smarcarsi dai tipici canoni di un horror. Come vedremo nella recensione di Play or Die - Gioca o muori, che abbiamo potuto apprezzare grazie all'arrivo direct to video del blu-ray Koch Media per la collana Midnight Factory (di cui parleremo in seguito), pur avendo premesse simili a molti prodotti del genere e basandosi sull'abusato schema dell'escape room, il film riesce comunque a sondare altri percorsi che portano a riflessioni sulla natura dei rapporti umani.
Se l'escape room si trasforma in una lotta per la sopravvivenza
In Play Or Die - Gioca o muori, titolo un po' semplicistico che non riesce a centrare in pieno i temi del film, i protagonisti sono Lucas e Chloe interpretati da Charley Palmer Merkell e Roxane Mesquida, entrambi un po' problematici visto che lui parla alla foto della mamma defunta e lei ha un comportamento decisamente sopra le righe. I due sono ex fidanzati, ma la passione per i giochi, in particolare per l'esclusiva escape room denominata Paranoia (un nome non casuale...), li riunisce nuovamente, anche attratti dal ricco bottino.
Lui è abile negli enigmi e quando ne risolve uno, ai due ragazzi si schiudono le porte della sfida finale, che però si svolge in un ospedale psichiatrico abbandonato e isolato, situato in mezzo a un bosco. Lì, oltre a due inquietanti infermiere gemelle che obbediscono a chi gestisce il tutto, troveranno altri quattro partecipanti e scopriranno che ben presto il gioco si trasformerà in una dura lotta per la sopravvivenza.
Il groviglio di emozioni di una tormentata storia d'amore
La trama di Play or Die - Gioca o muori richiama quella di molti, troppi film visti negli ultimi anni, basati sulla formula dell'escape room che da gioco si trasforma in un bagno di sangue perché chi organizza il tutto è probabilmente qualche pazzo sadico e violento. Ma pur ripercorrendo queste tracce, il film di Jacques Kluger riesce a essere meno forsennato e più meditativo, perché in realtà il focus è nel rapporto fra i due ragazzi, quel complicato groviglio di emozioni, rimorsi, dolori, rivalse, accuse e rimpianti tipico di una storia d'amore fatte di tira e molla. Non mancano le scene forti e il sangue scorre comunque, ma è come se sotto la lente ci sia soprattutto la relazione fra i due, o forse un viaggio nella mente di almeno di uno dei due. Proprio per questo il nome del gioco Paranoia non è scelto a caso.
Claustrofobia e colpi di scena, ma anche cadute di tono
Queste lodevoli buone intenzioni, però, fanno centro solo a tratti e non sempre con lucidità. Se per approfondire questo tipo di discorso, si tirano fuori scene come quella in cui i due, mentre scappano freneticamente tra le stanze da un feroce killer, si fermano inspiegabilmente per cinque minuti a rimuginare tranquillamente sul loro passato, la cosa non sta in piedi. Le scenografie sono interessanti, il giocare tutto su rossi e blu molto intensi dà un senso claustrofobico al tutto, anche se alla lunga il girovagare tra le stanze del manicomio genera confusione. Il colpo di scena finale è bello e indubbiamente suggestivo, però anche qui, ripercorrendo il film all'indietro, si fa un po' fatica a tenere in piedi alcune sequenze. In ogni caso, come avrete capito, Play Or Die - Gioca o muori riesce a tenersi sopra la media di altri insulsi e ripetitivi film del genere.
Il Blu-ray: il video digerisce bene anche scelte di luci estreme
Come abbiamo detto, Play or Die - Gioca o muori è arrivato direct to video anche in alta definizione, grazie a un blu-ray dalla confezione slipcase sempre molto curata, come da tradizione della collana Midnight Factory di Koch Media. Sul fronte tecnico nulla da dire: il video è eccellente nonostante si trovi a dover fare i conti con scene piuttosto difficili per l'encoder, tanti interni bui e oscuri intervallati da forti e intense luci rossi e blu. Eppure il quadro resta sempre compatto, senza sbavature, e regala anche un dettaglio piuttosto elevato su tutti gli elementi del piano, riuscendo far emergere molti particolari (anche truculenti) perfino nelle situazioni più ostiche. Il croma come detto è esplosivo proprio a causa della fotografia, da elogiare il fatto che alcune luci esageratamente intense non sfociano mai in fenomeni di banding.
Audio ottimo e coinvolgente, nell'edizione anche un booklet
Ottimo anche l'audio, presentato in DTS HD 5.1 sia nella traccia italiana che in quella originale. A parte le scene più violente, c'è sempre un impianto sonoro di base che sostiene la tensione nel girovagare fra le stanze dell'ospedale psichiatrico, e questo è ben catturato dai diffusori che si dimostrano precisi e attivi anche nei momenti più tranquilli, oltre che in quelli più frenetici. Il tutto completato da un buon apporto dei bassi. Negli extra troviamo solamente il trailer, ma va ricordato che nella bella confezione troviamo come sempre nella collana Midnight Factory un elegante booklet con approfondimenti.
Conclusioni
Pur rientrando negli abusati canoni horror della sopravvivenza in un’escape room, come abbiamo visto nella recensione di Play or Die - Gioca o muori, il film dell’esordiente Jacques Kluger riesce a toccare anche temi più introspettivi indagando nei tormenti di una storia d’amore complicata. Anche se non sempre riesce a farlo con lucidità e finisce per cadere in alcune sbavature. Tecnicamente ottimo anche se povero di extra il blu-ray della Midnight Factory.
Perché ci piace
- La voglia di andare oltre l’horror e sondare i tormenti di un rapporto d’amore molto complicato.
- Il colpo di scena finale è indubbiamente suggestivo.
- La costruzione di alcune sequenze regala un senso di claustrofobia.
- L’ottima resa tecnica del blu-ray, che certamente non guasta.
Cosa non va
- Alcune cadute di tono dimostrano una mancanza di lucidità in alcuni momenti chiave.
- Certe scene faticano a stare in piedi nella costruzione generale del film.