La fiction italiana macina successi su successi e la conseguenza principale sono i numerosi sequel e la pericolosa moltiplicazione delle stagioni dei singoli prodotti che spremono al massimo idee che se nel breve periodo funzionano, alla lunga si esauriscono senza destare clamore. Ultimo ritorno in ordine di tempo è quello di Nebbie e delitti, ennesima serie poliziesca italiana il cui debutto su RaiDue risale al novembre del 2005, quando ottenne la ragguardevole cifra di oltre quattro milioni di spettatori, per il 15,5% di share. Dopo dieci episodi, il Commissario Soneri, interpretato dal parlamentare Luca Barbareschi, torna con quattro nuovi casi da sciogliere che vanno a intrecciarsi alle sue vicende personali.
Gli sceneggiatori hanno cercato nuova linfa vitale per questa terza stagione e l'hanno individuata in un cambio di location e in un rinnovamento del cast che potesse fornire nuovi stimoli al loro eroe. Le nebbie di Ferrara vanno così diradandosi col passaggio a una Torino dal fascino misterioso, che offre alla regia soluzioni davvero suggestivo grazie a una precisa geometria che ingabbia tutto il territorio, ma i fumi dei dubbi e dei sospetti continua ad avvolgere i personaggi. Il primo episodio, La stanza segreta, ben rappresenta questa situazione di confusione nella quale è chiamato a entrare il protagonista perché la sciolga. Tutto incentrato sul personaggio della sua compagna, l'avvocatessa Angela Cornelio, coinvolta in un enigmatico caso di omicidio, l'episodio sancisce l'uscita di scena dalla serie (almeno per questa stagione) di Natasha Stefanenko, che per il momento si riconferma ancora ben lontana dal poter essere considerata una brava attrice. Dalla bionda alla mora: per una modella russa che se ne va, una Miss Italia è pronta a prendere il suo posto, riscattando la freddezza della Stefanenko per portare un po' di solarità alla serie. E' infatti Anna Valle il nuovo volto della serie chiamata ad alleggerire i toni e a portare un altro po' di sano scompiglio nella vita di Soneri. In una città dai forti contrasti come Torino, il Commissario trova quindi nuove sfide da affrontare, tutte caratterizzate da numerosi colpi di scena come ogni giallo che si rispetti. La sua nuova squadra è solo un altro degli elementi inediti che tentano di portare freschezza a un prodotto che conferma però una qualità media non più che discreta, un intrattenimento facile facile che difficilmente attrarrà il target giovane del pubblico di RaiDue, abituato con le serie tv americane a ben altri canoni. Se ci aggiungiamo poi che la recitazione zoppica piuttosto spesso, che la regia non ha alcun guizzo d'originalità e che le storie filano lisce verso la fine senza fornire alcuna sollecitazione al nostro intelletto ci accorgiamo che anche modificandola in maniera pesante, un'idea fragile ha pur sempre vita breve.Nella Torino dei misteri
Gli sceneggiatori hanno cercato nuova linfa vitale per questa terza stagione e l'hanno individuata in un cambio di location e in un rinnovamento del cast che potesse fornire nuovi stimoli al loro eroe