A pochi minuti dall'annuncio delle nomination agli Oscar 2020, lasciamo spazio al direttore di Movieplayer.it Luca Liguori e attraverso il suo ultimo post condiviso su Facebook facciamo il punto della situazione su quello che potrebbe aspettarci durante la cerimonia dei premi.
Oscar 2020: tutte le nomination
Qualche considerazione su queste bellissime nomination agli Oscar 2020. Innanzitutto abbiamo 9 film candidati alla categoria principale e sono tutti 9 dei bei film (chi più chi meno), a dimostrazione di un grande annata di cinema, americano e non. Mai come quest'anno la lotta per alcune categorie è apertissima: per film, regia, sceneggiature, montaggio etc etc può succedere davvero di tutto, questo grazie alla qualità media altissima ma anche all'inserimento di alcuni film che sono delle autentiche mine vaganti. Da questo punto di vista quelli dell'Academy negli ultimi anni si stanno dimostrando davvero molto più aperti e progressisti rispetto ai decenni precedenti. Peccato che lo stesso non valga per le categorie attoriali, dove probabilmente non vi sarà alcuna sorpresa e dove continuano a trionfare le stesse solite prevedibili performance.
Joker conquista 11 nomination, un gran bel bottino. È di fatto il frontrunner eppure quasi nessuno continua a considerarlo come tale, ancora scottano tutte le polemiche dei mesi scorsi. Non so se potrà vincere (ricordiamo che il Leone d'oro l'ha preso, esattamente come i precedenti Roma e La forma dell'acqua) ma di certo Todd Philips si è appena preso una grande bella rivincita. Alla fine, chissà, per il miglior film potrebbe davvero spuntarla questo cinecomic. In barba a quel che ne pensa Scorsese...
Ecco, Martin Scorsese si porta a casa 10 nomination. Così come fu per Gangs of New York, senza però vincere nulla. Non so se quest'anno pure andrà così, potrebbe. Il film è piaciuto molto, ovvio, ma la concorrenza è tanta e non mi pare ci sia una categoria dove il film di Scorsese sia indiscutibilmente favorito. Forse sceneggiatura non originale potrebbe fare al caso suo, ma anche lì non sarà affatto semplice. Ricordiamoci poi che è un film Netflix e che Scorsese ha passato gli ultimi mesi ha inimicarsi metà dell'industry hollywoodiana... A questo proposito poi, nella categoria effetti speciali The Irishman se la dovrà vedere con una tripla presenza Disney: gli Avengers, Star wars e Il re leone. Meno male che c'é 1917 (che vincerà) così ci evitiamo un altro anno di Scorsese vs blockbuster.
The Irishman: la vera storia e i personaggi realmente esistiti
1917 è un grandissimo film (ne abbiamo parlato nella nostra recente recensione di 1917) un vero e proprio prodigio tecnico, che all'Academy è piaciuto davvero tanto, lo dimostra addirittura l'inaspettata candidatura alla sceneggiatura. Se avessero inserito anche George MacKay al posto del (meritatissimo) Banderas avremmo avuto il nostro vero frontrunner. Ma mancando gli attori, tutto rimane ancora in dubbio. La certezza è comunque che 1917 se la giocherà fino alla fine su tutti i fronti (soprattutto quelli più tecnici dove ha un solo vero rivale: Ford v Ferrari) e chissà che questo clima da guerra non possa anche favorirlo, visto che ci sono un paio di battute nel film che possono tranquillamente essere viste in ottica antimilitarista e anti-trumpiana.
Il caso Quentin Tarantino. Penso che sappiate tutti che, nonostante il mio amore per questo regista, quest'ultimo suo film non sono proprio riuscito ad amarlo. Ed è un "peso" che mi porto dallo scorso maggio, da Cannes. Anche per questo motivo, ho sempre ritenuto che quest'anno davvero potesse essere il suo anno, e che C'era una volta a Hollywood avrebbe potuto portare a Tarantino una statuetta per la regia e/o per il film. Ora non sono più così sicuro, perché l'essere stato snobbato dai montatori potrebbe avere un grosso peso visto che da sempre è considerata una delle caratteristiche principali per poter puntare agli Oscar più importanti. Da un lato personale, poi, la cosa mi "tranquillizza": se anche i più grandi montatori al mondo hanno notato più di un problema in C'era una volta a Hollywood, ora posso sentirmi meno in colpa per la mia recensione!
Tra gli attori poco da segnalare, tanto al 99% vinceranno quelli previsti (Zellweger, Phoenix, Pitt e Dern). Fa piacere vedere l'inclusione di quelle due meravigliose "piccole donne" chiamate Saoirse Ronan e Florence Pugh. Non vinceranno quest'anno, ma il futuro è tutto loro. Un po' a sorpresa le esclusioni di J.Lo (mesi fa sembrava quasi certa) o la sensazionale Lupita Nyong'o di Noi, ma i film di genere (ancor di più horror) si sa che non hanno mai vita facile.
Mi spiace davvero tanto per Greta Gerwig, avrebbe meritato una nomination alla regia per Piccole donne, ma quest'anno era davvero dura. Non credo sia corretto partire con la solita polemica sulla mancanza di donne, sarebbe stato molto peggio lasciare fuori mostri sacri per farle spazio solo perché donna. Tanto con questo film ha dimostrato tutto il suo talento e sono certo che la vedrò sempre più protagonista in futuro.
Il vero vincitore morale però è Parasite, con sei nomination pesantissime che al momento hanno solo una certezza: la statuetta per il miglior film straniero. A questo proposito dispiace per Almodovar e il suo bellissimo Dolor y Gloria (ma la nomination per Banderas che interpreta il suo personaggio più autobiografico è una grande soddisfazione) ma anche per il francese I miserabili, debutto alla regia potentissimo. Difficilmente Parasite potrà realmente pensare a vincere qualcosa di più se non scenografia e (magari!) anche sceneggiatura, ma sapere che potremo continuare a fare il tifo per Bong fino all'ultimo segmento televisivo è comunque una grande soddisfazione. E nel frattempo Academy 2 e Lucky Red riportano in sala anche in Italia Parasite e perfino il precedente (e inedito in Italia!) Memorie di un assassino. Due capolavori veri!