Pedro Almodóvar non può che essere considerato uno dei registi più importanti della storia del cinema mondiale, non solo di quello spagnolo. Il grande successo ottenuto a Cannes con il suo ultimo film, Dolor y Gloria - per cui il suo protagonista Antonio Banderas ha vinto il premio come miglior attore a Cannes sono solo i più recenti fiori all'occhiello di una fortunata carriera, ulteriori conferme di quanto, anche a 70 anni, il suo modo di fare cinema resti estremamente autentico, personale ed al tempo stesso innovativo. Per festeggiare il compleanno di un cineasta cosi versatile a creativo abbiamo deciso di ricordare in questo articolo i suoi 10 migliori film di Pedro Almodovar, quelli che secondo noi rappresentano al meglio la sua filmografia.
La rappresentazione della vita reale in tutte le sue forme e sfaccettature è uno dei temi ricorrenti nelle opere di Almodóvar, che sfrutta il punto di vista di indimenticabili figure femminili e di personaggi ai margini della società per parlarci di amore, passione ma anche di ambiguità sessuale e della difficoltà di scoprire ed accettare se stessi. Da La pelle che abito a Dolor y Gloria, pellicole che potete comodamente recuperare su Infinity, riscopriremo insieme i film che hanno fatto di Almodóvar uno dei cineasti più originali ed interessanti di tutti i tempi.
Donne sull'orlo di una crisi di nervi (1988)
Cominciamo con il film che, oltre ad essersi guadagnato una candidatura all'Oscar come miglior film straniero, ha definitivamente lanciato Almodóvar nel panorama cinematografico internazionale: Donne sull'orlo di una crisi di nervi.
La storia, che ruota attorno ad una serie di personaggi insoliti e particolari, è semplice ma estremamente divertente: Pepa (Carmen Maura) è una donna che sta per essere lasciata per un'altra dal suo amante, un famoso doppiatore, e quindi sta cercando di rintracciarlo per rivelargli che è incinta. Mentre lo cerca si imbatte nel figlio di lui e nella sua fidanzata, nella sua ex moglie (anche lei abbandonata per l'ennesima nuova fiamma) e in una sua amica che crede di essere inseguita dalla polizia per aver ospitato a casa sua dei terroristi. Inaspettato e indimenticabile il finale a colpi di pistola.
Carne tremula (1997)
Anche in Carne tremula, liberamente tratto dal romanzo Carne Viva di Ruth Rendell, abbiamo le storie di vari personaggi che si intrecciano sullo sfondo di una Madrid eccentrica e sfaccettata. Al centro della vicenda troviamo Victor (Liberto Rabal), nato vent'anni prima in un autobus da una prostituta, ed Heléna (Francesca Neri), la sua prima amante. Il film si apre con il giovane innamorato che si reca a casa della donna, che sta però aspettando uno spacciatore e per questo cerca di cacciarlo: da quel momento, inaspettatamente, si dipanano una serie di eventi, anche drammatici, che avranno estreme conseguenze sulla vita dei protagonisti. Nel cast anche Javier Bardem e Penelope Cruz.
Dolor y gloria: Pedro Almodóvar, quando il metacinema rilegge la realtà
Tutto su mia madre (1999)
Altra pellicola simbolo della filmografia di Almodóvar, in Tutto su mia madre ritroviamo quelle caratteristiche che rendono così peculiare il cinema di questo autore. Ancora una volta al centro della trama ci sono infatti le vite che si intrecciano e si sovrappongono di personaggi, ai margini della società, che ci raccontano il loro modo di vivere l'amore e la passione. Manuela, dopo la morte del figlio diciassettenne Esteban, va alla ricerca del padre che non gli aveva mai fatto conoscere, un transessuale che si fa chiamare Lola, spostandosi da Madrid a Barcellona. Nella nuova città, dove ritrova il suo vecchio amante ora gravemente malato, la donna conoscerà una serie di personaggi che le cambieranno irrimediabilmente la vita.
Parla con lei (2002)
In Parla con lei conosciamo Marco (Javier Cámara), un giornalista che scrive guide turistiche, e Benigno (Darío Grandinetti), un infermiere generoso che si occupa di una paziente in coma, Alicia. I due si ritrovano in ospedale quando l'amante di Marco, una torera, viene ridotta in coma da un incidente durante una corrida. Benigno, che parla con la sua paziente come se fosse sveglia, insegna anche a Marco a relazionarsi con la donna amata mentre è incosciente. L'intensa amicizia tra i due, però, viene sconvolta da una serie di eventi drammatici ed inaspettati. Con questo film Almodóvar, oltre che un Golden Globe e un BAFTA, si è aggiudicato l'Oscar alla Miglior sceneggiatura originale.
La mala educación (2004)
La mala educación racconta di Ignacio ed Enrique, due ragazzi che in una scuola cattolica all'inizio degli anni '60 scoprono il cinema, l'amore e la propria sessualità, ma anche di Padre Manolo, il direttore dell'istituto che con la sua influenza condiziona irrimediabilmente la loro crescita. Il film segue i tre personaggi, che si rincontrano durante vari momenti della loro vita, alla fine degli anni '70 e nel 1980. La mala educación è stato presentato fuori concorso al 57° Festival di Cannes.
Volver - Tornare (2006)
Volver è film completamente al femminile, interpretato da Carmen Maura e Penelope Cruz, in cui Almodóvar racconta una storia familiare particolare ed insolita. Sole, la sorella Raimunda e la figlia Paula vivono insieme a Madrid, ma sono molto legate al loro paesino natale de La Mancia. Paula pugnala a morte il patrigno dopo un tentativo di abuso e, insieme alla madre, copre l'omicidio e occulta il cadavere. L'evento drammatico risveglia, letteralmente, dolorosi fantasmi del passato: dall'aldilà torna infatti Irene, la madre defunta di Sole e Raimunda, per chiedere perdono e riparare alle colpe di quando era in vita.
Gli abbracci spezzati (2009)
Il protagonista de Gli abbracci spezzati è Mateo Blanco, un tempo regista di successo, ora non vedente dopo un tragico incidente. L'uomo, che firma romanzi e sceneggiature con il nome di Harry Caine, sceglie di narrare al figlio Diego il suo passato, raccontandogli del triangolo amoroso in cui era coinvolto insieme al ricco Ernesto Martel e l'affascinante Lena. Al centro del film troviamo ancora una volta una delle attrici più emblematiche della filmografia di Almodóvar: Penelope Cruz.
La pelle che abito (2011)
Considerato tra i film più angoscianti e tormentati della filmografia del regista spagnolo, La pelle che abito, attualmente disponibile su Infinity, racconta la storia di Robert Ledgard, chirurgo plastico interpretato da Antonio Banderas. L'uomo, che ha perso l'amata moglie in un tragico incidente d'auto, ora è in cerca di vendetta nei confronti dell'uomo che ha stuprato sua figlia. Nel cast anche Elena Anaya e Marisa Paredes.
Julieta (2016)
Julieta (Emma Suárez), è una professoressa di cinquantacinque anni che decide di scrivere a sua figlia Antia tutto ciò che del suo passato le ha sempre tenuto nascosto. Il problema è pero che lei di sua figlia non ha più notizie da ben dodici anni, e per questo non sa come consegnarle la sua confessione. Almodóvar incentra Julieta (attualmente disponibile in streaming su Infinity) su un rapporto conflittuale tra madre e figlia, in cui i sensi di colpa di una e il risentimento dell'altra impediscono alle due di ritrovarsi.
Dolor y Gloria (2019)
Passiamo ora all'ultimo grande successo del regista spagnolo: Dolor y Gloria. Il protagonista della storia è Salvador Mallo, interpretato da Antonio Banderas, un regista che, mentre sta vivendo un periodo di crisi fisica e creativa, ripensa ai giorni della sua infanzia, insieme al padre e alla madre Jacinta (Penélope Cruz), in un paesino vicino a Valencia. Dolor y Gloria è stato definito da molti il testamento spirituale di Almodóvar, che mette tutto se stesso nel personaggio di Salvador e ci racconta così il lato più privato ed intimo della sua vita.