Nascita di una nazione
Quasi all'inizio di The Founding Of A Republic - fluviale opera commemorativa, messa in piedi dall'industria cinematografica di stato cinese per celebrare il sessantesimo anniversario della nascita della Repubblica popolare - c'è un'inquadratura che chiarisce immediatamente il senso e le intenzioni del progetto. Mao Zedong e Chiang Kai-Shek, avvicinandosi verso i giornalisti per rilasciare una dichiarazione congiunta, scendono dai due lati opposti di una lunga scalinata, salvo poi posizionarsi entrambi al centro dell'inquadratura, proprio sotto un dipinto che ritrae il patriarca Sun Yat Sen. Come a dire: i fondatori del Partito comunista cinese e di quello nazionalista sono sì degli acerrimi avversari, ma entrambi si riconoscono sotto un'unica discendenza comune. Ed è proprio sulla mitologia dell'"unità" e della comunione dell'intero popolo cinese, fondamento della retorica del regime di Pechino, che ruota l'immenso e imponente The Founding Of A Republic, affresco "collettivista" realizzato dal regista Huang Jianxin e dal presidente dell'industria di stato Han Sanping, ma a cui in realtà hanno contribuito praticamente tutte le maestranze e gli attori del Continente e di Hong Kong. La dimensione della partecipazione collettiva è, infatti, marcata dalla presenza di numerosi cameo all'interno del film, in cui compare praticamente tutto il gotha dell'entertainment cinese, tra cui Andy Lau, Zhang Ziyi, Jackie Chan, Jet Li, Zhao Wei, e i registi Chen Kaige e John Woo.
Il messaggio di questo mastodontico tazebao propagandistico - che ripercorre minuziosamente il periodo che va dal 1945 al 1949, durante il quale l'armata rossa di Mao riuscì ad avere la meglio sull'esercito nazionalista di Chiang Kai-Shek, fino a conquistare Pechino e a fondare la Repubblica popolare - è presto detto. L'interesse di Mao è unicamente quello di unificare il paese, lacerato dagli eventi della Seconda guerra mondiale. Il mezzo migliore per riuscirci sarebbe quello di un accordo pacifico ma, dal momento che Chiang Kai-Shek si oppone, la guerra diventa un mezzo necessario per garantire l'unità di un'intera nazione. Durante tutto il film si insiste particolarmente sugli sforzi di Mao Zedong e degli altri membri del partito per convincere le fazioni avverse a entrare a far parte del loro progetto. E in certi casi alcuni esponenti del partito nazionalista e democratico, come Soong Ching-ling, Li Jishen e Zhang Lan, hanno alla fine accolto l'abbraccio di Mao e sono entrati a far parte della Repubblica popolare. Ispirato da un desiderio di riconciliazione e di armonia, The Founding Of A Republic non manca inoltre di riservare un certo spazio anche alla figura di Chiang Kai-Shek, tratteggiato come un nemico onesto e leale, che ha perso la sua battaglia con dignità. La posizione centrale all'interno dell'affresco è però, com'è ovvio, assunta dal leader Mao Zedong, qui glorificato con un ritratto al limite dell'agiografia: vera e propria figura ieratica che compie fioretti e si circonda di fiumi di pargoli.
Enfatico e magniloquente nello stile (che abusa di dolly e carrelli avvolgenti), dall'impostazione eccessivamente didascalica (anche in senso letterale, dato che il film abbonda di didascalie esplicative per cercare di mettere ordine al caotico magma di eventi e personaggi) The Founding Of A Republic nega sadicamente allo spettatore qualunque scena d'azione e di combattimento, per focalizzarsi invece su interminabili riunioni di partito e discussioni sulle strategie militari da adottare. Il risultato è, dunque, una mera opera di commemorazione propagandistica, che non possiede né la forza dinamica di capolavori come Nascita di una nazione, Ottobre o Il trionfo della volontà, né il rigore estetico e formale delle Otto opere modello realizzate durante la Rivoluzione culturale. L'ideologia si spoglia del suo senso e diventa solo retorica; la celebrazione risulta vuota e pomposa: The Founding Of A Republic è una triste raffigurazione di quanto accade anche a livello politico nell'attuale governo cinese.