Tratto da una storia vera, Per Te racconta le vicende di un ragazzino, Mattia, e suo padre, Paolo, che si trovano a dover affrontare qualcosa di più grande di loro, una malattia in grado di cancellare dalla memoria volti e momenti preziosi: l'Alzheimer. Paolo, infatti, scopre di essere affetto da una forma precoce del morbo e le preoccupazioni principali vanno verso la sua famiglia. Dal momento della diagnosi cercherà di creare nuovi ricordi, di documentarli, fissarli attraverso promemoria e foto, nel tentativo di colmare quel vuoto che presto avrebbe lasciato, specialmente nella vita di duo figlio perché ogni frammento di memoria è importante: dalla preparazione di uno strambo piatto di ravioli alla prima lezione di guida, certi istanti costituiscono un bagaglio importante a cui prestare attenzione.

Nel ruolo dei protagonisti Edoardo Leo e Javier Leoni, un duo azzeccato che, fin dalle prime scene, riesce a restituire quel naturale rapporto padre/figlio fatto di conflitti, incomprensioni e affetto, in un lungometraggio che parla di una situazione difficile e drammatica ma che allo stesso tempo non indulge nella tristezza usando una nota leggera e a tratti divertente che rende tutto ancora più veritiero e autentico. Abbiamo parlato di questo ed altri aspetti insieme ai due attori protagonisti in una chiacchierata tra film cult e... ravioli poco riusciti.
Come padre e figlio

"Ti ricordi cosa hai detto quando al primo provino ti hanno chiesto perché volessi fare questo film? Hai detto che non avendo un padre volevi vedere cosa si provasse" Leo racconta così il primo incontro con Javier Leoni: "Non solo come attore ma come essere umano è stato un momento fortissimo. Da li in poi abbiamo passato giornate intere insieme, a volte non solo a recitare ma a mangiare o nei camera car, lunghi momenti in cui i tecnici cambiavano le cose e noi stavamo in macchina insieme e parlavamo, parlavamo, parlavamo. Io credo che quel livello di confidenza sia entrato dentro al film" Ed è così, visto che le scene più intense sono proprio quando loro due sono insieme, intenti a raccontare un rapporto che perde pezzi eppure rimane saldo.
La nostra video-intervista ad Edoardo Leo e Javier Leoni
In Per te sono tante, poi, le citazioni di grandi classici del cinema da Buster Keaton a Blues Brothers fino ad arrivare alla saga di Rocky. I grandi film diventano un rito di famiglia e, come tale, mezzo per trasmettere valori, un'ulteriore concentrato di esperienze e situazioni da condividere e ricordare. Javier Leoni ha detto di aver recuperato per l'occasione Rocky di recente ed Edoardo Leo ha sottolineato l'importanza del messaggio finale dell'iconica pellicola scritta e interpretata da Sylvester Stallone: "È lo svezzamento tra padre e figlio, è un film iniziatico, una roba meravigliosa"
L'attore ha poi continuato dicendo: "Era un titolo incredibile, soprattutto per quell'epoca, ma ancora oggi racconta questa cosa meravigliosa, ovvero che tu puoi vincere perdendo, perché Rocky perde eppure in qualche modo ha una vittoria rispetto alla sua vita. L'obiettivo non è solo quello concreto, è un traguardo che poni a te stesso, perché poi le sconfitte insegnano più delle vittorie, ti fanno capire davvero le cose e da questo punto di vista anche per me Rocky è un filmone. Tra l'altro, lo dico perché pochi lo sanno, Rocky è uno che tutti pensano abbia doppiato Ferruccio Amendola e invece a dargli la voce è stato Gigi Proietti, uno dei miei idoli"

Per te è un film delicato che mantiene abilmente l'equilibrio tra dramma e leggerezza, uno dei suoi pregi maggiori anche per Edoardo Leo: "Sarebbe stato più semplice fare un film tragico ricattatorio nei sentimenti, invece l'obiettivo era cercare di commuovere il pubblico raccontando questa storia ma cercando di lasciarlo con un sorriso sulle labbra. Un momento divertente sul set? Dico solo una parola: Ravioli."