La ventenne Elya Tsvetaeva è una studentessa con una profonda passione per la lotta ambientalista. Un giorno, Matvey Rysak, a capo di un'impresa di costruzioni che sta realizzando delle opere nella vicina foresta, viene alla sua università per esporre il relativo piano di sviluppo, che sacrificherebbe il parco per portare benefici economici alla società.
In Naughty Girl, Elya non esita a demonizzare il suo progetto nella discussione che ne segue e Matvey resta colpito non soltanto dalla bellezza della ragazza ma anche dal suo carattere, mettendosi in testa di conquistarla ad ogni costo. Ma Elya non è una ragazza che si fa comprare facilmente e costringerà l'affascinante uomo d'affari a un compromesso: se lui sospenderà i lavori nella zona naturalistica, lei trascorrerà una settimana insieme a lui esaudendo ogni sua richiesta, escluse quelle di ambito sessuale. Giorno dopo giorno, il rapporto tra i due si evolve in maniera inaspettata...
Non chiamatela Naughty Girl
Abbastanza inusuale che dietro la realizzazione di Naughty Girl non via un romanzo alla base, giacché condivide non poche similitudini con produzioni omologhe che prendevano spunto proprio da furbe operazioni letterarie. Stiamo ovviamente parlando delle saghe di 50 sfumature e di 365 giorni, che sono nate prima su carta e poi arrivate in forma live-action per offrire un erotismo di bocca buona ad un pubblico in cerca di facili emozioni pruriginose. Invece questa produzione russa è del tutto originale, anche se per l'appunto la sceneggiatura prende a piene mani da "cotanti" prototipi, all'insegna di una sensualità figlia dei tempi moderni, con tanto di elementi sadomaso qua e là a speziare la semplicistica narrazione. Narrazione che ha almeno il parziale merito di non mostrare tutto e subito come i titoli succitati, ma di far attendere un po' per l'effettivo amplesso tra i due protagonisti.
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Figure poco credibili
Peccato che la sceneggiatura non sia abbastanza curata da generare un sincero interesse nei confronti dei personaggi, con il classico legame tra due figure agli antipodi che si ritrovano affascinate l'una dall'altra, all'insegna del motto "gli opposti si attraggono". Si cerca di dar vita ad un minimo di background, con le visite alle rispettive famiglie - lei orfana di madre e con un pessimo rapporto col padre, lui figlio di un ricco imprenditore arrivista - che però non distolgono mai eccessivamente l'attenzione da quel plot principale che caratterizza i cento minuti di visione. Visione illuminata dalla giovane Anastasiya Reznik, ventiquattrenne ai tempi delle riprese e capace di bucare lo schermo con i suoi tratti algidi e al contempo prorompenti, che si mostra anche in sequenze che poco spaziano lasciano all'immaginazione, come si confà alle produzioni di questo sottofilone tutto contemporaneo del cinema erotico.
Situazioni conosciute
Dalla festa in discoteca alla liberazione dei cani dalle gabbie, dalle sculture di cioccolato a forma fallica fino al vibratore avviatosi durante l'interrogazione all'università, Naughty Girl cerca di variare il racconto con gag e siparietti più o meno spiritosi o a tema, con la vicenda riguardante il parco forestale da salvare quale causa scatenante degli eventi che spingono Elya e Matvey a quel torbido gioco di rifiuto e seduzione. E poi ancora romantiche gite in canoa, concerti all'opera, corse a perdifiato su macchine di lusso per un immaginario che vede ancora una volta una ragazza di umili origini innamorarsi perdutamente del rampollo di una ricca famiglia: tradizione consolidata per l'ennesima volta in un film che non racconta per l'appunto nulla di nuovo.
Conclusioni
Lei un'attivista ambientalista, lui un uomo d'affari prossimo a realizzare un progetto che potrebbe costare la distruzione di un parco forestale. Proprio in tali circostanze i due si conosco e battibeccano, salvo venire a patti e innamorarsi strada facendo... Seguendo la scia delle produzioni erotiche moderne, Naughty Girl non offre molte sorprese agli appassionati del filone, anche se rispetto ad altri titoli simili cerca almeno di imbastire un background parzialmente decente per i due protagonisti, lasciando che lo sprint sessuale esploda più tardi del previsto. Certo la sceneggiatura non è esente da difetti così come il cast, illuminato soltanto dalla bellezza luminosa di Anastasiya Reznik.
Perché ci piace
- Anastasiya Reznik buca lo schermo.
- Una sceneggiatura che non mostra tutto subito...
Cosa non va
- ...ma che per farlo riempe il racconto di situazioni forzate e improbabili.
- Le dinamiche del racconto risultano derivative.
- Il vedo non vedo è poco sfruttato in favore di un erotismo moderno fin troppo gratuito.